• 7 Giugno 2025

Nexal innovazione e valore umano nel digitale

 Nexal innovazione e valore umano nel digitale

Damiano Resta

Damiano Resta racconta l’evoluzione di Nexal tra creatività, IA e un approccio che mette le persone al centro

In un panorama digitale in costante evoluzione, Nexal si distingue per un approccio che fonde innovazione tecnologica e centralità del fattore umano. Fondata da Damiano Resta e Niccolò Parrini, la web agency è cresciuta rapidamente, trasformandosi da piccolo progetto a realtà dinamica e poliedrica. In questa intervista Damiano Resta, Co-founder & Creative Developer, racconta la visione dell’azienda e ci parla delle sfide future. Un viaggio tra creatività, strategia e nuovi paradigmi digitali.

Com’è nata la vostra web agency? Che cosa vi ha spinto a fondarla insieme?

«Ci siamo conosciuti nel 2018, io andavo ancora alle superiori mentre Niccolò, oggi il nostro Ceo, aveva da poco avviato la partita Iva e stava iniziando a sondare il terreno dell’imprenditoria. Nel 2018, iniziai a ricercare una posizione come programmatore e, tramite amici, venni a conoscenza di un’opportunità in questo ambito, proprio mentre preparavo l’esame di maturità. L’idea di fare il programmatore mi piaceva, la sfida che c’era dietro ancor di più. Ricordo ancora che ho dato l’esame di venerdì e il lunedì ero alla scrivania con Niccolò. All’inizio, avevamo un ufficio condiviso con una sola scrivania – niente a che vedere con il classico garage dei film americani, ma non ci andavamo molto lontano. Il 14 giugno dell’anno dopo abbiamo fondato Nexal, spinti da quello che condividevamo: visione, valori, determinazione ma soprattutto rispetto reciproco».

Che tipo di clienti si rivolgono alla vostra agenzia e quali sono le sfide più frequenti che vi trovate ad affrontare?

«Ci piace affrontare sfide stimolanti, i nostri clienti sono principalmente aziende. Abbiamo scelto di proposito di non settorializzare il nostro lavoro proprio per permettere di nutrire la nostra curiosità e la voglia di metterci alla prova».

Che cosa vi contraddistingue rispetto alle tante aziende digitali presenti sul mercato?

«Nexal non suona come un’agenzia, non suona come una società di consulenza, non suona come niente che esista già. Ed è questo esattamente il punto che ci contraddistingue. Al di là del servizio, è il processo ad essere diverso: ogni cliente viene accolto nel nostro ufficio per un incontro approfondito e questo appuntamento si trasforma in un vero e proprio excursus che ci consente di analizzare a 360° il brand, i suoi obiettivi e tutti gli aspetti che lo caratterizzano, non solo online ma anche offline.

Abbiamo bisogno di una panoramica totale che ci permetta di creare una strategia a lungo termine in base a ciò che crediamo e riteniamo sia giusto fare. Per capire quale sia la nostra logica di lavoro e di rapporto con il cliente, mi sento di riportare la nostra vision, che recita così: “Guidare le imprese verso l’eccellenza mettendole nella condizione di ottenere il massimo”. E questo può essere fatto solo se degli esperti – in questo caso, noi – creano una strategia che vada a fare leva su quello di cui il cliente ha realmente bisogno, non su quello che pensa o, ancora peggio, desidera.

Ciò vuol dire, in poche parole, che molto spesso la non esperienza porta il cliente ad avere una mappa errata. Proprio alla luce di queste considerazioni, prima di iniziare il nostro rapporto di collaborazione con qualsiasi cliente, facciamo sempre due premesse: non siamo uno yes-man e noi siamo il vostro team, dovremo collaborare a stretto contatto, come una squadra».

ITALIA ECONOMY - Nexal innovazione e valore umano nel digitale
I co-founders Niccolò Parrini e Damiano Resta con il team Nexal

Come riuscite a innovare in un settore in continua evoluzione come il vostro? Quale ruolo ha l’intelligenza artificiale nel vostro quotidiano?

«Cinque anni fa avevamo un unico servizio: i siti web. Adesso, abbiamo una rosa di risorse che ci permette di offrire praticamente qualsiasi tipo di soluzione digitale. La nostra crescita ha seguito da vicino l’evoluzione del mercato e dei trend emergenti e questo ci ha permesso di rimanere sempre aggiornati e appetibili. Abbiamo anche trasformato il nostro approccio al cliente, il che ci ha permesso di entrare dentro un’azienda non solo come agenzia di marketing digitale, ma soprattutto come team creativo. L’IA è parte integrante delle nostre giornate. Ciò su cui, però, non scendiamo a compromessi è la creatività – quella è ancora tutta farina del nostro sacco. L’IA ci permette però di velocizzare e ottimizzare alcuni processi privi di creatività rendendo il lavoro più scorrevole».

Quali sono le tendenze digitali che, secondo voi, stanno cambiando il mercato e il modo in cui si fa impresa oggi?

«Riprendendo quanto accennato in precedenza, mi soffermerei su quella che è la richiesta. Tracciamo una linea che divide l’epoca pre da quella post-Covid: quel momento ha segnato un’alfabetizzazione digitale che ha permesso al nostro settore di diventare fondamentale, quasi obbligatorio. Qualunque imprenditore avesse la necessità di affacciarsi al web – o anche solo di capirne le potenzialità – ha compreso che da questo dipendeva la sopravvivenza stessa della propria azienda. Se prima ci si limitava a fare un sito web e costruire una strategia con la quale scalare i motori di ricerca, adesso non si cerca solamente quello, ma una strategia multi-canale che permetta di essere presenti ovunque.

La centralità del sito web si è pian piano affievolita in favore di un insieme di servizi complementari. Le ricerche effettuate dagli utenti avvengono più attraverso i social che attraverso i motori di ricerca, di conseguenza il primo canale dove farsi trovare sta cambiando. Il sito web è rimasto un fondamento, ma non basta più».

Qual è la vostra visione per il futuro della comunicazione digitale e quale ruolo può avere Nexal?

«Lavoriamo ogni giorno sul nostro metodo e sul processo con cui ci approcciamo ai progetti per creare una struttura interna che lavori a prescindere dal servizio, decentralizzando la nostra attività rispetto all’utilizzo di uno strumento specifico. Il futuro della comunicazione digitale è proporzionale alla crescita dell’IA e con quello anche la nostra “essenzialità”: sempre più strumenti aiuteranno a sostituire il nostro lavoro e questo – crediamo – metterà sempre più in luce il valore umano di professionisti come noi».

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Benedetta Campennì

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