Il matematico Giona Casiraghi e l’economista Luca Verginer hanno sviluppato un modello che – se adottato – rende più solida, anche contro i temuti dazi trumpiani, la supply-chain delle aziende farmaceutiche
Science, la testata scientifica più importante al mondo, nel numero appena pubblicato, evidenzia in copertina lo studio del matematico italiano Giona Casiraghi, 35 anni monzese, che insieme al collega Luca Verginer, 36enne altoatesino, entrambi Chair of Systems Design, presso l’ETH Zurich il rinomato Politecnico di Zurigo, e lo svizzero Georges Andres, hanno elaborato un modello algoritmico che va a colmare le inefficienze della catena di approvvigionamento farmaceutica, strutturalmente molto fragile, come hanno dimostrato anche le recenti crisi ed emergenze, e di nuovo a rischio in quanto possibile prossimo bersaglio dalla politica dei dazi dall’amministrazione Trump.
Come introduce Science nel 2025, l’amministrazione statunitense ha annunciato ampi dazi nei confronti dei principali partner commerciali e i prodotti farmaceutici sono emersi come un potenziale prossimo obiettivo, anche in violazione rispetto agli impegni sanciti dell’accordo sul commercio dei prodotti farmaceutici del 1994, che ha eliminato le tariffe su un’ampia gamma di medicinali essenziali, andando così ad incidere pesantemente su una supply-chain, quella dei farmaci, già parecchio debole.
«Le catene di approvvigionamento dei farmaci sono opache, altamente frammentate** e con bassa ridondanza – spiega Giona Casiraghi dalle colonne di Science – Con la produzione concentrata in pochi stabilimenti in tutto il mondo disastri naturali, tensioni geopolitiche, ma anche moderati attriti commerciali, possono innescare carenze di generici a basso costo nei singoli paesi come l’Italia; molti dei quali continua il matematico italiano – sono farmaci essenziali come antibiotici, antidolorifici o anestetici. I dazi sono uno strumento contundente applicato a un sistema già fragile».
«Il nostro modello risponde ad un forte bisogno di un maggiore livello resilienza della struttura distributiva globale** – spiega il matematico Casiraghi – Utilizzando modelli di rete probabilistici avanzati, i nostri studi dimostrano che la gestione coordinata delle scorte e il reindirizzamento flessibile possono aiutare a ridurre le carenze. Stiamo quindi mappando la produzione farmaceutica globale per trasformare le intuizioni sistemiche in indicazioni pratiche. L’obiettivo – spiega lo scienziato italiano – è individuare i punti in cui l’approvvigionamento unico è rischioso, ad esempio quando gli ingredienti critici sono prodotti solo in uno o due stabilimenti in tutto il mondo. Ciò consente di stabilire le priorità dei farmaci che giustificano il doppio approvvigionamento o l’accumulo di scorte e di testare scenari di interruzione per anticiparne gli effetti a catena».
«In pratica il nostro team sta costruendo un gemello digitale ad alta risoluzione della rete globale di fornitura farmaceutica – sintetizza Giona Casiraghi ** – Mappiamo la produzione a livello di struttura, la colleghiamo ai flussi commerciali, alle dichiarazioni normative e agli avvisi di carenza, quindi eseguiamo stress test per stimare dove potrebbe verificarsi un guasto e dove gli interventi mirati sono più efficaci. Un lavoro si basa su oltre un decennio di ricerca presso la cattedra di System Design dell’ETH di Zurigo sulla resilienza dei sistemi socioeconomici complessi».
Un lavoro apprezzato dalla comunità scientifica e che, come detto, ha garantito agli scienziati italiani Casiraghi e Verginer l’importante ribalta mondiale sancita dalla pubblicazione su Science, il principale organo di stampa tecnico scientifica a livello globale che dall’anno della sua fondazione ha raccolto tesi e studi dei più importanti scienziati al mondo.