• 21 Gennaio 2025

Intelligenza artificiale e lavoro: competenze e innovazione

 Intelligenza artificiale e lavoro: competenze e innovazione

Randstad e Confindustria

Intelligenza artificiale e lavoro: l’innovazione e lo sviluppo delle competenze al centro della trasformazione del settore professionale

Come sta cambiando il mondo del lavoro con l’avvento delle nuove tecnologie? Quali sfide e opportunità attendono le imprese nel contesto della rivoluzione digitale? Questi interrogativi sono stati al centro dell’incontro “L’intelligenza artificiale cambia tutto? Lavoro, mente e innovazione”, organizzato da Confindustria Catania e Randstad Italia, svoltosi presso la sede dell’associazione. L’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto sull’impatto della tecnologia sulle dinamiche aziendali e sul delicato equilibrio tra innovazione e valore delle competenze umane. Il messaggio chiave emerso è chiaro: le nuove tecnologie sono strumenti potenti di trasformazione, ma il capitale umano resta il vero motore del cambiamento.

Fabrizio Fronterrè, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Catania, ha aperto i lavori sottolineando l’importanza della trasformazione digitale per tutte le imprese, indipendentemente dalla loro maturità. “La digitalizzazione coinvolge ogni settore e competenza – ha dichiarato – . Le aziende giovani sono già più preparate a sfruttare questo potenziale, ma è fondamentale che anche le realtà più mature siano pronte a governare questo processo. Il cambiamento è inevitabile e richiede un approccio consapevole e strategico”.

Bruno Piccoli, area manager di Randstad Italia, ha evidenziato il ruolo cruciale della formazione e dell’aggiornamento continuo, soffermandosi sul contesto siciliano: “In Sicilia c’è un’enorme opportunità. Osserviamo una crescente domanda da parte delle imprese, con richieste settimanali che arrivano fino a 300 inserimenti. Tuttavia, il vero nodo resta quello delle competenze. Stiamo investendo molto nella formazione per preparare i candidati ad affrontare le sfide della trasformazione digitale. Notiamo un forte desiderio da parte loro di contribuire e realizzarsi professionalmente qui sul territorio”.

L’impatto delle nuove tecnologie nel settore del marketing è stato affrontato da Stefano Renzetti, vp of Sales di Adlook. “Queste innovazioni rappresentano una svolta: aiutano le aziende a prendere decisioni più mirate, sia nella creatività che nella scelta dei canali di comunicazione, massimizzando il ritorno sull’investimento. Novità che comunque non devono spaventare, perché non sostituiscono il talento umano, ma lo potenziano, offrendoci l’opportunità di migliorare non solo le performance aziendali, ma anche la qualità della nostra vita”.

Questa riflessione è stata raccolta e approfondita anche da Giacomo Sintini, head of Client skilling di Randstad, che ha evidenziato come la consapevolezza sulle nuove tecnologie non sia ancora uniforme tra le imprese: “Ci sono organizzazioni già pronte a sfruttare queste potenzialità, mentre altre faticano ancora a riconoscerne l’impatto o cercano di ignorarlo. Il cambiamento è però in atto e procede rapidamente. C’è un timore diffuso che l’intelligenza artificiale  possa portare via posti di lavoro, ma la verità è che chi saprà utilizzarle avrà un vantaggio rispetto a chi non le conosce. Come in ogni rivoluzione, la chiave è prepararsi, studiare e aggiornarsi”.

Francesco Marchi, senior Client skilling di Randstad ha offerto uno spunto di riflessione introducendo il concetto di “trasformazione umana”: “La vera domanda è se questa rivoluzione riguardi solo la trasformazione digitale o piuttosto quella che io chiamo ‘Human Transformation’. Dietro ogni innovazione c’è sempre l’essere umano. La sfida più grande sarà capire come ci adatteremo a cambiamenti così rapidi, non solo come professionisti, ma anche come persone”.

Infine, Angelo Tudisco, senior Manager HR di Sifi, ha approfondito il tema “Le tecnologie avanzate al servizio dell’innovazione aziendale,” evidenziando come queste possano essere un catalizzatore di crescita per le imprese locali perché riescono trasformare non solo i processi produttivi, ma anche le dinamiche organizzative, aprendo la strada a nuovi modelli di business.

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Redazione

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