• 26 Giugno 2024

Nuove lauree le più richieste dal mercato

 Nuove lauree le più richieste dal mercato

Salute, intelligenza artificiale, sostenibilità ambientale le nuove lauree per trovare lavoro

Il recente Rapporto Excelsior di Unioncamere “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2024-2028)” delinea gli scenari futuri per l’orientamento e la programmazione della formazione del mercato del lavoro in Italia, offrendo un’analisi dettagliata delle lauree più richieste nel mercato del lavoro nel prossimo quinquennio.

Il report stima che il mercato del lavoro italiano avrà bisogno tra 3,1 e 3,6 milioni di occupati, a fronte dell’uscita di 2,9 milioni di lavoratori. In particolare, la pubblica amministrazione italiana necessiterà di oltre 742mila dipendenti Dal punto di vista territoriale, il Sud e Isole concentrerebbero la maggiore quota del fabbisogno (30,4 per cento), seguite da Nord-Ovest (27,8 per cento), Nord-Est (21,5 per cento) e Centro Italia (20,3 per cento).

A livello regionale, la Lombardia con un fabbisogno di 669mila occupati nello scenario positivo determinerebbe oltre il 18  per cento dell’intero fabbisogno nazionale. Più di 60mila saranno le assunzioni derivante dall’expansion demand (quella prevista in base alla crescita economica). mentre il resto servirà a sostituire i pensionamenti.

Le assunzioni derivate dall’expansion demand interesseranno i servizi generali e assistenza sociale obbligatoria: 47per cento (circa 28mila unità), l’istruzione: 33 per cento (circa 20mila unità) e la Sanità: 21 per cento (circa 12mila unità). Si prevede un aumento dell’occupazione di dirigenti, specialisti e tecnici (41 per cento del fabbisogno totale), delle professioni impiegatizie, mentre gli operai specializzati e i conduttori di impianti dovrebbero diminuire.

Le competenze green e digitali saranno sempre più richieste nel prossimo quinquennio. Si stima che a più di 2,3 milioni di lavoratori saranno richieste competenze green e più di 2,1 milioni di occupati avranno bisogno di competenze digitali entro il 2028. L’intelligenza artificiale modificherà il mercato del lavoro e per il momento sembra destinata ad integrare, e non a sostituire, le competenze delle professioni ad alta specializzazione.

Si prevede inoltre che circa il 38 per cento del fabbisogno occupazionale del quinquennio riguarderà professioni con una formazione terziaria (laurea, ITS Academy o AFAM), il 4 per cento profili con un diploma liceale e il 46 per cento personale in possesso di una formazione secondaria tecnico-professionale. In particolare, nell’istruzione terziaria sarà elevato il fabbisogno di persone con un titolo in ambito STEM. Per l’insieme dei percorsi STEM potrebbero mancare tra 8mila e 17mila giovani ogni anno.

Per affrontare le sfide del futuro – suggerisce Unioncamere – è necessario ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, aumentare i tassi di attività, adeguare il sistema formativo alle esigenze del mercato del lavoro ed investire in competenze green e digitali.

Questi dati sono in sintonia con una ricerca de Il Sole 24 Ore sulla base di dati forniti dalle università. Secondo il quotidiano finanziario la salute, l’intelligenza artificiale e la sostenibilità ambientale sono gli ambiti principali che caratterizzano i 200 nuovi corsi di laurea in partenza negli atenei italiani per l’anno accademico 2024/25, per un totale di 5.698 proposte (con 2.240 corsi che prevedono una prova di selezione all’ingresso).

Nello specifico, le triennali sono salite da 2.532 a 2.608 triennali, le magistrali da 2.618 a 2.727, mentre sono 363 le magistrali a ciclo unico (comprese 13 nuove attivazioni).

Per quanto riguarda le aree disciplinari, sono circa una ventina le nuove lauree abilitanti all’esercizio di una professione che si vanno a sommare alle 802 già attive nell’anno accademico 2023/24.

La maggior parte dei corsi di laurea delle università italiane afferisce all’ambito sanitario: 827 le proposte su materie come medicina e chirurgia, odontoiatria e veterinaria, oggetto anche di lauree triennali e di magistrali, con ben 22 professioni sanitarie. Sono circa 800 i corsi dell’area ingegneria e informatica, 700 quelli in ambito economico-sociale e 152 quelli in giurisprudenza. Altri ambiti vicini a quello strettamente sanitario rimangono psicologia e scienze motorie.

Come anticipato, le professioni basate sulle competenze green e digitali sono quelle più ambite. Ed è così che fioriscono nuovi corsi, come “Sustainable food systems”, laurea magistrale dell’Università Federico II di Napoli, oppure  la magistrale in “Progettazione del turismo sostenibile, culturale e naturalistico” dell’Università di Catania e ancora “Chimica verde e sostenibile”, corso di laurea triennali attivato dall’Università di Modena e Reggio Emilia.

All’Università Tor Vergata di Roma hanno pensato al corso di laurea in “Diritto, innovazione tecnologica e sostenibilità”, in cui ad avere un ruolo chiave sarà anche l’intelligenza artificiale: esso verrà erogato in modalità mista, ma prevalentemente a distanza. Sono previsti due indirizzi: operatore giuridico per l’innovazione tecnologica e la sostenibilità nell’impresa e operatore giuridico per l’innovazione tecnologica e la sostenibilità nella pubblica amministrazione.

Sempre a Roma, alla Luiss, è in partenza il nuovo corso di laurea triennale, in lingua inglese, in “Management and Artificial Intelligence”: in lingua inglese, risponde alla crescente necessità di esperti in intelligenza artificiale, gestione dei big data e digitalizzazione.

La sede romana della Nuova accademia di belle arti (Naba) sta per attivare sul triennio in Design, un nuovo indirizzo in “Product and innovation design” ed un biennio specialistico in “Digital and live performance”. L’Università degli Studi di Trieste e il suo dipartimento di Scienze Politiche e sociali sono pronti ad attivare la laurea magistrale in “European policies for digital, ecological and social transitions”. Presso lo stesso ente è attivo anche il dottorato di ricerca in Economia Circolare.

Leggi altro su formazione

Giulia Baglini

Giulia Baglini, giornalista.

ADV

Leggi anche