Terza edizione di Women Onboarding
UniCredit presenta la terza edizione di Women Onboarding – il progetto di empowerment dedicato alle donne
L’iniziativa ha l’obiettivo di valorizzare il talento e la leadership femminile
Nel 2022, il tasso di occupazione femminile ha continuato a migliorare, seppur con un divario di crescita rispetto al corrispondente dato maschile, toccando quota 51,6% a fine anno e segnando così un nuovo record dopo quello già toccato a fine 2021. (1)
Sostenere le donne nel loro percorso e contribuire alla crescita dell’imprenditoria femminile è una delle priorità di UniCredit che, dopo il successo consolidato delle scorse edizioni di Women ONboarding, ha replicato l’iniziativa anche nel 2023, estendendo ulteriormente la platea di riferimento e arrivando ad un numero complessivo di imprenditrici PMI pari a 64, numero raddoppiato rispetto alla prima edizione.
Questa edizione coinvolge non solo le donne membri degli Advisory Board UniCredit e delle PMI clienti, ma anche mentor appartenenti alla Territorial Community di UniCredit e al Network femminile GammaDonna, partner del progetto già negli scorsi anni, che con la presenza di Valentina Parenti ci accompagnerà anche in questo percorso.
L’obiettivo è quello di facilitare il dialogo tra il mondo imprenditoriale e quello femminile e offrire alle donne delle nuove generazioni imprenditoriali gli strumenti necessari per la crescita professionale e personale.
L’evento di lancio di questa terza edizione, che è coinciso anche con la prima sessione di formazione, ha visto come ospiti Annalisa Areni, Head of Clients strategies di UniCredit; Alessandra Rocchi, Head of Advisory Board & Territorial Plans UniCredit, che ha condotto i lavori della giornata e Alessandra Lanza, Senior Partner di Prometeia che ha presentato un osservatorio sull’imprenditoria femminile prodotto per UniCredit e Giuseppe Meli, coach, mentor trainer di Menslab che con il suo Team seguirà le nostre protagoniste nelle loro sessioni di mentoring.
Remo Taricani, Deputy Head of UniCredit Italy ha dichiarato: “Supportare le donne nei loro percorsi lavorativi è una naturale conseguenza del nostro impegno volto a costruire una società più equa e giusta per clienti, dipendenti e comunità in cui operiamo. Vogliamo essere dei catalizzatori dell’empowerment delle donne e dei
giovani, annullando il gender gap e offrendo all’imprenditoria femminile gli strumenti necessari per competere.
A fine percorso, si terrà un evento in presenza, al quale parteciperanno tutte le donne della Community Women OnBoarding.
Analisi Prometeia: la presenza femminile in aumento nelle PMI innovative
A livello complessivo, il 2022 vede una sostanziale stabilità dell’incidenza delle imprese a guida femminile sul tessuto imprenditoriale italiano: il 22,2%, pari a oltre 1,3
milioni di aziende, è costituito da imprese femminili (22,1% l’incidenza nel 2021). Un risultato significativo nonostante, a causa della coda lunga della pandemia, il calo di 6 mila unità (ma sono oltre 40 mila le imprese maschili andate perse lo scorso anno).
Resta invariata la distribuzione dell’imprenditoria femminile per tipologia di impresa: più alta nelle ditte individuali (il 28%) e più bassa nelle società di capitali (il 18%), con le società di persone in posizione intermedia e allineate al dato complessivo (21%).
La presenza femminile è, invece, in forte aumento nelle nuove tipologie di imprese: PMI innovative e soprattutto Start Up vedono una costante crescita delle imprese a guida femminile, giunta al 9% e al 16% delle rispettive forme societarie. Dal punto di vista geografico, il Centro-Sud si conferma il territorio a maggior tasso di femminilizzazione, anche se con risultati di segno opposto a seconda della tipologia di attività: è calata l’occupazione indipendente (ma è cresciuta quella complessiva), mentre al Centro è aumentato il peso delle Start Up ma è calato quello delle PMI
innovative.
L’imprenditorialità femminile è focalizzata sul sociale
Un ambito in cui si esprime la crescente imprenditorialità femminile e la forte sensibilità ai temi sociali è quello dell’economia sociale. Un mondo di oltre 360 mila imprese e istituzioni che già oggi evidenziano, rispetto alle imprese tradizionali, una maggior rilevanza dell’occupazione femminile (prossima al 60%) anche in posizioni manageriali (oltre una dirigente su quattro) e in cui si è registrato un vero e proprio boom di aperture di Start Up guidate da donne (nel 2022 sono state il 38% delle Start Up con vocazione sociale, una quota raddoppiata rispetto al 2019).
1 Fonte: analisi Prometeia
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