• 20 Maggio 2025

Oltre il tech rush, la sostenibilità guida la competitività d’impresa

 Oltre il tech rush, la sostenibilità guida la competitività d’impresa

Angelo Di Gregorio

Il professor Di Gregorio esplora il paradosso – e la sfida – per le imprese di conciliare innovazione tecnologica e sostenibilità, superando la mera compliance per una visione integrata che valorizzi il potenziale tridimensionale della sostenibilità, con la digitalizzazione come acceleratore strategico

Oggi, nella cosiddetta era post-digitale segnata dall’ascesa dell’IA generativa, le imprese si trovano di fronte a una molteplicità di sfide e opportunità significative per la propria competitività aziendale. Da un lato, le imprese sono spinte dal tech rush a investire sempre di più nell’innovazione tecnologica, ovvero in tutte quelle soluzioni tecnologiche che, oggi, non si limitano a migliorare l’efficienza dei processi esistenti, ma permettono di sviluppare nuovi prodotti, servizi e modelli di business, spesso personalizzabili e facilmente scalabili, migliorando l’esperienza dei clienti e rafforzando la loro fidelizzazione.

Dall’altro, la pressione del green rush, guidata da normative europee e nazionali, impone alle aziende una doppia sfida, ovvero quella di innovare e, allo stesso tempo, ridurre l’impatto ambientale.

Il paradosso della corsa all’innovazione tecnologica sostenibile

La competizione tecnologica si è spesso tradotta in una rincorsa al trend del momento, dove lo standard più avanzato – argomento di vendita, piuttosto che strumento realmente trasformativo – diventa, per le imprese, sempre più il cuore della strategia di mercato, mentre viene utilizzato dai fornitori come leva commerciale.

La sostenibilità si è progressivamente imposta come uno dei temi centrali nelle agende strategiche delle imprese, stimolata dall’evoluzione normativa – basti pensare alla recente Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) – e da un contesto sociale in cui i consumatori, sempre più consapevoli, modificano abitudini di acquisto e consumo orientandosi verso aziende responsabili e trasparenti. È rimasta spesso limitata esclusivamente alla dimensione ambientale, rendendola di fatto solo un insieme di obblighi da assolvere per non incorrere in sanzioni. Questa impostazione, in molti casi, ha relegato la sostenibilità a un costo fisso e necessario, privo di un ritorno strategico tangibile.

Una visione miope e controproducente

L’innovazione tecnologica e la sostenibilità rappresentano oggi gli assi portanti di un nuovo paradigma competitivo: non è più sufficiente, e forse non lo è mai stato, adottare soluzioni tecnologiche hype o ridurre l’impatto ambientale. Serve invece una visione integrata di sviluppo sostenibile, capace di coniugare crescita, responsabilità e identità d’impresa valorizzando il potenziale trasformativo della sostenibilità nella sua accezione tridimensionale – ambientale, sociale ed economica.

Per aiutare le imprese a superare la logica della mera compliance, è oggi fondamentale adottare un framework integrato che metta la sostenibilità al centro delle decisioni strategiche d’impresa. In questo modello evoluto, ogni decisione aziendale deve nascere da una visione capace di bilanciare responsabilità ambientali, impatti sociali e solidità economico-finanziaria. Un simile cambio di prospettiva richiede una trasformazione culturale profonda, in cui lo sviluppo sostenibile diventa non solo un obiettivo, ma il linguaggio stesso con cui si definisce la crescita, si costruisce il posizionamento competitivo e si comunica l’identità aziendale.

In questo percorso, la digitalizzazione gioca un ruolo chiave: non diventa solo uno strumento tecnico, ma anche un acceleratore del cambiamento e un abilitatore strategico, dimostrandosi – se utilizzata con visione – un importante fattore di competitività. Investire oggi in pratiche sostenibili, abilitate dal digitale, significa rafforzare la reputazione aziendale, generare fiducia nel mercato, migliorare la relazione con gli stakeholder, e consolidare vantaggi competitivi durevoli.

È necessario che il futuro della consulenza strategica consideri la sostenibilità come key-driver di qualsiasi impresa.

ITALIA ECONOMY - la sostenibilità guida la competitività
fig. 1

Allo stesso tempo, la sostenibilità non può essere sinonimo di ESG, ma deve comprendere un insieme di dimensioni – finanziarie, tecnologiche e di brand reputation – che in modo sinergico guidano l’impresa verso un posizionamento competitivo e riconoscibile per i suoi stakeholder. Questa visione prende forma concreta in Brightseed, spin off accreditato dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, che nasce proprio per rispondere concretamente alla crescente esigenza di strategie sostenibili a 360 gradi. Brightseed va oltre la consulenza tradizionale e la semplice compliance, offrendo un approccio integrato in cui digitalizzazione e sostenibilità si combinano in modo sinergico (fig. 1).

Grazie al Green Digital Rating – framework di analisi proprietario – Brightseed amplia la visione classica dello sviluppo sostenibile facendo leva su una pluralità di dimensioni, quali economic sustainability, data collect & compliance, digital integration & experience, brand awareness, brand reputation, social sustainability, environment sustainability e governance efficacy, per comprendere le traiettorie di sviluppo delle imprese in un’ottica competitiva e di benchmarking (fig. 2).

ITALIA ECONOMY - la sostenibilità guida la competitività
fig. 2

Brightseed, attraverso relazioni basate sulla fiducia e un network relazionale consolidato, si propone quindi di accompagnare le imprese nella comprensione delle dinamiche che caratterizzano l’attuale contesto competitivo e nella definizione di modelli di crescita innovativi in cui la sostenibilità è parte integrante dell’identità aziendale.

Inoltre, propone una concettualizzazione dell’indirizzo strategico non orientata unicamente all’adeguamento normativo, né limitata alla sola componente ambientale della sostenibilità, ma piuttosto finalizzata alla creazione di un vantaggio competitivo basato su una visione multidimensionale della sostenibilità che comprenda anche gli aspetti finanziari, tecnologici, sociali, e reputazionali. Solo così la sostenibilità può diventare elemento generatore di valore, anziché un mero adempimento.

Un ulteriore valore fondativo è l’innovazione tecnologica: l’innovazione per Brightseed non è un fine, ma un mezzo, un enabler che semplifica processi e apre possibilità, sempre finalizzato alla realizzazione di strategie capaci di tradursi in azioni comunicative concrete, coinvolgenti, e misurabili.

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Redazione

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