Un mondo assicurativo sempre più partner del pubblico e delle imprese
È indispensabile diffondere una cultura assicurativa di base fra i cittadini e le imprese, collaborando anche con lo Stato allo scopo di sensibilizzare anche attraverso campagne social o televisive. Nelle scuole all’educazione civica sarebbe importante affiancare anche un’educazione assicurativa, un’educazione alla gestione del rischio, che non è necessariamente la gestione un evento avverso. Questo il pensiero sul mondo assicurativo che Erik Somaschini, Ceo & Founder di Brianza Assicurazioni, consigliere AssoESG e Past President Anapa Lombardia ha espresso nel suo intervento su Italia Economy
“Trovare il coraggio di superare l’imbarazzo e prevedere dispositivi legislativi che supportino, a parte l’obbligatorietà della Rca auto, delle soluzioni assicurative a tutela della salute e per la protezione del territorio dai rischi idrogeologici a cui siamo continuamente esposti per le caratteristiche del nostro Paese” è questo l’appello che Erik Somaschini, Ceo & Founder di Brianza Assicurazioni, consigliere AssoESG e Past President Anapa Lombardia lancia al Governo attraverso le pagine di Italia Economy affinché si possano trovare soluzioni che non siano temporanee, ma strutturali.
“Il ricorso alle soluzioni assicurative non deve essere visto come un costo, ma come un investimento in sicurezza, serenità e tranquillità per le imprese e per le persone – sottolinea Somaschini – pertanto il ricorso alla sfera assicurativa può seguire due strade: una culturale – di divulgazione della cultura assicurativa – e una di incentivazione capace di incidere in modo significativo sulla defiscalizzazione dei premi assicurativi ed abbassamento delle imposte sui premi assicurativi (che ricordo sono su incendio e rischi ambientali il 22%, sull’rc auto obbligatoria addirittura il 27%).
“Oggi i prezzi dei premi assicurativi rc auto rispetto ai sinistri sono piuttosto contenuti – evidenzia Somaschini – non siamo più la pecora nera d’Europa, è necessario avere il coraggio di superare quel retropensiero secondo il quale un intervento legislativo governativo sarebbe un favore agli agglomerati bancari assicurativi, in questo caso non è così, è indispensabile farlo e quindi a costo di risultare impopolari avendo una legislatura ancora lunga bisogna avere il coraggio di intervenire”.
Come incidere in pratica?
Attraverso due aspetti fondamentali: ambiente e salute.
“Partiamo dal crescente rischio ambientale e idrogeologico che in un Paese come il nostro si traduce nel rischio terremoto, nubifragio, allagamento e rischi vari legati a tutti gli elementi naturali come il vento, il sole, gli incendi (dolosi e naturali/spontanei). Bisogna ribaltare una situazione nella quale le abitazioni assicurate in Italia sono circa il 15% ( 3%-4% al Sud e Isole ) e un Nord che non raggiunge il 30%. Tutto questo considerando che numerose abitazioni sono obbligatoriamente assicurate attraverso il vincolo legato ai mutui, ma spesso solo per il rischio base incendio senza estensioni alle calamità naturali e limitatamente al valore di mutuo residuo.
C’è poca consapevolezza dei rischi per le proprie abitazioni e per le proprie aziende, dai rischi basici come quelli legati a incendio e rischi ambientali, per non parlare dei danni indiretti , consequenziali e responsabilità civile ambientale collegata. Poi c’è tutto il tema della salute, non possiamo escludere che possano tornare problemi gravi così come è stata l’epidemia del Covid, non a caso molti soggetti influenti hanno già parlato del rischio di altre epidemie, su tutti Bill Gates e quindi non possiamo abbandonare il tema della prevenzione e della preparazione a nuove eventualità in questo senso.
Gli eventi già accaduti devono rappresentare un monito per investire nel sistema sanitario pubblico da un lato e dall’altro incentivare privati e imprese verso piani di welfare aziendale e polizze assicurative private. Serve identificare dei dispositivi legislativi che fiscalmente vadano a incentivare gli individui a ricorrere a soluzioni per tutte le tasche, dalla prevenzione, al rimborso delle spese connesse a malattie e infortuni, fino ai crescenti rischi di non autosufficienza.
Essendo il nostro un Paese che sta invecchiando sappiamo che andiamo incontro ad un aumento dei costi pensionistici e dei costi sanitari dovuto all’età. È basilare fare cultura indirizzata anche ai giovani attraverso il sistema scolastico volta ad avere una condotta di vita sana basata su una corretta alimentazione e una costante attività fisica, pilastri fondamentali che danno la possibilità di abbassare in maniera significativa i rischi per la salute e quindi abbassare il costo sanitario statale”.
Infine, Somaschini ricorda come il sistema assicurativo si fondi sul concetto di mutualità.
“Il sistema assicurativo non deve dimenticare che nasce e trae la propria origine da principi di mutualità, mentre oggi la tecnologia, in modo particolare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, porta attraverso la personalizzazione spinta dei profili assicurativi a scegliere dei clienti target virtuosi ed abbandonare quei soggetti con caratteristiche meno interessanti e profittevoli, mentre invece l’assicurazione deve rimanere sinonimo di mutualità e quindi di solidarietà tra gli assicurati.
Questo è un patrimonio, un valore che non possiamo perdere e fa parte del DNA assicurativo in modo indissolubile, altrimenti non si chiama più assicurazione, ma diventa un’operazione finanziaria volta a vendere dei prodotti che genereranno con molta probabilità una marginalità superiore agli investimenti. L’esercizio dell’attività assicurativa non è l’esercizio di un’attività come tutte le altre, come l’attività sanitaria, deve avere dei valori alla propria base che non siano solo volti al profitto”.
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