Marketing PMI: 3 tendenze 2025

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Newsletter, video e micro-influencer possono rivoluzionare il marketing della tua piccola e media impresa, adattandosi alle esigenze attuali del mercato

Che il marketing debba ormai necessariamente far parte della strategia aziendale, al pari di voci quali finanza o risorse umane, crediamo sia ormai un concetto piuttosto assodato.

Molte imprese hanno potuto osservare quanto sia importante saper comunicare quello che si è e quello che si fa – entrambi concetti di pari importanza -, quanto “riconoscere” e conoscere il proprio pubblico di riferimento aiuti a indirizzare al meglio le vendite e quanto la propria presenza virtuale vada curata tanto quanto quella fisica.

E così come nelle proprie attività, di qualunque settore e dimensione, non si smette mai di fare ricerca al fine di ottimizzare, incentivare, migliorare, così anche nel marketing non ci sono strategie una volta date che siano valide per sempre. O meglio, che non siano implementabili e migliorabili.

Vediamo in questo articolo 3 tendenze marketing che ben possono adattarsi alle PMI, ovvero alcuni spunti per implementare le proprie strategie di comunicazione.

Newsletter: a volte ritornano

Eh sì, con l’avvento dei social network e dei mille e più canali di informazione online, le newsletter erano quasi state date per spacciate. Ma come spesso accade, fenomeni e tool che appaiono datati per un certo periodo, finiscono poi col ritornare in auge. È quello che sta succedendo alle newsletter, che in questo 2025 stanno riacquistando popolarità e valore.

Come si spiega questo fatto? In mezzo ad un’infinità di contenuti che ci bombarda quasi senza sosta, ricevere mail ben fatte che trattino argomenti di interesse rappresenta una boccata d’aria, e ricordiamo inoltre che si tratta di una scelta, in quanto per riceverla occorre iscriversi ad una mailing list.
Per le PMI questa è una grandissima occasione.

Si potrà pensare alla mail mensile o bisettimanale come ad una sorta di mini-rivista, magari con due o più contenuti dedicati a tematiche diverse in grado di intrattenere e informare. Con uno step successivo e utilizzando strumenti di IA si potranno anche personalizzare i contenuti in base agli utenti, ma già costruendo dei testi fluidi che parlino della propria impresa, dei propri prodotti o servizi, che diano al lettore la possibilità di conoscere la realtà d’impresa da vicino e che mostrino entusiasmo, passione e professionalità avremo sfruttato in maniera grandiosa uno strumento ancora dalle grandi potenzialità come la newsletter.

Se la piccola o media impresa non dispone ancora di una lista di contatti dovrà allora iniziare una strategia di marketing probabilmente da zero, perché la raccolta dati è uno degli step primari quando ci si approccia ad un piano di comunicazione.

Video e podcast: le PMI possono metterci la faccia… o la voce

Questa tendenza tocca uno dei punti chiave della comunicazione contemporanea: le persone, i potenziali clienti, sono sempre più interessati a capire da chi stanno acquistando. Il potenziale cliente sarà più incline a rivolgersi ad un’impresa le cui posizioni in tema di ambiente ed inclusività sono più vicine alle proprie, giusto per fare un esempio. Più in generale, le PMI capaci di trasmettere all’esterno il loro entusiasmo, la loro positività e la loro personalità avranno maggiori probabilità di intercettare un pubblico più attivo. Contenuti come video e podcast – quindi audio – sono ottimi perché consentono di farsi conoscere veramente quasi “di persona”, di abbattere la “freddezza” dello schermo.

Ed è proprio questo tipo di contatto, se così si può definire, che permette a chi sta dall’altra parte di conoscere l’impresa in maniera più profonda. Parlare dei prodotti di punta della propria azienda invece di limitarsi a didascaliche descrizioni sul proprio e-commerce, girare video di una giornata tipo nei vari reparti dell’azienda, creare podcast – ormai sono disponibili numerose piattaforme – dove raccogliere contenuti audio che spazino a 360° su temi connessi al proprio settore di riferimento con interventi di professionisti esterni per creare dibattito… ci sono decine e decine di idee possibili. Certo, servono tempo e creatività, ma per molti imprenditori, dipendenti e collaboratori si tratta di un’attività quotidiana: parlare con passione del proprio lavoro e di tutto ciò che vi ruota attorno.

Forse la fama dei vip-influencer vacilla… ma è il momento dei micro-influencer!

Negli ultimi anni abbiamo assistito all’ascesa di molti influencer – termine relativamente nuovo ma ormai entrato a far arte del linguaggio quotidiano – che con la loro immagine hanno sponsorizzato praticamente di tutto, con numeri esorbitanti.

A causa di varie vicende ampiamente (eccessivamente?) discusse dall’opinione pubblica, la loro fama ha subito una piccola battuta d’arresto, e vedremo cosa succederà nei prossimi mesi. Cosa ha a che fare questo con le PMI? Vediamolo subito. Se gli influencer da milioni di follower hanno visto la loro fama minimamente vacillare è stato principalmente per il crollo della loro credibilità.

Di pari passo con questo fenomeno è cresciuta la ricerca di autenticità, ed è in questo contesto che salgono alla ribalta i cosiddetti micro-influencer: si tratta di personaggi ovviamente attivi sui social, tiktok ed instagram in particolare, che contano mediamente tra i 1.000 e i 10.000 follower e che all’immagine costruita e patinata dei “colleghi vip” contrappongono uno stile più genuino e “real”.

Propongono contenuti spesso incentrati su tematiche specifiche come bellezza e benessere, cucina e ricette, oppure sui territori in cui abitano, mettendo in risalto le peculiarità delle proprie regioni, ironizzando sulle proprie tradizioni, consigliando itinerari e luoghi da visitare e via dicendo. Si pongono a chi li guarda con meno filtri e conquistano l’interesse grazie al loro approccio decostruito e più spontaneo. Proprio perché molto attivi e conosciuti nei propri territori, per le PMI potrebbe essere molto interessante – e perché no, divertente – pensare a delle collaborazioni spot con alcuni micro-influencer.

Chiaramente non andranno scelti dei personaggi “a caso”, ma andranno individuati coloro che nel proprio stile comunicativo siano in linea col la brand identity aziendale, e i cui contenuti possano avere un punto di incontro con i prodotti, i servizi o comunque la filosofia aziendale.

Queste sono 3 tendenze marketing 2025 che possono implementare le strategie delle PMI: ricordiamo infatti che è fondamentale monitorare e rivedere periodicamente i propri piani anche in ambito di comunicazione, siano essi affidati ad un team interno o ad uno studio esterno. Questo significa che è necessario “buttare tutto all’aria” per seguire il primo trend che si diffonde sui social? Assolutamente no.

Come ogni strategia ben studiata, anche quella di marketing deve essere attuata e analizzata sul medio-lungo periodo per mostrare la sua forza e utilità, diffidate da chi propone il contrario. Stravolgere da zero raramente è una buona idea, implementare seguendo la via impostata e mantenendo un approccio aperto e curioso può invece dare buoni risultati.

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Immagine di Nadia Cioni
Nadia Cioni
Consulente marketing e social media manager

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