• 20 Maggio 2025

Export di febbraio 2025

 Export di febbraio 2025

Export di febbraio 2025 vale 54 mld di euro, +0,8% in più in confronto a febbraio 2024. Farmaceutico, agricoltura e food controbilanciano le difficoltà di automotive e moda

In calo gli usa -9,6%, rispetto all’esercizio precedente. Numeri che scontavano già il timore sui dazi. Accelerare verso i mercati ad alto potenziale.

L’export di febbraio 2025 si attesta a quasi 54 miliardi di euro, in crescita del 3,5%, grazie alle media tra i mercati UE (+3,7%) e quelli extra-UE (+3,2%), rispetto a gennaio 2025 e anche del +0,8% rispetto ad un anno fa, febbraio 2024.

Di nuovo si conferma la forza di comparti come il farmaceutico (+31,2% vs feb24), l’agricoltura (+6,2% vs feb24) e l’alimentare (+2,6% vs feb24) che stanno controbilanciando il forte rallentamento dei settori tradizionalmente pilastri del Made in Italy quali gli autoveicoli (-11,5% vs feb24), gli apparecchi elettronici (-7,1% vs feb24 ), il tessile (-3,8% vs feb24). Buona la ripresa nei mercati europei in particolare la Germania (+14,5%) dopo alcuni mesi di performance in calo, Spagna (+21,1%), Svizzera (+17,3%), Regno Unito (+10,4%).

In questi ultimi tre paesi è proprio il farmaceutico a spiegare molta parte dell’incremento dell’export. Da segnalare invece la flessione verso gli USA (-9,6%), seppur legata in particolare alla consegna di una grande nave a febbraio 2024 e il caso della Turchia (-9,9%). Il momento è delicato per la imprevedibile dinamica di negoziazione sui dazi. Il mercato USA vive un’impasse negativa da incertezza che si potrà, con probabilità, esprimere sui numeri nei mesi successivi a febbraio.

Anche se la sospensione dei 90 giorni e il ruolo riconosciuto al Premier italiano Giorgia Meloni nell’interlocuzione europea, sono un segnale molto determinante.

Tuttavia, rimangono opportuni progetti che indirizzano verso una nuova geografia degli scambi: la crescita robusta dell’export verso i mercati UE dimostra come l’assenza di barriere tariffarie offra un vantaggio competitivo significativo, così come lo sviluppo della strategia di diversificazione dei mercati che si sta concretizzando grazie al Piano d’Azione verso i Paesi ad alto potenziale portato avanti dal MAECI e da tutto il sistema-paese.

Da Agenzia ICE

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Redazione

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