Next4 Group: il modello Investor Business Relator per le PMI

Share

L’Investor Business Relator è il modello ideato da Davide D’Arcangelo per rendere leggibile il valore delle PMI piemontesi e facilitare il dialogo tra impresa, finanza e territorio. Una chiave per trasformare innovazione e competenze in attrattività per investitori, talenti e crescita sostenibile

 Il Piemonte sta ridisegnando la propria identità industriale e tecnologica, unendo la solidità manifatturiera a nuove frontiere di innovazione e sostenibilità. In questo scenario diventa decisivo costruire un dialogo efficace tra impresa, finanza e territorio. Ne parliamo con Davide D’Arcangelo, presidente di Next4 Group e Innovation Policy Maker, promotore del modello Investor Business Relator, che mira a rendere leggibile e valorizzabile il potenziale delle PMI.

Il Piemonte sta vivendo una fase di profonda evoluzione. Quali sono, attualmente, le sfide principali e le trasformazioni che ne stanno cambiando l’identità economica?

«Il Piemonte sta attraversando una fase molto interessante.

Dopo anni di crisi industriale, oggi vive una trasformazione più profonda, non una semplice ripresa ma una nuova identità. Da un lato resta una delle regioni più manifatturiere d’Italia, con circa 418mila imprese attive e un export che nel primo semestre del 2025 ha superato i 30 miliardi di euro. Dall’altro sta costruendo un profilo sempre più legato a ricerca, innovazione e sostenibilità.

L’ISTAT indica una spesa in R&S pari a oltre il 2% del PIL, contro una media nazionale di circa l’1,4%. Una base di conoscenza che può diventare motore di crescita se messa in rete e resa “finanziabile”. La sfida è collegare innovazione e capitale, per attrarre investitori, talenti e progetti globali».

In questo scenario, cos’è l’Investor Business Relator e in che modo può aiutare le PMI piemontesi a dialogare in modo più efficace con il mercato dei capitali?

«L’Investor Business Relator nasce da una constatazione semplice: le imprese italiane, e quelle piemontesi in particolare, sono bravissime a produrre valore, ma non sempre sanno raccontarlo in modo comprensibile ai mercati. È un professionista che costruisce un ponte tra impresa e finanza, traduce i numeri in una narrazione credibile, prepara la governance a dialogare con investitori, banche o fondi, e aiuta l’azienda a essere “leggibile” prima ancora che quotata. Detto in modo pratico, aiuta le PMI a presentarsi in modo solido e trasparente, riducendo la distanza culturale con il capitale. In Piemonte, dove secondo il Centro Einaudi ha sede circa il 5-6% delle PMI italiane quotate, questa funzione è decisiva per riattivare il dialogo con gli investitori e rafforzare un mercato dei capitali vicino all’economia reale».

Cosa significa concretamente costruire fiducia nel rapporto tra impresa, finanza e comunità locale?

«La fiducia è la vera infrastruttura economica di un territorio. Si costruisce nel tempo, con trasparenza, coerenza e continuità. Una governance chiara, obiettivi misurabili, un modo serio di comunicare i risultati, questi elementi contano più di mille slogan.

E fiducia in Piemonte significa anche reputazione collettiva. Significa che università, imprese e istituzioni si muovono nella stessa direzione, raccontando un territorio affidabile, responsabile, aperto. Oggi chi investe non guarda solo ai numeri, ma alla solidità dell’ecosistema. Una regione che parla la lingua della fiducia attrae non solo capitali, ma anche cervelli e competenze».

In che modo l’Investor Business Relator può accompagnare le tante imprese piemontesi alle prese con delicate transizioni generazionali?

«Il passaggio generazionale è un momento delicato, con rischi ma anche grandi opportunità. In Piemonte poco oltre il 60% delle PMI è a conduzione familiare e una su tre affronterà un cambio di leadership nei prossimi cinque anni. Le nuove generazioni portano visione, apertura e digitale e serve un metodo per raccontare questa transizione in modo convincente. L’Investor Business Relator aiuta a costruire una narrazione di continuità e rinnovamento, a ripensare governance e apertura a soci o fondi senza snaturare la storia aziendale. Traduce il linguaggio della famiglia in quello del mercato, preservando l’identità e rendendola attrattiva per investitori esterni».

Tema sostenibilità: come trasformare i report ESG da obbligo formale a leva strategica di competitività per le imprese?

«La sostenibilità non è più un “plus”, ma una condizione di competitività. Secondo IRES Piemonte cresce il numero di imprese che investono in innovazione e sostenibilità, soprattutto nelle filiere automotive e green-tech, e la Regione ha stanziato circa 34 milioni di euro per la digitalizzazione delle MPMI. Il problema è che molte aziende vivono ancora i report ESG come un adempimento. L’Investor Business Relator le aiuta a trasformare i dati in una storia di impatto, collegando sostenibilità, risultati economici e reputazione. Si passa dalla semplice “rendicontazione” alla “narrazione del valore”, mostrando come l’impegno ambientale e sociale generi fiducia e crescita».

Come può l’Investor Business Relator contribuire a rafforzare la cultura finanziaria del territorio piemontese?

Davide D’Arcangelo

«La cultura finanziaria è il vero punto debole del nostro sistema produttivo. Non parlo di mancanza di intelligenza, tutt’altro, ma di abitudine a leggere i numeri come strumento di strategia, non solo come obbligo contabile. L’Investor Business Relator aiuta le imprese a fare proprio questo salto,

costruisce un linguaggio comune tra impresa e finanza, introduce logiche di pianificazione e reporting e aiuta a definire KPI chiari e condivisi. Questo nel tempo genera un effetto sistemico. Più imprese capaci di dialogare con il capitale significa più fiducia, più investimenti e più crescita territoriale».

I distretti piemontesi stanno evolvendo in ecosistemi aperti, dove innovazione e capitale si incontrano. Che ruolo può avere l’Investor Business Relator nel rafforzare questa connessione?

«I distretti piemontesi, dall’automotive all’aerospazio, dal food alla green economy, stanno diventando veri e propri ecosistemi di innovazione. Oggi la Regione conta oltre 20 poli tecnologici e hub di trasferimento, un patrimonio enorme che va coordinato e reso visibile.

Qui entra in gioco l’Investor Business Relator che, come “architetto delle relazioni”, aiuta a dare coerenza e voce all’ecosistema, traducendo la ricerca in valore economico e aprendo canali verso investitori privati, pubblici e internazionali. In altre parole, aiuta il territorio a passare dalla somma di eccellenze alla rete di valore».

Guardando al futuro, quale visione può rendere il Piemonte un ecosistema dell’innovazione capace di attrarre capitale, talenti e fiducia?

«Il futuro del Piemonte dipende dalla capacità di mettere a sistema ciò che già ha: competenze, imprese, università e una forte cultura del fare. La regione vanta una spesa in ricerca tra le più alte d’Italia, un export in crescita nonostante le turbolenze internazionali e imprese resilienti. La visione deve essere quella di un Piemonte che unisce manifattura e conoscenza, presentandosi come “piattaforma industriale e tecnologica aperta”, capace di generare fiducia. L’Investor Business Relator può aiutare a raccontare questa visione al mondo, trasformando la reputazione industriale in una nuova economia della fiducia».

condividi su:

Immagine di Irene Canziani
Irene Canziani

Leggi anche

Vuoi ricevere le nostre ultime news? Iscriviti alla newsletter per rimanere sempre aggiornato

ARTICOLI PIÙ LETTI
ULTIMI ARTICOLI