L’ittiturismo di Cabras: economia blu
L’ittiturismo di Cabras: un esempio virtuoso di economia blu
L’esperienza e le modalità di gestione dell’ittiturismo di Cabras, ubicato al centro di un paesaggio peculiare, trovandosi in un’area di altissimo valore naturalistico in una regione come quella sarda, è divenuto un modello oggetto di analisi da parte degli esperti della Legacoop Agroalimentare
Nel corso degli ultimi anni, attorno al nuovo Consorzio Cooperativo a Mutualità Prevalente Pontis, che con il solo ittiturismo genera oltre un milione annuo di fatturato, ruota a Cabras, in provincia di Oristano, un affascinante mondo legato alla pesca. Una nuova versione, innovativa e sostenibile, di un’attività antica che si articola nella vendita all’ingrosso del pescato della laguna di Cabras (di proprietà della regione che la dà in gestione) e nella lavorazione di vari tipi di bottarga, più o meno pregiata, che viene essiccata, affumicata e confezionata. Una nuova modalità di gestione sostenibile del territorio che riesce a generare importanti ricadute occupazionali. Attualmente, la parola e il significato di ittiturismo ricalcano il concetto di agriturismo, spostandone ovviamente il focus dalla campagna e dal mondo agricolo al mare: in questo caso, le persone possono trascorrere il loro tempo libero nel mondo della pesca, in un ambiente sano e pulito, a stretto contatto con i pescatori e le loro famiglie, mangiando cibo fresco con un forte legame con l’attività stessa di pesca. In tale località sarda, fino agli anni ’70 i principali impianti fissi di cattura per la pesca erano quattro: lo Stagno Pontis, la Peschiera Pontis, Pischeredda e Sa Madrini. La pesca veniva praticata attraverso le peschiere che avevano il compito di trattenere il pesce che veniva poi convogliato nelle camere di cattura dette “Lavorieri”. Tradizionalmente le camere di cattura venivano costruite con filari di canne come nel complesso della storica Peschiera Pontis.
La Peschiera Pontis è una delle più importanti per la produzione e per l’organizzazione delle attività lavorative, ma da qualche anno la pesca viene svolta principalmente presso la peschiera di Sa Mardini e nello stagno con le summenzionate tecniche tramandate nei secoli. La Peschiera Pontis è molto rilevante anche per la storia della comunità dei pescatori e per la presenza di un complesso di costruzioni che vengono utilizzate dai lavoratori e che in passato fungevano da supporto alla lavorazione e alla vendita del pescato. Queste costruzioni sono ancora in buono stato e possono essere visitate attraverso dei tour guidati. L’economia del mare del territorio è nuovamente al centro dell’attenzione mediatica e politica grazie al recente Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e della Pesca che con un nuovo bando intende promuovere l’ittiturismo nella costa del Flag Pescando Sardegna Centro Occidentale per favorire la diversificazione e l’integrazione del reddito dei pescatori e delle loro famiglie, promuovendo la competitività delle piccole e medie imprese del settore tramite lo sviluppo di attività complementari, la ristorazione, servizi ambientali legati alla micro-ricettività e attività pedagogiche relative alla pesca. Grazie al Fondo, vi sarà la possibilità di valorizzare ulteriormente alcuni scorci tipici del territorio costiero del Flag Pescando Sardegna Centro Occidentale e dei suoi borghi marinari, in particolare nei comuni di Arborea, Arbus, Baratili San Pietro, Cabras, Cuglieri, Guspini, Marrubiu, Narbolia, Nurachi, Oristano, Palmas Arborea, Riola Sardo, Santa Giusta, San Vero Milis e Terralba, permettendo ai destinatari finali (cittadinanza locale e turisti) di conoscere l’attività e la vita dei pescatori più da vicino.
Leggi altri articoli: Economia – Dai Territori