Sanità Privata: Crescita e Sfide

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Nel 2023 la sanità privata cresce nei ricavi e nell’occupazione, ma la redditività resta sotto i livelli pre-Covid. Atteso nuovo aumento nel 2024

Il settore della sanità privata in Italia continua a dimostrarsi dinamico, nonostante le sfide strutturali e congiunturali che ne hanno caratterizzato gli ultimi anni. È quanto emerge dall’aggiornamento del report annuale dell’Area Studi Mediobanca dedicato ai principali operatori sanitari privati italiani, che analizza le performance economico-finanziarie di 34 gruppi con ricavi superiori ai 100 milioni di euro. La ricerca include inoltre un confronto internazionale sui settori dell’assistenza agli anziani e della diagnostica medica.

Fatturati in Crescita, Redditività in Ripresa

Nel 2023 i ricavi aggregati dei principali operatori privati del settore sanitario italiano hanno raggiunto i 12 miliardi di euro, in aumento del +5,7% rispetto al 2022 e del +15,5% rispetto al 2019. Questa crescita segue un andamento a scatti dettato dalla pandemia: -6,6% nel 2020, rimbalzo del +13,8% nel 2021 e un più contenuto +2,6% nel 2022.

Il rialzo, tuttavia, non è stato uniforme tra i diversi comparti. La diagnostica medica ha segnato un incremento del +19,4% rispetto al 2019, seguita da assistenza ospedaliera e RSA (entrambe a +15,1%), mentre la riabilitazione ha chiuso con un più modesto +5,7%. Nel comparto diagnostico, però, il calo dei ricavi legati a test e tamponi Covid ha inciso negativamente sulla marginalità.

Redditività Ancora Sotto i Livelli Pre-Covid

Nonostante un netto miglioramento nel 2023, la redditività non ha ancora recuperato i livelli del 2019. L’Ebit margin è salito al 3,7% (dal 2,0% del 2022), ma resta lontano dal 5,4% pre-pandemia. La redditività operativa ha risentito delle pressioni inflazionistiche e del perdurare di costi elevati. Tra le specialità, la diagnostica medica si conferma la più redditizia con un margine dell’11%, seguita dall’assistenza agli anziani (6,4%). Più contenuti i valori per assistenza ospedaliera e riabilitazione.

Nel 2023, il ritorno all’utile ha portato il risultato netto aggregato a +39,8 milioni di euro, dopo due anni negativi. Anche il ROE torna in territorio positivo (0,8% contro -0,1% del 2022), ma resta ancora molto lontano dal 6,1% del 2019.

I Leader per Performance

Tra i gruppi che si sono distinti per performance economiche figurano Humanitas, Pro.Med, Salus e GHC per l’assistenza ospedaliera; Synlab e Affidea per la diagnostica; S.O. Holding per le RSA. Affidea registra il miglior Ebit margin con il 16,4%, seguita da La Villa e Synlab (12,2%), Bianalisi (10,9%), GHC (10,8%) e S.O. Holding (10,1%).

Patrimoni Solidamente Strutturati

La solidità patrimoniale resta buona, nonostante un lieve deterioramento: il rapporto debito/mezzi propri è salito al 112,2% (dal 103,6% del 2022). Tra i più virtuosi per struttura finanziaria si segnalano IEO, Auxologico Italiano, Don Calabria, Humanitas e Policlinico di Monza.

Previsioni 2024: +4,8% dei Ricavi

Le stime per il 2024 indicano una crescita complessiva del +4,8% del giro d’affari. A guidare saranno le RSA con un +8,6%, seguite da diagnostica (+6,5%), assistenza ospedaliera (+4,9%) e riabilitazione (+4,1%). La domanda privata continua a crescere, spinta anche dai tempi d’attesa del SSN, che secondo IPSOS hanno portato l’84% degli italiani a rivolgersi a un privato almeno una volta e il 13% a rinunciare del tutto alle cure.

Nel 2023 la spesa sanitaria privata (tra accreditamento, spesa diretta e intermediata) ha raggiunto i 74 miliardi di euro, di cui 59 miliardi al netto di farmaci e presidi sanitari. La spesa pubblica si è attestata a 138,3 miliardi nel 2024 (6,3% del PIL), con una proiezione stabile al 6,4% fino al 2027. Tuttavia, è attesa una maggiore incidenza sulla spesa corrente primaria: dal 15,3% del 2024 al 15,8% del 2027.

L’Impatto della Demografia

La pressione demografica continuerà a influenzare la sanità italiana: la quota di over 65 in Italia ha raggiunto il 24,3% nel 2023 (contro una media OCSE del 18,3%) ed è attesa al 33,3% nel 2061. Questa dinamica aumenterà ulteriormente la domanda di prestazioni sanitarie e di assistenza a lungo termine.

Struttura e Presenza Territoriale

Papiniano (holding del Gruppo San Donato) guida la classifica per fatturato con 1,835 miliardi di euro, seguito da Humanitas (1,188 mld), Policlinico Gemelli (917 mln), GVM (897 mln) e KOS (752 mln). Alcuni gruppi hanno una presenza nazionale estesa: KOS, Segesta, S.O. Holding e Don Gnocchi operano in nove o più regioni. GVM e GHC sono presenti rispettivamente in dieci e otto regioni, mentre Papiniano e Humanitas sono fortemente radicati in Lombardia.

Otto operatori hanno strutture anche all’estero, tra cui spiccano GVM (14 presidi esteri, 14,1% dei ricavi) e KOS (52 RSA in Germania, 29% del fatturato). Papiniano è in fase di espansione internazionale con acquisizioni in Polonia e un contratto in Iraq.

Lavoro e Costo del Personale

Il personale complessivo è cresciuto del 12,6% rispetto al 2019 e del 3,7% rispetto al 2022, superando le 92.000 unità. Il costo medio per addetto nel 2023 è stato di 42.900 euro, con forti differenze: 33.200 euro per le RSA, 47.600 per l’assistenza ospedaliera. Il ricorso a liberi professionisti è elevato in GVM e GHC (rispettivamente 56% e 49,4% della forza lavoro).

L’attrattività del settore è penalizzata da retribuzioni inferiori alla media europea: i medici italiani guadagnano circa 120.000 dollari annui, il 40% in meno rispetto ai colleghi tedeschi o olandesi; per gli infermieri il gap è ancora più ampio.

Confronto Internazionale

Nel 2023 la spesa sanitaria media pro-capite nei Paesi OCSE è stata di 5.573 dollari, pari al 9,2% del PIL. L’Italia, con 4.800 dollari pro-capite e l’8,4% del PIL, resta sotto la media. Per eguagliare l’incidenza tedesca, servirebbero 75 miliardi di spesa aggiuntiva. La spesa pubblica italiana (6,2% del PIL nel 2023) è inferiore rispetto a Francia, Germania, UK e Spagna.

La spesa accreditata, che rappresenta il 21,4% del totale, è cresciuta più rapidamente rispetto a quella pubblica tra il 2002 e il 2023 (+3,1% annuo contro +2,5%).

Il Futuro del Settore

In Europa, l’offerta di posti letto per la long term care è disomogenea. L’Italia, con 21 letti ogni 1.000 over 65, è ben sotto la media OCSE. I principali operatori europei della long term care hanno registrato una crescita robusta tra 2019 e 2023 (+43,4% i ricavi), ma i margini sono stati penalizzati dal caro energia e dagli aumenti salariali. La redditività netta, negativa nel 2022 (-23,2%), è tornata positiva nel 2023 (+3,9%).

Nel settore della diagnostica medica europea, i ricavi del 2023 sono cresciuti del 42,7% rispetto al 2019, ma sono scesi del 31,8% rispetto al 2022 per l’uscita dal business Covid. I margini, sotto pressione per l’erosione dei prezzi e l’aumento dei costi, hanno portato a una perdita aggregata ante imposte del 2,8%.

Conclusioni
Il settore della sanità privata in Italia si conferma dinamico e in espansione, ma le sfide restano molte: redditività compressa, carenza di personale, spesa pubblica limitata e domanda crescente dovuta all’invecchiamento della popolazione. Per affrontarle serviranno investimenti strutturali e politiche di lungo termine che valorizzino il ruolo complementare del privato nel sistema sanitario nazionale.

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