• 21 Marzo 2025

Vendite al dettaglio in crescita a dicembre 2024

 Vendite al dettaglio in crescita a dicembre 2024

A dicembre 2024 aumentano le vendite al dettaglio, trainate da grande distribuzione ed e-commerce

  • A dicembre 2024 si stima, per le vendite al dettaglio, una variazione congiunturale positiva sia in valore (+0,6%) sia in volume (+0,8%). Sono in crescita sia le vendite dei beni alimentari (rispettivamente +0,6% in valore e +0,7% in volume) sia quelle dei beni non alimentari (+0,8% in valore e +0,9% in volume).
  • Nell’ultimo trimestre del 2024, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio aumentano dello 0,3% in valore e calano dello 0,2% in volume. Le vendite dei beni alimentari aumentano in valore (+0,5%) e diminuiscono in volume (-0,6%), mentre quelle dei beni non alimentari sono stazionarie in valore e registrano un lieve aumento in volume (+0,1%).
  • Su base tendenziale, a dicembre 2024, le vendite al dettaglio aumentano dello 0,6% in valore e dello 0,1% in volume. Le vendite dei beni alimentari sono in crescita dello 0,7% in valore e calano dell’1,5% in volume, mentre quelle dei beni non alimentari crescono sia in valore sia in volume (rispettivamente +0,6% +1,1%).
  • Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali eterogenee tra i gruppi di prodotti. L’aumento maggiore riguarda Prodotti di profumeria, cura della persona (+4,8%), mentre registrano il calo più consistente i Prodotti farmaceutici (-1,8%).
  • Rispetto a dicembre 2023, il valore delle vendite al dettaglio è in aumento per la grande distribuzione (+1,9%) e il commercio elettronico (+7,0%), mentre si registra un calo per le vendite delle imprese operanti su piccole superfici (-1,5%) e le vendite al di fuori dei negozi (-1,7%).

ITALIA ECONOMY - Vendite al dettaglio in crescita a dicembre 2024ITALIA ECONOMY - Vendite al dettaglio in crescita a dicembre 2024

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Il seguente prospetto riepiloga le revisioni ordinarie dei dati calcolate come differenza tra i tassi di variazione rilasciati in occasione del comunicato stampa odierno e quelli diffusi attraverso il comunicato precedente.

Per le variazioni tendenziali si tratta della revisione corrente che viene effettuata in ciascun mese che segue con i dati aggiornati. Per le variazioni congiunturali, alla revisione corrente si somma quella che proviene dalla procedura di destagionalizzazione ogni volta che si aggiunge una nuova osservazione alla serie storica.

Con il presente comunicato si rilasciano i dati revisionati per il mese di novembre 2024 (Prospetto 5).

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Grande distribuzione: la definizione di tale aggregato è stata rivista con l’adozione della classificazione Ateco 2007, soprattutto in relazione alla sua articolazione. Rientrano nella grande distribuzione:

Le imprese non specializzate a prevalenza alimentare

  • Ipermercato (Ateco 47111): esercizio di vendita al dettaglio con superficie di vendita superiore a 2.500 metri quadrati, articolato in reparti (alimentari e non alimentari), ciascuno dei quali avente, rispettivamente, le caratteristiche di supermercato e di grande magazzino.
  • Supermercato (Ateco 47112): esercizio di vendita al dettaglio operante nel campo alimentare (autonomo o reparto di grande magazzino) organizzato prevalentemente a libero servizio e con pagamento all’uscita, che dispone di una superficie di vendita normalmente superiore a 400 metri quadrati e di un vasto assortimento di prodotti alimentari, in prevalenza preconfezionati, nonché articoli del settore non alimentare per l’igiene e la pulizia della casa, della persona e degli animali.
  • Discount di alimentari (Ateco 47113): esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa di superficie medio grande che, attuando una politica di abbattimento dei costi di impianto, di gestione e di servizio, offre in self-service una gamma limitata di prodotti, generalmente non di “marca”, a prezzi contenuti rispetto alla media di mercato.

Le imprese non specializzate a prevalenza non alimentare

  • Grande magazzino ed Esercizio non specializzato di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici (Ateco 47191, 47192): in entrambi i casi si tratta di un esercizio di vendita al dettaglio di prodotti quasi esclusivamente non alimentari, che dispone generalmente di una superficie di vendita superiore a 400 metri quadrati e offre un assortimento di prodotti appartenenti a diversi settori merceologici (quali, ad esempio, elettronica di consumo, elettrodomestici, abbigliamento, mobili, articoli per la casa).

Le grandi superfici specializzate

  • Grandi superfici specializzate: sono definite come imprese commerciali che attuano la vendita, attraverso esercizi in sede fissa, di una tipologia unica o prevalente di prodotti non alimentari, su una superficie di vendita generalmente superiore ai 400 metri quadrati con caratteristiche organizzative proprie della grande distribuzione.

Punto di vendita operante su piccola superficie: punti di vendita appartenenti alla distribuzione tradizionale, caratterizzati da una superficie inferiore ai 400 metri quadrati. Possono essere esercizi specializzati o non specializzati. Fra questi ultimi rientrano i minimercati (Ateco 47114), i negozi che vendono surgelati (Ateco 47115) e gli empori (Ateco 47199).

Commercio elettronico (Ateco 47911): vendita realizzata attraverso reti informatiche che utilizzano il protocollo Internet e/o altre connessioni tra computer. Gli indicatori mensili sul commercio elettronico si riferiscono alle vendite on-line effettuate da imprese che abbiano come attività prevalente o esclusiva la vendita al dettaglio attraverso internet. Le vendite on-line realizzate dalle imprese che svolgono in prevalenza un’attività commerciale diversa dal commercio elettronico confluiscono negli aggregati relativi a tali attività.

Vendite al di fuori dei negozi (Ateco 478 e 479, tranne 47911): vendite effettuate mediante canali diversi dai punti di vendita in sede fissa e dal commercio elettronico. Rientrano in queste forme il commercio ambulante, la vendita porta a porta, i distributori automatici e la vendita per corrispondenza e attraverso TV.

Indice del valore delle vendite al dettaglio: misura la variazione nel tempo del valore delle vendite al dettaglio a prezzi correnti.

Indice di volume delle vendite al dettaglio: misura la variazione nel tempo del volume delle vendite al dettaglio. Si ottiene dal corrispondente indice in valore, depurandolo dall’effetto dovuto alle variazioni dei prezzi dei beni venduti, misurate mediante gli Indici armonizzati dei prezzi al consumo (IPCA).

Dati destagionalizzati: dati depurati, mediante apposite tecniche statistiche, dalle fluttuazioni attribuibili alla componente stagionale (dovute a fattori meteorologici, consuetudinari, legislativi, ecc.) e, se significativi, dagli effetti di calendario. Questa trasformazione dei dati è la più idonea a cogliere l’evoluzione congiunturale di un indicatore.

Variazione congiunturale: variazione percentuale rispetto al mese o al periodo precedente.

Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso mese o periodo dell’anno precedente.

Obiettivi conoscitivi e quadro normativo di riferimento

L’indice del commercio al dettaglio misura l’andamento nel tempo dell’ammontare delle vendite delle imprese appartenenti alla divisione 47 della classificazione delle attività economiche Ateco 2007, al netto delle vendite di combustibili. Sono altresì escluse dalla rilevazione le imprese la cui attività prevalente consiste nella vendita di autoveicoli.

A partire dal 1° gennaio 2021 ha effetto il Regolamento (UE) 2019/2152 del  Parlamento europeo e del Consiglio del 27 novembre 2019 (con successivo Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1197 della Commissione europea del 30 luglio 2020) che stabilisce il livello di dettaglio, la metodologia e la cadenza con cui gli indicatori congiunturali devono essere prodotti e trasmessi a Eurostat.

Le rilevazione del commercio al dettaglio è prevista dal Programma statistico nazionale (PSN) in vigore.

La rilevazioni è di tipo campionario, l’unità di osservazione è l’unità di attività economica (UAE), la variabile richiesta è l’ammontare delle vendite al dettaglio nel mese di riferimento, distinte per tipologia di prodotti.

La lista di riferimento per l’individuazione delle imprese che entrano a far parte del campione è costituita dall’Archivio statistico delle imprese attive (ASIA).

Base di riferimento degli indici

Le serie degli indici sono diffuse con riferimento alla base 2021=100 e alla classificazione delle attività economiche Ateco 2007 (versione italiana della classificazione europea Nace Rev. 2)[1].

Gli indici mensili del commercio al dettaglio in base 2021=100 per il periodo compreso tra gennaio 2021 e dicembre 2023 sostituiscono gli indici in base 2015=100 diffusi in precedenza per l’analogo periodo. Gli indici relativi ai periodi precedenti il 2021 (da gennaio 2000 a dicembre 2020) sono stati riportati alla base 2021=100 slittando i corrispondenti indici calcolati in base 2015.

In tal modo è stato possibile rendere disponibili agli utilizzatori serie storiche di indici in base 2021 sufficientemente lunghe per poter realizzare analisi e approfondimenti.

Il disegno di campionamento

Il campione teorico dell’indagine è composto da oltre 8.000 imprese, che sono residenti in Italia ed esercitano la loro attività sull’intero territorio nazionale.

Il campione è stratificato in base alle seguenti variabili:

  • attività prevalente dell’impresa secondo la classificazione delle attività economiche Ateco 2007;
  • dimensione dell’impresa, individuata sulla base di tre classi di addetti (1-5, 6-49 e almeno 50).

Lo schema di campionamento prevede un’estrazione casuale per le imprese appartenenti agli strati composti da imprese che hanno meno di 50 addetti e l’inserimento censuario nella rilevazione per tutte le unità con 50 e più addetti.

All’interno del sistema di ponderazione riferito al 2021, il peso della grande distribuzione in termini di fatturato è pari al 46,2%, mentre il peso delle imprese operanti su piccole superfici corrisponde al 45,5%; le due forme di vendita relative al commercio elettronico e alle vendite al di fuori dei negozi hanno un peso pari, rispettivamente, al 5% e al 3,3%. Il prospetto riportato nella pagina successiva presenta il sistema dei pesi utilizzato nell’aggregazione dell’indice delle vendite al dettaglio riferito all’anno 2021 confrontato con quello relativo al 2015.

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Indici in valore e indici in volume

Gli indici mensili del valore delle vendite al dettaglio misurano la dinamica del valore corrente delle vendite al dettaglio e incorporano, pertanto, gli effetti dovuti all’andamento sia delle quantità sia dei prezzi dei prodotti venduti.

Gli indici in volume sono ottenuti depurando gli indici in valore dall’effetto dovuto alle variazioni dei prezzi, misurate sulla base degli indici armonizzati dei prezzi al consumo (IPCA).

Revisione dei dati ed effetti stagionali

Gli indici relativi ai mesi più recenti sono provvisori e soggetti a una revisione che viene effettuata nel mese successivo a quello della prima diffusione, per tenere conto delle informazioni aggiuntive pervenute dalle imprese.

Gli indici destagionalizzati sono ottenuti attraverso la procedura Tramo-Seats+. Come altre procedure di destagionalizzazione, anche Tramo‑Seats si basa sull’ipotesi che ogni serie storica a cadenza infrannuale sia rappresentabile come una combinazione di diverse componenti, non osservabili direttamente:

  • una componente di ciclo-trend, che rappresenta la tendenza di medio e lungo periodo;
  • una componente stagionale, costituita da movimenti periodici, la cui influenza si esaurisce nel corso di un anno;
  • una componente irregolare, dovuta a fattori erratici.

Tramo-Seats, in particolare, utilizza un approccio model-based, cioè si fonda sull’identificazione di un modello statistico rappresentativo della dinamica della serie storica da destagionalizzare.

I modelli statistici utilizzati per la destagionalizzazione vengono rivisti periodicamente per assicurare la loro capacità di rappresentare correttamente l’andamento della singola serie storica. Inoltre, poiché l’aggiunta di una nuova informazione mensile consente una migliore valutazione delle diverse componenti delle serie, ogni mese i dati già pubblicati relativi agli ultimi anni sono soggetti a revisione.

Le eccezionali variazioni dei dati grezzi registrate durante l’emergenza sanitaria del 2020-21 sono state gestite secondo le indicazioni contenute nelle linee guida diffuse da Eurostat, disponibili a questo link.

L’indice generale delle vendite depurato degli effetti stagionali è calcolato come sintesi dell’indice destagionalizzato delle vendite di prodotti alimentari e di quello delle vendite di prodotti non alimentari (utilizzando il cosiddetto metodo indiretto).

Per consentire agli utenti di adottare, per proprie finalità di analisi, le stesse specifiche utilizzate dall’Istat nell’ambito della procedura Tramo-Seats, queste ultime sono disponibili su richiesta.

Dettaglio territoriale

I dati sono elaborati e diffusi a livello nazionale.

Tempestività

Gli indici vengono diffusi dopo circa 38 giorni dalla fine del periodo di riferimento.

Diffusione

Le serie degli indici aggiornate sono pubblicate, in concomitanza con la diffusione del comunicato stampa, sul data warehouse dell’Istituto IstatData.

[1] Per una descrizione più approfondita degli indici in base 2021, si rinvia alla Nota Informativa “Gli indici del valore delle vendite del commercio al dettaglio. La nuova base 2021” pubblicata il 15 marzo 2024.

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Redazione

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