Tetra Pak: verso un packaging circolare

Roberto Mastri, Managing Director di Tetra Pak Packaging Solutions, ci parla delle prospettive del settore del packaging alimentare, concentrandosi su circolarità e tecnologie emergenti
La transizione verso modelli di packaging alimentare più sostenibili rappresenta ormai una priorità per l’industria; evidenziando l’impegno dell’azienda verso un’economia circolare, Roberto Mastri di Tetra Pak esamina gli ostacoli e le soluzioni possibili per accelerare questo processo.
Il packaging alimentare è in continua evoluzione. Quali tecnologie emergenti ritiene possano rivoluzionare il settore nei prossimi dieci anni?
«L’innovazione è uno dei fattori che meglio descrive il nostro impegno e il nostro percorso a fianco delle aziende con cui collaboriamo. Per quanto riguarda il packaging, questo impegno si traduce nello sviluppo di materiali innovativi, con un ricorso sempre crescente a fonti rinnovabili in un’ottica di maggiore circolarità, a cui ogni anno destiniamo circa 100 milioni di euro per attività di ricerca e sviluppo a livello globale. Un esempio emblematico è lo sviluppo della prima barriera a base carta per le nostre confezioni asettiche, che arriverà presto anche sul mercato italiano.
Nei prossimi anni, la sfida per il nostro settore continuerà a essere quella di garantire sicurezza alimentare, intercettare l’evoluzione delle abitudini di consumo e offrire soluzioni di confezionamento con un impatto ambientale sempre più ridotto. Siamo pronti ad accogliere questa sfida grazie all’expertise globale e alla presenza locale che da sempre ci contraddistinguono per continuare a innovare insieme alle imprese della filiera agroalimentare».
Quali sono le principali sfide che Tetra Pak si trova ad affrontare oggi nel suo settore?

«Da un lato, è fondamentale leggere e anticipare i trend di mercato per supportare i retailer e i produttori del settore Food & Beverage nel soddisfare le esigenze in evoluzione dei consumatori, offrendo anche packaging ideali per nuove categorie di prodotti. Dall’altro, occorre continuare a investire per migliorare ulteriormente la circolarità delle soluzioni di packaging e il loro profilo ambientale, nel pieno rispetto delle nuove regolamentazioni europee, e promuovere una gestione responsabile delle risorse – come acqua ed energia – puntando anche su una maggiore efficienza dei processi di trattamento e confezionamento alimentare».
In Italia, Tetra Pak ha collaborato con aziende come Lucart ed Ecorevive per trasformare i materiali dei cartoni per bevande in prodotti di valore. Può fornirci esempi concreti di questi prodotti e dell’impatto ambientale positivo generato?«Nel caso di Lucart, la collaborazione ha portato al recupero e al riciclo sia delle fibre di cellulosa e che del polyAl (polimeri e alluminio) provenienti dai cartoni per bevande.
Nel primo caso, le fibre di cellulosa sono state utilizzate, ad esempio, per dare vita a prodotti in carta di alta qualità per l’igiene; nel secondo caso, invece, l’azienda ha installato una linea di riciclo per produrre granuli di polyAl, destinati alla produzione di un’ampia gamma di prodotti, tra cui i pallet realizzati con Newpal.
Allo stesso modo, la partnership con Ecorevive, specializzata in tecnologie per il riciclo, ha permesso di aumentare la capacità di riciclo del polyAl, ideale per molteplici applicazioni, dagli articoli di cartoleria agli strumenti di lavoro, fino ai giocattoli.
Qual è l’ostacolo principale che frena la transizione verso un packaging completamente circolare e come si può superare?
«Come accennavo prima, per accelerare la transizione verso un packaging sempre più circolare, una delle vie da percorrere è quella della semplificazione della struttura dei materiali di confezionamento e dell’impiego di una quota sempre maggiore di contenuto da fonti rinnovabili o riciclato, continuando a garantire i più alti standard di sicurezza alimentare.
Il prerequisito rimane, comunque, disporre di infrastrutture adeguate alla gestione dei rifiuti e del riciclo, una condizione che nel mondo varia notevolmente a seconda delle aree geografiche. Per questo motivo, ogni anno investiamo 40 milioni di euro a livello globale per supportare attività di raccolta e riciclo insieme agli stakeholder della filiera e attuare azioni coordinate e concrete al fine anche di aumentare la consapevolezza da parte dei consumatori delle corrette pratiche di riciclo.
In un mercato sempre più digitalizzato, quali opportunità vede per un’integrazione tra packaging e tecnologia, come il packaging intelligente o la tracciabilità avanzata?
«La diffusione delle tecnologie digitali sta influenzando anche l’industria alimentare e, per quanto riguarda il packaging, crea nuove opportunità trasformando le confezioni in strumenti multifunzionali e connessi. Ad esempio, la nostra piattaforma Connected Package, grazie a un codice univoco scansionabile con il cellulare, trasforma le confezioni in canali interattivi e in una fonte di informazione incentrata sui dati, per ottimizzare la supply chain e ridurre i costi».
Nel Report di Sostenibilità leggiamo che l’obiettivo di Tetra Pak è raggiungere emissioni zero nelle proprie operazioni entro il 2030 e lungo tutta la catena del valore entro il 2050. Quali sono i prossimi passi per conseguire questi traguardi ambiziosi?
«Per raggiungere questi traguardi, lavoriamo costantemente su cinque aree interdipendenti, in un’ottica di miglioramento continuo: sistemi alimentari, circolarità, clima, ambiente e sostenibilità sociale. Come azienda, a livello globale, operiamo infatti per contribuire allo sviluppo di sistemi alimentari resilienti, attraverso il ruolo cruciale che svolgono il trattamento e il confezionamento degli alimenti.
La nostra tecnologia ci permette di migliorare l’accesso al cibo, di prolungarne la durata di conservazione e ridurre gli sprechi. In quest’ottica, ci impegniamo a progettare soluzioni di packaging sempre più innovative e linee di lavorazione e confezionamento sempre più efficienti. Infine, collaboriamo con fornitori e altri soggetti coinvolti nella catena del valore, sia per ridurre l’impronta di carbonio tramite l’individuazione di obiettivi condivisi, sia per incrementare la raccolta dei cartoni per bevande e avviarli correttamente al riciclo».
L’imballaggio gioca un ruolo importante nel garantire la sicurezza alimentare e anche nella distribuzione di pasti nelle scuole. Può parlarci dei progetti di alimentazione scolastica che supportate nel mondo?
«Accanto allo sviluppo di soluzioni di packaging sempre più avanzate che utilizzano, ad esempio, la tecnologia asettica, si inserisce anche il nostro impegno globale nella creazione di collaborazioni significative con molteplici stakeholder in tutto il mondo, per avviare progetti e iniziative volti a migliorare l’accesso a cibi nutrienti. Ne sono un esempio proprio i programmi di alimentazione nelle scuole, che portiamo avanti dal 1962.
In particolare, questi ultimi ci vedono coinvolti nel fornire latte o altre bevande ricche di nutrienti in cartoni per bevande agli studenti di diversi paesi, con il fine di contribuire a combattere la malnutrizione».