Il ruolo dell’Italia nella geopolitica europea

Il Festival Internazionale della Geopolitica Europea a Venezia e l’affermazione dei valori europei
Per rilanciare il ruolo della geopolitica e dell’Europa nel nostro Paese, la terza edizione del Festival Internazionale della Geopolitica europea diviene un’occasione di approfondimento e divulgazione sulle politiche geostrategiche, il ruolo dell’Italia e dell’Europa nel governo del mondo. L’obiettivo è stato quello di mettere a confronto e avvicinare mondi e realtà differenti, rendendo una tematica complessa alla portata di tutti.
Dopo l’appuntamento di Jesolo, quest’anno, il festival si è svolto a Venezia all’interno del calendario di eventi della “Festa dell’Europa”, promossa da “Europe Direct” del Comune, in collaborazione con il Consiglio d’Europa, sede di Venezia, il Parlamento europeo e la Commissione europea, con filo conduttore, “L’Europa delle libertà e dei diritti”.
La terza edizione del Festival Internazionale della Geopolitica Europea, svoltosi a Venezia Mestre presso il Museo del Novecento – M9 è stato un momento di crescita per gli studenti presenti e i professionisti della geopolitica.
La terza giornata dei lavori si è aperta con un video messaggio di Emma Bonino, già ministro degli Esteri e commissaria europea, incentrato sulle dinamiche contemporanee dell’Europa, l’importanza di tutelare i diritti umani con gli strumenti giuridici della Corte Penale Internazionale e con un approfondimento specifico sugli errori commessi nel complesso scacchiere politico della Libia. Successivamente è intervenuto Antonio Parenti, direttore della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, che ha approfondito l’attualità europea e i nuovi e probabili scenari dell’Italia nell’era dell’aggressione russa all’Ucraina, ricordando la visita per la prima volta in Italia del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dall’inizio dell’invasione russa. Successivamente, estremamente seguito e apprezzato è stato l’intervento di Renato Brunetta, già ministro della Pubblica Amministrazione del Governo Draghi e presidente della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità che ha partecipato al Festival Internazionale della Geopolitica Europea, in un importante momento di confronto e condivisione per far conoscere, alle tante personalità italiane e internazionali, la Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità e i tanti progetti innovativi e sostenibili avviati per rilanciare la Città.

All’autorevole panel di lavoro, insieme a Renato Brunetta, hanno partecipato Marco Alverà, amministratore delegato Tes; Marco Sesana, General Manager Generali; Vincenzo Marinese, vicepresidente di Confindustria Veneto Est e Claudio Cerasa, direttore del quotidiano “Il Foglio”. “La geopolitica, generalmente, traccia dei confini tra la cooperazione e la conflittualità. Le logiche conflittuali o competitive contrastano con la sostenibilità e solo pensando al futuro si possono superare tali dinamiche, ma il futuro non vota oggi. Venezia in tale ottica è un esempio eccezionale, una città unica all’interno di una laguna, creata spendendo una quantità enorme di risorse. Risorse generate dagli stessi veneziani, che si sono affermati geopoliticamente come un esempio di strategia commerciale, culturale ed economica. Attraverso la Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità vorrei riproporre le stesse logiche con le tecnologie di oggi, la cantieristica innovativa, le innovazioni, la scelta della cultura e mettendo insieme modernità e sostenibilità”, ha ribadito Renato Brunetta.
In conclusione, vi è stata la lettura del messaggio di Antonio Tajani, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che ha salutato i lavori del festival ricordando anzitutto la brutale aggressione russa contro l’Ucraina e le sue conseguenze sulla sicurezza dell’Europa e sugli approvvigionamenti energetici, alimentari e di altre materie prime critiche in tutto il mondo. “Queste conseguenze aggravano anche crisi e fattori di instabilità già presenti in altre aree geografiche vicine all’Italia, nei Balcani, nel Mediterraneo, in Africa, e alimentano povertà, terrorismo, migrazioni. Nel continuare a sostenere l’Ucraina con alleati e partner, in Europa, nell’Alleanza Atlantica e nel G7, il Governo italiano è impegnato a difendere i valori che definiscono la nostra stessa identità: democrazia, libertà, giustizia, diritti e centralità della persona. Questi valori sono la nostra stella polare, guidano la nostra azione per assicurare stabilità e prosperità” ha ribadito il ministro degli Esteri.
Oltre alla sostenibilità ambientale, in questa edizione si è parlato di competitività, cooperazione e autonomia tra aree regionali europee, marittimità, Mediterraneo e Medio Oriente, Stato di Diritto e Legittimità Internazionale, Formazione, Informazione e Cittadinanza Europea, Ambiente, Industria e Transizione Energetica, Sicurezza Mondiale ed Europea, rapporti tra Commissione Europea e Italia.
L’attualità e i fenomeni globali sotto la lente attenta e scrupolosa degli analisti, degli attori internazionali e degli esperti globali. Il Festival della geopolitica europea è stato un appuntamento di approfondimento sulle scelte attuali geostrategiche dal punto di vista della realtà nazionale italiana ed europea. L’evento ha voluto avvicinare mondi e settori anche apparentemente differenti. La mattinata della seconda giornata di lavori del Festival Internazionale della Geopolitica Europea si è conclusa con l’autorevole intervento di Carlo Nordio, ministro della Giustizia, che ha affrontato tematiche di importanza nazionale e internazionale: la riforma della giustizia, la certezza della pena, la lunghezza dei processi, i flussi migratori e la proposta di celebrare il 25 aprile quale festa dell’intera comunità europea.

Nel corso dei lavori, il ministro ha ribadito: “Una seria riforma della giustizia non può aversi nel giro di pochi mesi. La filosofia diviene necessaria per comprendere il diritto ma è plurima e anche pericolosa perché ogni approccio filosofico può essere diverso. La storia del diritto insegna l’importanza della multiformità e insegna anche il relativismo, ove non sussistono delle regole certe valide per sempre. Non esistono leggi che possono cambiare la natura umana ma leggi che tentano di limitare i danni. Attualmente, agiamo in un sistema di diritto penale estremamente contraddittorio perché la Costituzione nella parte relativa al diritto penale è ancora quella ancorata alle leggi elaborate da Benito Mussolini. Ritengo si debba inseguire il modello anglosassone di un codice liberale accusatorio come quello elaborato da Vassalli. La legge deve cercare di risolvere i problemi individuali con il minimo danno sociale e i problemi sociali con il minimo danno individuale. Cosa bisogna fare? Spingere su una riforma della giustizia di stampo liberale. Il mio profondo convincimento è quello di rielaborare il codice anglosassone per superare la nostra visione del diritto penale”. Riguardo i flussi migratori, il ministro ha precisato che la legge che disciplina le migrazioni nel nostro Paese risale a numerosi anni fa, voluta da un governo di sinistra, con dei principi che non sono mai stati applicati e ciò rappresenta una forma di ipocrisia. “La selezione dei migranti non la facciamo noi ma prendiamo quello che i trafficanti di esseri umani mandano sulle nostre coste e siccome le povere vittime non riescono a pagare il viaggio, diventano indebitati e sono, dunque, costretti a delinquere per procacciarsi denaro e ripagare i trafficanti. Occorre che l’Europa e gli altri paesi si accordino sui: Confini, la quantità di migranti disposti ad accettare e dove collocare questi esseri umani nel rispetto della dignità umana”, ha ribadito il ministro Nordio. Inoltre, il 25 aprile dovrebbe essere una festa e una ricorrenza europea perché: “la lotta al fascismo è stata una lotta dell’intera Europa, prima con gli Stati singoli e poi con una resistenza specifica interna ad ogni Paese europeo. Ricordiamo la gloriosa resistenza polacca o quella della Cecoslovacchia, la resistenza nei Balcani, quella avutasi nella stessa in Germania e quella in Italia”.
