Viaggi invernali, l’Asia batte il Mediterraneo

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Natale e Capodanno 2025: secondo l’analisi di Ebury, l’Asia diventa la meta più conveniente

Le festività si avvicinano e, per molti viaggiatori italiani, la domanda non è più soltanto dove andare, ma dove conviene andare davvero. Con un euro che negli ultimi dodici mesi ha guadagnato valore in buona parte dell’Asia e si è indebolito in altre aree del Mediterraneo, la geografia del turismo invernale sta cambiando. I nuovi dati di eDreams insieme alle tendenze registrate da Skyscanner e alle previsioni di Booking confermano che il desiderio degli italiani si sta spostando verso mete sempre più lontane, sostenute da un mix di convenienza, clima e immaginario.

A raccontare con precisione questa trasformazione è l’analisi valutaria di Ebury, società fintech specializzata in pagamenti e incassi internazionali e soluzioni di gestione del rischio cambio: una fotografia nitida dei movimenti delle principali valute emergenti e del potere d’acquisto reale dell’euro nei Paesi più desiderati per trascorrere le vacanze invernali. In un momento in cui i prezzi dei voli oscillano, i rincari pesano sulle famiglie e il budget diventa un criterio decisivo, capire quanto vale un euro una volta atterrati non è più un dettaglio tecnico, ma una chiave strategica per scegliere la meta giusta per Natale e Capodanno.

L’euro rafforza in modo deciso il proprio valore in quasi tutta l’Asia. L’ Indonesia guida la classifica, con un miglioramento del potere d’acquisto pari al 14,5% rispetto all’Italia. La rupia si è indebolita del 13,9% in dodici mesi, mentre l’inflazione locale resta contenuta. Per chi sogna Bali, Lombok o le isole Gili, questo significa che hotel, ristorazione e attività costano sensibilmente meno, trasformando mete già affascinanti in destinazioni ancora più accessibili.

Subito dietro si colloca il Vietnam, dove l’euro vale il 13,1% in più rispetto all’anno precedente. Il dong ha perso terreno contro la valuta europea e l’inflazione al 3,3% non ha eroso il vantaggio. È un risultato che rende ancora più competitivo il Paese, già molto apprezzato dai giovani italiani per l’equilibrio tra natura, cultura e cucina.

Il Giappone, meta gettonatissima, registra un guadagno di potere d’acquisto pari al 12,1%. L’indebolimento dello yen, dovuto all’ampia divergenza tra la politica monetaria della Bank of Japan e quella della BCE, fa sì che Tokyo, Osaka e Kyoto risultino sorprendentemente convenienti. Per una meta spesso considerata “costosa per definizione”, il 2026 si preannuncia come uno degli anni più accessibili per programmare un viaggio senza compromessi.

Anche gli Emirati Arabi Uniti e l’Oman mostrano un miglioramento superiore al 10%, grazie a valute più deboli e inflazione molto bassa. Per chi cerca un Capodanno al caldo, queste due mete diventano alternative convincenti agli ormai inflazionati Caraibi. Dubai, Abu Dhabi e Muscat, tradizionalmente inserite tra le destinazioni premium, si rivelano oggi più accessibili di quanto ci si potrebbe aspettare.

La Cina, invece, registra un vantaggio del 9% e la Thailandia del 5,5%, complice anche un’inflazione negativa che rende Bangkok e Phuket ancora più convenienti. L’intero Sud-Est asiatico conferma così il proprio momento favorevole. Non stupisce che nel 2026 sia proprio questa macro-area a catalizzare l’immaginario dei viaggiatori, complice un euro che permette di “fare di più con meno”.

Più complesso il caso della Turchia: l’euro si rafforza del 35,6%, ma l’inflazione al 31,1% penalizza gran parte del vantaggio. Il guadagno reale si ferma al 4,7%, sufficiente per mantenere Istanbul competitiva, ma non per trasformarla in una meta realmente conveniente. Il Marocco (3,9%) si muove su dinamiche simili, con un vantaggio contenuto ma percepibile, soprattutto nelle spese quotidiane come taxi e ristoranti.

L’unico Paese in cui il potere d’acquisto dell’euro peggiora è l’Egitto. L’inflazione al 12,5% annulla il beneficio dello stesso deprezzamento della valuta locale, portando a una perdita del 4,5%. Il dato è particolarmente significativo perché contraddice la percezione diffusa che il Paese rimanga tra le mete più economiche del Mediterraneo. Lo è nei pacchetti all-inclusive, ma non nell’economia quotidiana: un caffè, un taxi o un’entrata ai siti archeologici costano oggi più che nel 2024, al netto del cambio.

È proprio da questo quadro economico che bisogna partire per comprendere le nuove rotte degli italiani. L’aumento del potere d’acquisto in Asia si riflette direttamente nei trend osservati dai player eDreams ODIGEO, Skyscanner e Booking.com. Nel report “A Year in Travel 2025” di eDreams ODIGEO, Bangkok e Tokyo occupano le prime due posizioni tra le destinazioni globali più prenotate, mentre Bali si conferma in crescita costante. Si tratta delle stesse aree geografiche in cui, secondo l’analisi Ebury, l’euro garantisce il maggior vantaggio competitivo. La corrispondenza tra convenienza valutaria e desiderabilità turistica è oggi più evidente che mai.

Se è vero che gli italiani continuano a prenotare mete europee come Parigi, Barcellona, Amsterdam e Londra, nelle ricerche per il 2026 si affacciano sempre più nuove geografie: New York domina, seguita da Tokyo e Bangkok. La distanza tra ciò che si prenota e ciò che si desidera appare sempre più sottile. Se nel 2025 l’Asia sembrava ancora una scelta per viaggiatori esperti, nel 2026 diventa una destinazione mainstream, sostenuta sia da un immaginario rinnovato sia da condizioni macroeconomiche favorevoli.

Intanto il Mediterraneo vive dinamiche contrastanti. Le prenotazioni verso il Mar Rosso (soprattutto Marsa Alam e Sharm el-Sheikh) aumentano rispettivamente del 101% e del 60%, mentre Casablanca cresce del 34%. Il fascino del “caldo garantito”, unito ai pacchetti competitivi, continua a convincere molti viaggiatori italiani. Tuttavia, il caso egiziano evidenzia che la convenienza percepita non coincide sempre con la convenienza reale: senza pacchetto, i costi in loco non sono più bassi come un tempo.

Le analisi di Skyscanner e Booking confermano un’altra tendenza strutturale: i viaggiatori del 2026 cercano esperienze personalizzate, sostenibili e capaci di rispecchiare la loro identità. In questo senso, l’Asia offre ciò che molti cercano oggi: autenticità, ritualità, natura, cucina, e ovviamente convenienza.

Alla luce dell’analisi Ebury, il 2026 si preannuncia come l’anno in cui la geografia del viaggio invernale si sposta a Est. L’Asia non è soltanto la regione più desiderata, ma anche la più conveniente. È lì che i viaggiatori possono permettersi itinerari più ricchi, lunghi e diversificati. Le capitali europee mantengono il loro fascino, New York conserva l’aura magica del Natale, il Mar Rosso continua a sedurre per semplicità e clima. Ma nessuna di queste sembra in grado, oggi, di superare un dato semplice e concreto: per Natale e Capodanno 2026, il posto giusto in cui essere, economicamente e culturalmente, è l’Asia.

 

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