• 18 Aprile 2025

Export del Madein Italy caseario

 Export del Madein Italy caseario

Nuovo redcord del Made in Italy caseario sul fronte export: quasi la metà della produzione casearia nazionale va a soddisfare la domanda estera

Risultati eccezionali, ma sono molte le preoccupazioni tra le imprese del settore, con la spada di Damocle della nuova era dei superdazi minacciati Stati Uniti e Cina.

«Una crescita impetuosa, a due cifre (+10,7%), che fa crescere di ulteriori 457 milioni di euro il fatturato realizzato all’estero dalle nostre imprese – afferma Paolo Zanetti, presidente di Assolatte -.

Siamo al sedicesimo anno consecutivo di crescita, una corsa al galoppo che rende questa performance straordinaria e al tempo stesso ordinaria: straordinaria, per l’entità dell’aumento, più che doppio rispetto a quello del 2023, e ordinaria perché conferma ancora una volta che l’export è oramai componente determinante e strutturale dei fatturati del sistema latte nazionale e delle nostre imprese di trasformazione, che in tutta la penisola sono sempre più attrezzate e pienamente votate all’internazionalizzazione».

La crescita 2024 è anche estremamente diffusa. L’export caseario italiano è cresciuto in tutti i principali mercati. Ma il record non è solo global perché riguarda praticamente tutti i principali paesi di destinazione: in Francia sono state raggiunte le 146 mila tonnellate e 1,07 miliardi di euro; in Germania sono state sfiorate le 90 mila tonnellate; negli Stati Uniti – nonostante il clima che ora li avvolge – le nostre esportazioni hanno superato per la prima volta le 40 mila tonnellate; il Giappone, ha raggiunto e sorpassato la soglia dei 100 milioni di euro.

Anche nel 2024 la mozzarella si è dimostrata il prodotto più importante per volumi di export, forte di 153 mila tonnellate (+7,4%) e 943,2 milioni di euro. In vetta alla classifica troviamo ovviamente Grana Padano e Parmigiano Reggiano (che in forme o pezzi valgono 1 miliardo e mezzo di euro per 122 mila tonnellate, di cui 1/3 tra Germania e Stati Uniti). Solo un gradino più sotto, gli altri formaggi freschi (173 mila tonnellate), il Gorgonzola (+4,8% in volume per oltre 200 milioni di euro), il Pecorino (soprattutto nei mercati nordamericani), i grattugiati (tra i più dinamici con +10,7% in volume e +12,2% in valore) e tanti altri formaggi di grande qualità e tradizione italiana.

«Risultati eccezionali, ma sono molte le preoccupazioni tra le imprese del settore, con la spada di Damocle della nuova era dei superdazi minacciati dagli Stati Uniti e dalla Cina – conclude Paolo Zanetti».

Leggi altro su Economia

Redazione

Leggi gli ultimi contenuti pubblicati anche sulla nostra testata nazionale https://www.italiaeconomy.it

ADV

Leggi anche