Campania alle porte di una transizione sostenibile

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Verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile, fondato su innovazione, transizione ecologica e inclusione, in coerenza con le strategie europee

 La Campania si prepara a diventare un modello di sviluppo fondato su innovazione, sostenibilità e coesione sociale. Grazie a un forte ecosistema imprenditoriale, universitario e istituzionale, la regione è pronta a cogliere le opportunità offerte dal PNRR e dai fondi europei, costruendo percorsi concreti di trasformazione digitale, transizione ecologica e inclusione. Tra i temi centrali, vi è la ricerca di un nuovo equilibrio fra natura, sistemi alimentari, biodiversità e circolarità delle risorse, in linea con gli obiettivi del piano d’azione per l’economia circolare varato dall’Unione Europea.

Innovazione: rete, impresa, territorio

La regione si distingue oggi per una rete dinamica di start up, università di eccellenza, centri di ricerca e programmi di investimento in ricerca e sviluppo (R&S), con una particolare specializzazione nei settori biotecnologico, aerospaziale e ICT. Un ruolo centrale è affidato ai giovani, con iniziative come la seconda edizione del premio Green Innovation Day – Giovani Imprenditori, svoltasi lo scorso luglio a cura del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali Napoli, che ha messo in luce realtà emergenti distintesi per eco-innovazione e per l’efficacia dei risultati ambientali ed economici. Il gruppo, che conta circa 250 iscritti, promuove la crescita professionale dei giovani imprenditori attraverso attività di formazione, eventi, gruppi di lavoro e relazioni con università, scuole e altri organismi territoriali, nazionali e internazionali. La sua missione è sviluppare nuove forme di imprenditorialità e cultura d’impresa, favorendo l’inserimento attivo delle nuove generazioni nel tessuto economico e associativo.

Il coinvolgimento di soggetti come associazioni, fondazioni, università e imprese rappresenta un esempio concreto di sinergia tra pubblico e privato, in linea con lo spirito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che riconosce proprio nell’innovazione uno degli assi strategici per colmare i divari strutturali del Paese.

Un grande investimento, in particolare, riguarda il rafforzamento del trasporto pubblico ferroviario: dei 700 milioni di euro dal fondo nazionale dedicato, 111,7 saranno destinati alla Campania per l’acquisto di due treni ad idrogeno e altri sette a funzionamento ibrido (elettrico ed idrogeno). Le azioni previste dalla Missione 3 (M3) mirano infatti a dotare il territorio di infrastrutture moderne e a promuovere una mobilità sostenibile, essenziale per ridurre le emissioni e superare le difficoltà logistiche che ancora oggi frenano il Sud. L’obiettivo è garantire connessioni efficienti tra aree interne, urbane e metropolitane, favorendo una crescita più equilibrata e inclusiva.

In ambito sanitario, i fondi del PNRR destinati al settore mireranno a rafforzare l’assistenza sul territorio attraverso la creazione e il potenziamento di strutture locali, lo sviluppo delle cure domiciliari e della telemedicina. È previsto, inoltre, un sostanziale sostegno per l’aggiornamento tecnologico e digitale del sistema sanitario, completando la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico e migliorando la capacità di monitorare i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) grazie a sistemi più efficaci.

Sostenibilità: coesione e futuro

Accanto all’innovazione, la sostenibilità rappresenta l’altro grande asse su cui si costruisce il futuro della regione. Il PNRR, con le sue diverse missioni tematiche, prevede investimenti significativi per accompagnare la regione in una

trasformazione verde e inclusiva. La Missione 2 (M2), in particolare, si concentra sulla rivoluzione verde e transizione ecologica, puntando su riduzione dell’anidride carbonica, economia circolare, agricoltura sostenibile e tutela della biodiversità, in linea con il Green Deal europeo. Gli interventi puntano, per esempio, a sviluppare la produzione di idrogeno in aree industriali dismesse, con il diretto coinvolgimento delle amministrazioni locali. L’amministrazione titolare è il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che dispone di una dotazione complessiva di 500 milioni di euro, di cui oltre 42 milioni destinati alla Regione Campania. La milestone fissata è la notifica dell’aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la produzione di idrogeno, mentre il target finale consiste nel completamento di almeno dieci progetti, ciascuno con una capacità media compresa tra 1 e 5 MW.

Sono previsti, inoltre, investimenti in attività di upskilling, reskilling e life-long learning, che mirano a far ripartire la crescita della produttività e a rendere le PMI e le microimprese più competitive. La formazione dei lavoratori, in particolar modo nel settore tecnico-scientifico e digitale, fornirà loro le capacità necessarie a raccogliere le future sfide del mercato del lavoro.

Il piano REPowerEU, nato per accelerare la transizione energetica e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, intende migliorare l’efficienza energetica e sviluppare nuove competenze nei settori pubblico e privato, entrambi fondamentali per sostenere la transizione verde. Attraverso strumenti di accesso al credito e incentivi fiscali, REPowerEU mira anche a sostenere le filiere produttive legate all’energia rinnovabile e all’idrogeno.

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Immagine di La Redazione
La Redazione

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