Like your Home

Share

Like your Home: trasformare la disabilità in competenza e opportunità di impresa

Like your Home è un modello di imprenditoria inclusiva che trasforma le abitazioni di persone con disabilità o esigenze specifiche in B&B e ospitalità extralberghiere accessibili. Un’iniziativa innovativa e interessante, nata in Campania dall’intuizione di Immacolata Cetty Ummarino, che coniuga innovazione sociale, autoimprenditorialità e sviluppo territoriale.

Abbiamo intervistato la fondatrice per capire come il turismo possa diventare leva di inclusione, generare valore economico e, soprattutto, valorizzare il capitale umano spesso invisibile.

Come è nata l’idea di Like your Home?

«La genesi di Like your Home affonda le radici nella mia esperienza diretta nella formazione turistica e nello sviluppo delle comunità delle aree interne italiane. Durante un corso rivolto a giovani con disabilità emerse con chiarezza una verità scomoda: la legge 68/99 sul collocamento mirato, pur importante, non è sufficiente. Le competenze di queste persone restano spesso invisibili e senza sbocchi nel mercato del lavoro tradizionale. Poi arrivò un’intuizione potente. Osservando una ragazza in sedia a rotelle che, dalla riva, guardava le persone in mare, pensai: “La sua casa è organizzata per le sue necessità: perché non trasformarla in una fonte di reddito, aprendola al turismo?”. L’idea rivoluzionaria è valorizzare le abitazioni delle persone con disabilità, trasformandole in ospitalità extralberghiera turistica. L’elemento realmente innovativo è l’autoimprenditorialità: la possibilità di lavorare da casa, con il supporto della famiglia o delle persone che assistono, coniugando autonomia, inclusione e sostenibilità economica. Il brand Like your Home, registrato e depositato alla SIAE, si articola in tre iniziative principali:

  • Like your Home – rete di ospitalità extralberghiera gestita da host con disabilità o esigenze specifiche.
  • HostAbility School/University – ospitalità extralberghiera gestita da studenti e laureati con disabilità per rispondere alle esigenze di mobilità universitaria.
  • DestinAzione Turistica Inclusiva e Accessibile – progettazione di servizi turistici territoriali inclusivi, rivolti a enti pubblici o privati».

In che regione e in quale contesto è nato il progetto?

«Essendo napoletana, l’idea di Like your Home nasce in Campania, con un format testato a Napoli e a Salerno. In Italia, le case vacanza, i B&B e le varie ospitalità extralberghiere non sono accessibili e non esistono modelli strutturati che consentano a persone con disabilità di diventare imprenditori nel settore. Like your Home nasce proprio per colmare questa doppia lacuna: dare alle persone con disabilità la possibilità di generare reddito e autonomia, e al tempo stesso offrire ai viaggiatori un’ospitalità su misura, empatica e davvero accessibile.

Inoltre, il format Like your Home riconosce e valorizza forme di disabilità spesso trascurate nel panorama turistico — sensoriali, cognitive, relazionali — accanto a quella motoria, attualmente l’unica formalmente contemplata dalla normativa sull’accessibilità».

Il vostro format si definisce “inclusivo, accessibile e generativo”: cosa significa concretamente?

«Inclusivo significa creare ambienti dove ogni ospite, con o senza disabilità, si senta davvero a casa. Accessibile riguarda non solo l’assenza di barriere fisiche, ma anche chiarezza informativa, comunicazione empatica e attenzione a necessità sensoriali e alimentari.

Generativo vuol dire creare valore nuovo: formare, attivare, mette in rete competenze e produrre impatto sociale ed economico sul territorio. La vera unicità è l’integrazione di questi tre livelli in un modello imprenditoriale scalabile e replicabile».

Come funziona concretamente il vostro modello di imprenditoria inclusiva?

«Ecco le fasi principali del modello Like your Home:

  1. Verifica e adattamento dell’abitazione
  2. Formazione personalizzata per i futuri host
  3. Tutoraggio e avviamento: supporto burocratico, organizzativo e commerciale
  4. Inserimento nella rete Like yourHome: visibilità, promozione e certificazione di accessibilità reale
  5. Pubblicazione online e canali di promozione
  6. Go to market: accompagniamo gli host alla commercializzazione della loro ospitalità nei settori del turismo tradizionale, turismo accessibile e terzo settore (associazioni, cooperative, enti sociali)».

Quali sono le sfide principali che incontrate nella gestione dei B&B gestiti da persone con disabilità? E come le affrontate?

«Partiamo dalle sfide normative. Il settore extralberghiero in Italia non è soggetto a obblighi stringenti di accessibilità, perciò non esistono standard nazionali chiari. Paradossalmente, le strutture gestite da persone con disabilità sono spesso più accessibili della media, ma non ricevono un riconoscimento formale. Come le affrontiamo? Con un protocollo interno di verifica e certificazione che va oltre la legge, definendo parametri chiari e comunicabili agli ospiti.

Ci sono poi le sfide logistiche: le difficoltà possono riguardare la gestione operativa quotidiana (pulizie, manutenzioni, accoglienza in orari particolari). Per questo, formiamo i nostri Professional Host alla gestione organizzata e alla delega, costruendo reti di supporto locale (familiari, vicini, cooperative).

Infine, le sfide culturali: resiste ancora una mentalità assistenzialista che fatica a riconoscere le persone con disabilità come imprenditori a pieno titolo. Affrontiamo queste difficoltà con campagne di comunicazione e storytelling che mostrano che un soggiorno Like your Home non è un atto

di solidarietà, ma una scelta di qualità e autenticità».

Come garantite la sostenibilità economica del sistema?

«Il nostro modello è sostenibile perché nasce da una logica di integrazione e condivisione. Prevede tre flussi principali:

  • Reddito diretto: generato dalla gestione delle strutture, che permette agli host di trarre guadagni reali e stabili, calibrati sulle proprie competenze e possibilità.
  • Partnership con enti, aziende e fondazioni: non solo contributi economici, ma investimenti in formazione, mentoring e percorsi di empowerment.
  • Rete collaborativa: Like your Home è una community che condivide strumenti di marketing, piattaforme tecnologiche, servizi di comunicazione e promozione. Questo riduce i costi individuali e aumenta la visibilità collettiva, rendendo competitivo anche chi opera su piccola scala».

Qual è l’impatto sul territorio?

«L’impatto è tangibile su più piani: economico: attiva nuove opportunità lavorative e imprenditoriali per persone con disabilità e per le loro famiglie; sociale: riduce l’isolamento e promuove cittadinanza attiva, valorizzando le capacità di ciascuno; culturale: diffonde una narrazione positiva della disabilità e promuove un turismo rispettoso e inclusivo; territoriale: riporta valore anche in aree marginali, contribuendo alla loro attrattività e rigenerazione».

Guardando al futuro, quali sono le prossime tappe di crescita per Like your Home e in che modo il format può essere replicato su scala internazionale?

«Il futuro punta a un’espansione ambiziosa ma sostenibile, sia sul piano nazionale che internazionale. In Italia, l’obiettivo è avviare nuove reti di ospitalità e di host, rafforzare i percorsi formativi e diffondere la cultura del turismo inclusivo in tutte le regioni, comprese quelle meno coinvolte nel settore extralberghiero. A livello internazionale, vogliamo avviare progetti pilota in paesi europei sensibili al turismo accessibile, testando il modello e adattandolo alle normative e alle culture locali, mantenendo l’identità di Like your Home: ospitalità empatica, accessibile e generativa».

condividi su:

Immagine di Irene Canziani
Irene Canziani

Leggi anche

Vuoi ricevere le nostre ultime news? Iscriviti alla newsletter per rimanere sempre aggiornato

ARTICOLI PIÙ LETTI
ULTIMI ARTICOLI