Lazio motore dell’innovazione

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Con un Pil in ascesa e oltre 1,5 miliardi di euro in investimenti per l’innovazione, il Lazio si conferma protagonista dello sviluppo economico nazionale

Tra start up, ricerca e grandi opere, la regione punta su un modello sostenibile e competitivo

Nel panorama italiano, la Regione Lazio si conferma una delle principali protagoniste dell’innovazione e del rinnovamento del territorio. Con un Pil totale dal valore di 212613 euro, si colloca sotto la Lombardia, al secondo posto in Italia, dimostrando una crescita e un impegno costante.

A rafforzare la sua posizione contribuiscono gli investimenti pubblici e privati: nel 2023 il Lazio ha attratto oltre 1,5 miliardi di euro in fondi per l’innovazione, con un aumento del 15 per cento rispetto all’anno precedente. Per rilanciare ulteriormente la crescita economica e valorizzare le eccellenze del Lazio, è stato lanciato un piano industriale, con un investimento iniziale che supera i 550 milioni di euro, promosso da Unindustria e da Regione Lazio.

Con queste premesse, la programmazione economico-finanziaria del prossimo biennio rappresenta un pilastro fondamentale per la costruzione di un futuro prospero, socialmente inclusivo e sostenibile. Gli investimenti saranno orientati verso la crescita intelligente e sostenibile e allo sviluppo del territorio, della società e dell’economia tra i policy maker e le forze produttive private. In questo panorama troveranno il loro spazio anche le forze delle università e i centri di ricerca della regione, che si collocano tra i primi in Italia per progetti finanziati e brevetti registrati.

Investimenti, settori trainanti e misure di welfare

Nel corso del 2024, l’economia regionale ha mostrato segnali di crescita moderata, in linea con le tendenze nazionali. La lieve espansione deriva dalla sintesi della dinamica tra domanda interna e quella estera. Nonostante il calo dei consumi e l’indebolimento della crescita degli investimenti privati, si è registrato un aumento degli investimenti pubblici – sostenuti dal PNRR e dagli interventi per il Giubileo 2025 – e una crescita economica settoriale proveniente dalle esportazioni. L’evoluzione del terziario diventa determinante. Mentre i consumi da parte delle famiglie subiscono una riduzione, la sindrome dell’overtourism non risente di questa pressione, portando entrate positive alle attività commerciali locali.

Il settore edile si dimostra molto florido. Da qualche anno beneficia sia dei fondi del Pnrr, che finanzia progetti di riqualificazione urbana, edilizia sostenibile e infrastrutture, sia dell’impatto economico che il Giubileo porta con sé. Il Governo ha stanziato circa 2 miliardi di euro per il restauro delle opere pubbliche legate all’evento, tra cui strade e piazze, ma anche l’adeguamento delle infrastrutture di trasporto in favore della mobilità pubblica, nonché il restauro di chiese, monumenti e siti di interesse turistico per accogliere i milioni di pellegrini.

Per contrastare la povertà e sostenere il reddito delle famiglie, la Regione ha attivato misure di welfare come l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione e il Lavoro, contribuendo anche all’aumento dell’occupazione nel primo semestre del 2024.

Innovazione e sviluppo

A livello regionale, il Lazio, registra una percentuale di addetti al manifatturiero molto superiore rispetto alla media italiana. La Strategia Regionale di Specializzazione Intelligente (Smart Specialisation Strategy – RIS3) prosegue, per il ciclo di programmazione 2021-2027, il cammino di crescita lungo le traiettorie di sviluppo tecnologico nelle Aree di Specializzazione (AdS) aerospazio, scienze della vita, beni culturali e tecnologie della cultura, agrifood, industrie creative digitali, green economy e sicurezza, a cui si aggiungono economia del mare e automotive. Uno degli obiettivi della RIS3 è favorire anche la crescita e l’occupazione. Tra gli strumenti facilitatori del progresso della regione c’è Lazio Innova.

Nata dalla riorganizzazione delle società regionali dedicate alla crescita del tessuto imprenditoriale, questa società in house – partecipata anche dalla Camera di Commercio di Roma – si pone come interlocutore strategico per imprese e pubblica amministrazione. Con la gestione del fondo di partecipazione “FARE Lazio” e la sua adesione a reti europee come Enterprise Europe Network, favorisce l’innovazione e l’espansione delle Pmi nei mercati internazionali. Un modello di sviluppo che guarda al futuro, sostenendo le imprese laziali in un contesto sempre più globalizzato e competitivo.

La ventata d’aria fresca che arriva spalancando la finestra sul Lazio è confermata dal numero di start up innovative presenti sul territorio. Con una somma di circa 1832 imprese, pari al 13,1 per cento del totale nazionale, dopo la Lombardia che ne conta oltre 3400, il Lazio si piazza sul podio al secondo posto per numero di start up. Seguono Campania, Emilia-Romagna e Veneto al quinto posto.

Giovani e università

L’efficacia e la trasversalità di questo territorio sono dimostrate anche dai dati degli studenti che frequentano le sue università. Negli ultimi anni, le università del Lazio hanno registrato un incremento significativo delle iscrizioni. Secondo i dati del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), nell’anno accademico 2023/2024, gli atenei laziali hanno accolto 26364 nuovi immatricolati, con un totale di 196107 studenti iscritti e 34473 laureati.

di Silvia Giardino

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