Osservatorio Berry Brick 2025: il mercato delle aste immobiliari rallenta nei primi nove mesi, ma si registra una ripresa nel terzo trimestre
- Primi nove mesi 2025 : 80.416 aste, -11,0% rispetto ai primi nove mesi 2024 (90.345);
- Base d’asta media primi nove mesi : 168.483 euro (-0,3% YoY); base d’asta complessiva: 13,55 miliardi euro (-11,3% YoY);
- Terzo trimestre 2025 : 22.183 aste, +5,1% vs terzo trimestre 2024 (21.102);
- Base d’asta media terzo trimestre : 162.436 euro (-3,1% YoY); base d’asta complessiva terzo trimestre: 3,6 miliardi euro (+1,9%);
- Aste telematiche asincrone: 45% sui primi nove mesi; 44,2% nel terzo trimestre;
- Trend regionali: Lombardia 9.855 aste (12,3% del totale) nei primi nove mesi; Marche +66,5% nel terzo trimestre; Sicilia +23,2% nel terzo trimestre.
L’ Osservatorio Berry Brick ha diffuso i dati aggiornati al 30 settembre 2025: il mercato delle aste immobiliari registra una contrazione sull’arco dei primi nove mesi dell’anno, con un calo dei volumi pari all’11,0% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma mostra segnali di stabilizzazione e una prima inversione di tendenza nel terzo trimestre (+5,1%). Da gennaio a settembre 2025 sono state registrate 80.416 aste, in diminuzione rispetto alle 90.345 dello stesso periodo nel 2024. La base d’asta media si mantiene sostanzialmente stabile a 168.483 euro (-0,3% rispetto ai primi nove mesi del 2024), mentre la base d’asta complessiva passa da 15,27 miliardi a 13,55 miliardi di euro (-11,3%). Il terzo trimestre (luglio-settembre) segna invece un cambio di passo : sono state battute 22.183 aste, con un incremento del 5,1% rispetto alle 21.102 del terzo trimestre 2024. In quel periodo la base d’asta media si è attestata a 162.436 euro (-3,1% su base annua), mentre la base d’asta complessiva ha raggiunto 3,6 miliardi di euro (+1,9%).
I dati dei primi nove mesi mostrano un mercato che sta assorbendo gli shock degli ultimi anni: si registra ancora una contrazione, ma la crescita dei volumi e la stabilità dei valori complessivi del terzo trimestre indicano che il sistema sta assorbendo le riforme e l’evoluzione digitale dei processi di vendita. L’espansione delle aste telematiche asincrone è la prova che la digitalizzazione non solo semplifica i processi, ma favorisce anche la partecipazione di nuovi investitori e cittadini e l’ambiente macroeconomico più stabile e la digitalizzazione spingono verso un modello di mercato delle aste più trasparente, efficiente e inclusivo.
L’analisi dei dati cumulati e trimestrali aiuta a comporre il quadro: la riduzione delle procedure sui primi nove mesi è influenzata dalla minore spinta creditizia e dal ricorso crescente a soluzioni stragiudiziali, fenomeni che hanno rallentato l’apertura di nuove aste. Il calo del numero di procedure non si è tradotto, però, in una caduta significativa dei valori medi: la stabilità della base d’asta media indica che il mercato ha in gran parte assorbito le pressioni dovute all’aumento dei tassi e alle tensioni post‑pandemia. Il rendimento del 3° trimestre, con il +5,1% dei volumi, rappresenta una prima conferma di uscita dalla fase recessiva : la crescita trimestrale è accompagnata da una lieve stabilizzazione dei valori complessivi e da una dinamica positiva della base d’asta complessiva, suggerendo che la ripresa, sebbene graduale, potrebbe consolidarsi verso la fine del 2025. Il contesto macroeconomico accompagna questo quadro: l’andamento dei prezzi delle abitazioni mostra segnali di recupero su base annua (+3,9% al secondo trimestre 2025, fonte ISTAT), l’inflazione si mantiene contenuta (1,6% ad agosto 2025) e i tassi sui mutui avviano una fase di attenuazione, elementi che favoriscono una progressiva stabilizzazione del mercato delle aste.
Distribuzione territoriale e dinamiche regionali
La Lombardia resta la regione con il maggior numero di aste nei nove mesi (9.855, pari al 12,3% del totale). A livello territoriale si conferma la resilienza del Centro‑Sud: la Sicilia e le Marche risultano tra le aree più dinamiche. Nel terzo trimestre le Marche hanno evidenziato una crescita estremamente marcata (+66,5%), mentre la Sicilia ha registrato un aumento del 23,2%. Al contrario, il Lazio e la Lombardia mostrano una flessione nei volumi trimestrali (-33,0% e -7,3% rispettivamente), pur mantenendo valori medi più elevati in alcune province. Le province più attive per numero di aste sono risultate Roma (1.060), Macerata (709) e Torino (673); tra i tribunali con maggiore attività si distinguono Macerata (631 aste), Cagliari (617), Roma (556) e Milano (520).
Tipologie di immobili e segmentazione
Il comparto residenziale continua a rappresentare la quota principale del mercato: nei nove mesi copre circa il 54% del totale, mentre nel trimestre la quota si attesta al 53,6%, con una lieve crescita di incidenza. Le categorie classificate come “altre” (immobili speciali, terreni, pertinenze) mostrano una dinamica positiva, crescendo di oltre il 10% sui nove mesi e del 16,9% nel trimestre. Il segmento commerciale e industriale, invece, evidenzia una contrazione, riflesso della minore attività d’impresa e dell’aumento delle procedure liquidatorie nell’anno precedente.
Metodi di vendita e digitalizzazione
La transizione verso modalità telematiche continua a essere un driver strutturale del mercato. Sul cumulato dei primi nove mesi le aste telematiche asincrone coprono oltre il 45% del totale, a conferma della preferenza degli operatori per strumenti più efficienti e accessibili; nel solo terzo trimestre la quota delle aste asincrone telematiche è risultata pari al 44,2%, una variazione trimestrale che riflette fluttuazioni stagionali e l’impatto della diversa composizione territoriale dei lotti. Le aste sincrone miste si attestano intorno al 30% (30,5% nel 3° trimestre), mentre la vendita presso il venditore scende sotto il 17% (17,1% nel 3° trimestre), trend che conferma la progressiva marginalizzazione delle modalità tradizionali.




