• 10 Ottobre 2024

Made in Italy: ciò che piace agli italiani

 Made in Italy: ciò che piace agli italiani

Il founder di Made in Italy Communication, Roberto Santori, all’incontro Made in Italy, L’ Italia dell’ ingegno e dell’innovazione nel mondo, Milano, 24 settembre 2024. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Il Made in Italy: quello che piace e quello che non piace agli italiani. Lo svelano i dati della ricerca commissionata dal progetto Made in Italy a TP Infinity

Il Made in Italy rimane un elemento chiave nelle scelte d’acquisto degli italiani, ma è sempre più forte la consapevolezza su cosa produttori, rivenditori, consumatori e istituzioni debbano fare per tutelare il valore del brand nazionale. Lo conferma un’indagine commissionata da Made in Italy, community nata nel 2022 da un’idea di Roberto Santori, a  TP Infinity, società leader nelle ricerche di mercato e parte del gruppo Teleperformance, che ha analizzato le percezioni, l’importanza e le sfide legate a questo marchio di eccellenza. La ricerca ha coinvolto un campione di 2.000 italiani tra i 18 e i 65 anni.

Il dibattito online sul Made in Italy è alimentato da eventi istituzionali, notizie e fiere, con un contributo significativo anche da parte di aziende e figure pubbliche. Il monitoraggio delle conversazioni online e sui social media, condotto tra febbraio e settembre 2024, ha infatti rilevato oltre 138.500 menzioni, caratterizzate in gran parte da un sentiment positivo. Queste discussioni hanno generato 5,2 milioni di interazioni, tra commenti, like e condivisioni, dimostrando il forte interesse verso la promozione del brand Made in Italy.

Cosa significa Made in Italy? L’89% degli intervistati associa il Made in Italy a un prodotto interamente realizzato in Italia, e che contribuisce così a sostenere la filiera produttiva nazionale. Tuttavia, l’11% accetta un’interpretazione più flessibile, riconoscendo valore anche nei prodotti di aziende italiane che delocalizzano parte della produzione purché  si assicuri la direzione creativa e il rigore produttivo del Made in Italy .

Di certo è una leva per l’economia italiana con il 52% degli intervistati che ritiene che il Made in Italy sia un pilastro per la promozione della cultura italiana nel mondo, il 51% un volano per la creazione di nuovi posti di lavoro e il 50% lo considera fondamentale per il supporto del tessuto imprenditoriale nostrano, ossia le PMI.

Il Made in Italy nei mercati internazionali è particolarmente valorizzato nei settori dell’enogastronomia (75%) e della moda (69%), eccellenze che si confermano vincenti anche in casa con il 53% degli italiani che si dimostra disposto a pagare di più per prodotti autentici di queste categorie mentre l’89% degli intervistati è disposto ad una maggiorazione fino al 18% per l’acquisto di prodotti certificati Made in Italy.

Ma il Made in Italy è molto di più, e si dovrebbe puntare alla promozione e affermazione di altri settori in cui la produzione italiana è forte: per il 57% l’agricoltura biologica, il 56% indica il turismo sostenibile e il 31% ritiene le aziende italiane del settore tecnologico e innovazione competitive e di alta qualità.

Affinché il Made in Italy sia sempre più vincente sui mercati globali,  nonostante l’80% degli intervistati ritenga che i prodotti italiani siano competitivi nel mondo, per il 44% è necessario che l’Italia investa in innovazione tecnologica, per il 39% in sostenibilità ambientale, per il 36% in formazione specifica e per il 29% in sostenibilità sociale, con un focus su parità di genere ed equità.

Il Made in Italy è percepito come sinonimo di creatività, originalità e qualità. Il 45% degli intervistati pensa che la cura per le materie prime e l’attenzione ai dettagli siano tra i principali elementi distintivi del marchio, confermandone l’eccellente reputazione a livello internazionale. Il legame con il territorio è ritenuto fondamentale dal 43%, mentre il 40% considera la creatività e l’originalità elementi essenziali e irrinunciabili.

La contraffazione rappresenta una delle principali sfide per il Made in Italy, con il 30% degli intervistati che ha percepito, nell’ultimo anno, una perdita di credibilità del Made in Italy. Secondo il 44% degli intervistati, i produttori di prodotti falsi sono i principali responsabili di questo fenomeno, a pari merito (43%) con i  consumatori che acquistano consapevolmente prodotti non originali. Peril 31% degli italiani, ne sono responsabili le bancarelle e i negozi che mettono in vendita prodotti contraffatti.

Per contrastare questa problematica, il 46% degli italiani ritiene indispensabile un aumento dei controlli su etichette e informazioni, il 38% auspica una certificazione ufficiale “Made in Italy”, mentre il 33% suggerisce di effettuare acquisti solo presso rivenditori autorizzati.

Come aiutare a riconquistare fiducia sul Made in Italy? Il 52% ritiene che le certificazioni di autenticità possano essere una misura efficace per salvaguardare il brand, mentre il 48% sostiene la necessità di investire in fiere e mostre per valorizzare la qualità e l’artigianalità dei prodotti.

Il 47% suggerisce l’organizzazione di eventi culturali che mettano in risalto l’unicità della cultura italiana, mentre il 37% ritiene essenziali partnership internazionali per promuovere ulteriormente i prodotti italiani all’estero. La riduzione della burocrazia e l’introduzione di incentivi economici sono inoltre visti come strumenti cruciali per sostenere il marchio e le PMI italiane.

Tra le iniziative più apprezzate per la promozione del Made in Italy figurano Vinitaly, il Salone del Mobile, Cibus Parma, ma anche l’istituzione della Giornata del Made in Italy, mentre la campagna “Open to Meraviglia” ha suscitato critiche per aver danneggiato l’immagine internazionale del Paese.

Il Made in Italy rimane quindi un simbolo di eccellenza e qualità, ma necessita di un maggiore impegno congiunto tra imprese e istituzioni per garantirne la tutela e promuoverne la crescita sui mercati internazionali. Il sostegno politico, la lotta alla contraffazione e l’investimento in innovazione saranno essenziali per preservare la competitività del brand nel lungo termine.

Roberto Santori, founder di Made in Italy commenta: “Il Made in Italy rappresenta un patrimonio inestimabile, non solo per la sua qualità intrinseca, ma anche per il valore culturale e identitario che porta con sé. I risultati di questa ricerca confermano quanto sia fondamentale continuare a proteggere e potenziare questo marchio, investendo in innovazione e sostenibilità, senza perdere di vista le radici che lo rendono unico.

Con le iniziative che abbiamo realizzato con il progetto Made in Italy e che sono nel programma dei prossimi anni,  intendiamo creare un solido network di eccellenze e contribuire allo sforzo congiunto tra istituzioni, aziende e consumatori per garantire al Made in Italy il ruolo che merita sui mercati globali.”

Gli italiani si dimostrano molto fieri dei prodotti Made in Italy. Lo conferma il loro essere intransigenti rispetto alla filiera produttiva e il valore che gli riconoscono sia in termini di qualità che di leva di promozione dell’economia italiana.

Allo stesso tempo, sono consapevoli dell’importanza di preservare la credibilità del brand “Made in Italy”:  la sfida alla contraffazione, la cui responsabilità va equamente attribuita a chi produce ma anche a chi li acquista; l’importanza dell’educazione al consumo consapevole; la promozione di certificazioni e di settori non così immediatamente associati al made in Italy.

La loro effettiva proattività su tema va, però, incoraggiata: ne parlano, tendenzialmente bene, ma solo se stimolati da iniziative ed eventi culturali di richiamocommenta Gabriele Albani, CEO di TP Infinity

Metodologia della ricerca. Le interviste al campione di 2.000 italiani tra i 18 e 65 anni sono state realizzate con metodologia CAWI (interviste online)

TP Infinity è la società di ricerche di mercato, analisi dati e consulenza di Teleperformance. Con più di 30 anni di storia, fornisce dati ed analisi alle principali aziende italiane, distinguendosi per la capacità di attivare competenze multidisciplinari per aiutare i committenti ad avere successo nel proprio business.

Made in Italy  è un progetto nato nel 2021 dall’idea di Roberto Santori, imprenditore ed esperto di formazione e consulenza aziendale, incentrato sull’eccellenza italiana. Made in Italy si articola in una community per condividere storie di successo e innovazione delle imprese italiane in Italia e all’estero, eventi con le Istituzioni e progetti per la formazione di nuove competenze imprenditoriali.

Con l’obiettivo di favorire la relazione tra imprenditori e Sistema Paese, il progetto ha nel suo programma anche eventi e seminari tematici per un confronto e scambio di idee tra esperti, professionisti e rappresentanti istituzionali dei diversi settori.

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