Il 3 giugno, al Florence Learning Center di Baker Hughes, si è svolta la terza edizione di Disegnare il futuro Toscana. Imprenditori, manager, professionisti, startupper e rappresentanti delle associazioni di categoria in un ricco confronto sull’innovazione
Uno spazio in cui aziende, enti e istituzioni possono condividere riflessioni e idee sulle strategie da attuare per disegnare il futuro insieme: con la terza edizione toscana del forum sull’innovazione di Italia Economy, si è rinnovato l’impegno della nostra testata per offrire agli attori primari del mondo economico strumenti di supporto all’altezza delle sfide della transizione.
Significativa e di grande prestigio la location dell’evento, il Florence Learning Center di Baker Hughes, azienda di tecnologia, ingegneria e produzione manifatturiera che sostiene il mondo dell’energia e dell’industria.
I temi della discussione sono stati introdotti da Milena Guerrini e si sono articolati in tre panel.
Il primo panel, moderato da Paul Renda, è stata una preziosa occasione per approfondire lo stato attuale dell’innovazione in Toscana: dai dati macroeconomici su occupazione ed export è emerso un quadro positivo del contesto regionale ma, sul futuro dell’economia territoriale e sulla sua capacità di fare innovazione, incidono negativamente due fattori: una curva demografica in discesa – solo parzialmente sostenuta dai lavoratori immigrati residenti nella nostra regione – e una quota maggioritaria di piccole imprese, al di sotto di dieci dipendenti.
Tra filiere che soffrono e altre che crescono, le possibili risposte e le proposte da mettere in campo per cercare di invertire la tendenza possono venire solamente da chi vive ogni giorno in azienda, come imprenditore o come manager.
Andrea Mortini, presidente di Confindustria Toscana Centro e Costa Giovani Imprenditori, è stato il primo a intervenire. Dalla fotografia delle filiere toscane, emerge la grande crisi che sta attraversando il distretto della moda, con ripercussioni su settori come siderurgia e accessori moda e con un dato molto preoccupante relativo alla cassa integrazione ordinaria, che in due anni ha raggiunto quota 55% per i lavoratori di questa filiera.
Altri comparti come la farmaceutica, il turismo, l’agroalimentare e il militare (con Leonardo-Finmeccanica) sono in crescita, ma per favorire un miglioramento più durevole nel tempo sarebbe necessario favorire l’aggregazione tra le imprese, chiedere con maggiore forza alle istituzioni adeguate politiche di welfare a favore della natalità e cercare di colmare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro attraverso la formazione.
Da Leonardo Salcerini, amministratore delegato di Toyota Material Handling Italia, abbiamo ascoltato un contributo sul patrimonio culturale dell’azienda giapponese.
In base al concetto di Società 5.0, introdotto agli inizi del 2019 dal governo di Shinzo Abe, Toyota propone due investimenti volti a creare benefici non solo per l’economia, ma anche per tutto il sistema sociale: potenziare l’automazione per contrastare la riduzione della forza lavoro – dovuta all’innalzamento dell’età media della popolazione – e realizzare servizi in grado di migliorare la vita delle persone anziane. Concetti che potrebbero essere assimilati anche nel nostro Occidente e, in particolare, in Italia, paese molto simile al Giappone dal punto di vista demografico.
Un altro aspetto da considerare per creare innovazione in maniera concreta è cominciare a investire non solo nella produzione, ma anche nella logistica, facendo evolvere il settore attraverso divisioni specializzate e rinunciando all’uso degli appalti.
All’interno dello stesso panel, è intervenuto anche Lorenzo Bagnoli, vicepresidente di Sammontana Italia, che ha ricordato che l’azienda che conduce insieme alla sua famiglia, nata nel 1948 come piccola impresa, ha sempre abbracciato il cambiamento e ha accettato sfide che ne hanno determinato la crescita: dalla trasformazione della latteria di famiglia in un bar-gelateria, alla realizzazione di prodotti private-label, fino alla recente introduzione di un fondo di investimento nell’azionariato aziendale.
La sfida di Sammontana è far rimanere l’azienda un’azienda familiare, cercando di trovare un equilibrio tra la solidità dei valori della famiglia Bagnoli e la necessità di andare verso la managerializzazione.
Stefano Ambrogio, direttore tecnico delle piattaforme regionali di Hitachi Rail, ha illustrato le principali innovazioni in seno all’azienda italo-giapponese, soffermandosi in particolare sull’innovazione creata a bordo dei treni Blues con trazione ibrida, che hanno dato un contributo essenziale per la decarbonizzazione e hanno tagliato le emissioni del 50% rispetto ai precedenti treni diesel. Per promuovere attività di ricerca sulle nuove tecnologie per la mobilità ferroviaria, Hitachi ha siglato un accordo con l’Università Federico II di Napoli allo scopo di velocizzare i processi di selezione e immettere nel mercato del lavoro profili già pronti.
Ha chiuso il primo panel Ludovica Fiaschi, responsabile Affari Istituzionali di Baker Hughes, presidente di ITS Prime, una Tech Academy per la formazione post-diploma altamente professionalizzante, e direttrice di Big Academy, la scuola di alta formazione nata dalla collaborazione tra grandi imprese e l’Università di Firenze.
Fiaschi ha raccontato al nostro pubblico della partecipazione di Baker Hughes a progettazioni condivise come gli ITS Academy, una risposta concreta ai bisogni dei giovani che si stanno formando e che devono decidere a quale professione avviarsi. Una particolare attenzione, da parte dell’azienda, è dedicata allo smart working – già introdotto dal 2016 – e alla conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, un’esigenza sempre più sentita dalle nuove generazioni.
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Il secondo panel, dedicato alle sfide future e alle risposte innovative che possono venire dalle imprese e moderato da Giada Ciompi, ha visto la presenza di Lorenzo Romani, responsabile marketing di Dife, azienda operante nella gestione dei rifiuti ambientali.
Il giovane imprenditore ha tracciato una storia dell’azienda di famiglia, evidenziando come l’impresa in cui è nato e cresciuto abbia oggi gli strumenti per affrontare il futuro, anche sfruttando al meglio la comunicazione, soprattutto quella rivolta alle giovani generazioni. Esemplificativo è il progetto Dife for Kids, sviluppato dall’azienda di Serravalle Pistoiese per alimentare nei giovanissimi l’attenzione alla corretta differenziazione dei materiali.
Da Emanuele Fioretti, Senior Partnership Manager di Factorial, piattaforma per la digitalizzazione delle PMI e la gestione delle risorse umane, un invito a utilizzare l’intelligenza artificiale per risparmiare tempo nello svolgimento di compiti ripetitivi, in modo che la spinta verso le nuove tecnologie coinvolga sempre di più non solo manager e imprenditori, ma l’intero organico di ogni azienda.
È stato poi il momento di ascoltare Fabrizio Vigo, Ceo & Co-founder di Sevendata, martech company milanese, che ha sottolineato l’importanza dei dati per prendere decisioni in ambito aziendale, soprattutto in un momento storico come quello attuale, con la costante incertezza determinata dalla situazione geopolitica mondiale. Avere dati affidabili e saperli gestire può infatti essere di grande aiuto agli imprenditori.
Ha chiuso il panel Daniele Ferretti, Founder & Managing Attorney di Ferretti Firm, avvocato abilitato in Italia e nello Stato di New York, che ha invitato la platea a riflettere sulla sinergia tra diritto e innovazione. L’IA, se usata legittimamente e in considerazione delle conseguenze etiche che possono sorgere nell’interesse del cliente, può essere di grande aiuto nell’innovare il mondo del diritto. L’importante è assumere il coraggio di questa nuova visione e acquisire una ottima governance dello strumento.
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Sul tema Territori connessi, digitalizzazione come motore di crescita, al centro del terzo panel moderato da Stefano Zaccaria, è intervenuto Massimiliano Ristori, Ceo di Emm&mmE Informatica. Il suo contributo si è concentrato sul ruolo fondamentale della formazione di tutte le persone presenti nel contesto aziendale all’utilizzo delle nuove tecnologie, ricordando, a questo proposito, che è in corso una partnership con la stessa Factorial.
È poi intervenuta Paola Castellacci, Ceo di Adiacent, azienda del Gruppo Sesa. La manager ha posto l’attenzione su come la vera innovazione è quella che porta valore di business alle aziende. Per questo, l’innovazione non deve limitarsi alla tecnologia pura, ma deve avere sempre un focus su aspetti di business e di market placement, in relazione continua con il cliente.
Matteo Levi, Program Director di Styleit Accelerator, ha ricordato la crescita dei programmi di accelerazione da lui diretti nell’ambito della Rete Nazionale Acceleratori di Cassa Depositi e Prestiti. In particolare, ha raccontato al nostro pubblico del programma dedicato alle start up che sviluppano soluzioni o servizi rivolti al mercato del Fashion Tech, con sede proprio a Firenze, in Manifattura Tabacchi.
Abbiamo poi ascoltato Niccolò Parrini, Ceo & Co-founder di Nexal, che ha tracciato un percorso della giovane realtà aziendale che ha fondato nel 2019 insieme a Damiano Resta. La webagency fiorentina si distingue per essere una start up attenta alla visione di ogni singolo cliente, cercando di immergersi completamente nella visione del cliente stesso e di vederlo sotto la lente dell’umanità, il criterio secondo il quale gestiscono le attuali campagne di marketing.
Silvia Ramondetta, responsabile Area Economica di Confindustria Toscana e coordinatrice del Digital Innovation Hub, ha concluso gli interventi invitando le imprese toscane ad accedere ai programmi di questa importante piattaforma regionale. La crisi che stanno vivendo tante filiere toscane può rappresentare un momento di accompagnamento alle opportunità finanziarie rivolte alle aziende che si trovano in difficoltà – a prescindere dall’associazione di categoria alla quale fanno riferimento.
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