Black Friday 2025: tra consumi prudenti e ripresa del commercio fisico
Anche quest’anno, tra notifiche impazzite, carrelli pieni e corse all’ultima offerta, il Black Friday ha invaso le nostre giornate di fine novembre. Che si sia cliccato compulsivamente su “acquista ora” o ci si sia fatti largo tra gli scaffali dei negozi, l’occasione di risparmiare qualcosa (o almeno provarci) ha attirato milioni di italiani ed europei.
Ma al di là delle promozioni e degli sconti-lampo, com’è andata davvero questa edizione 2025 del Black Friday? Ha funzionato solo per i grandi colossi dell’e-commerce o anche per i negozi di quartiere? E soprattutto: abbiamo davvero speso di più o semplicemente meglio?
Facciamo il punto sull’impatto economico del Black Friday 2025 in Italia e in Europa, tra numeri, tendenze e qualche ombra da non sottovalutare.
Anche quest’anno, il Black Friday si conferma uno degli appuntamenti commerciali più attesi in Italia e in Europa. Nonostante un contesto economico ancora incerto, caratterizzato da inflazione persistente in alcune aree e consumatori sempre più attenti alle spese, i primi dati preliminari indicano una moderata ma significativa crescita dei consumi rispetto al 2024.
Crescita contenuta, ma stabile
In Italia, secondo le stime di Confesercenti e Federdistribuzione, la spesa complessiva durante il weekend del Black Friday – compreso il Cyber Monday – ha raggiunto i 2,2 miliardi di euro, segnando un +2,5% rispetto al 2024. A trainare gli acquisti sono stati soprattutto i settori dell’elettronica di consumo, dell’abbigliamento e dei prodotti per la cura della persona.
Anche a livello europeo si registra una dinamica simile: oltre 80 miliardi di euro spesi complessivamente, con una crescita del 3% su base annua. Paesi come Regno Unito, Germania e Francia guidano la classifica per volume di vendite, seguiti da Italia e Spagna.
Ritorno nei negozi: il commercio fisico si riprende
Uno degli aspetti più interessanti di questa edizione 2025 è il ritorno dei consumatori nei negozi fisici. Se da un lato l’e-commerce rimane centrale – con circa il 55-58% delle vendite totali – dall’altro si segnala una ripresa concreta del retail tradizionale, con il 45% delle vendite in Italia realizzate offline. Il modello “click & collect”, ovvero l’acquisto online con ritiro in negozio, ha giocato un ruolo chiave in questo ritorno.
Molti piccoli commercianti, spesso esclusi dalla competizione con i grandi colossi dell’online, hanno partecipato al Black Friday con promozioni meno aggressive ma più personalizzate, valorizzando il rapporto diretto con i clienti e la qualità del servizio.
Consumi più razionali e meno impulsivi
I consumatori italiani ed europei sembrano sempre più consapevoli. Le ricerche online sono iniziate giorni prima del Black Friday, a dimostrazione di una pianificazione più attenta degli acquisti. Secondo diversi osservatori, molti hanno sfruttato le offerte di fine novembre per anticipare i regali di Natale, distribuendo la spesa su un arco temporale più ampio.
Inoltre, è stato rilevato che molte promozioni erano già attive da metà novembre, contribuendo a una diluizione degli acquisti su più giorni, piuttosto che concentrarli esclusivamente sul venerdì “nero”.
Il ruolo dell’e-commerce (e non solo Amazon)
Sebbene Amazon resti il punto di riferimento principale per l’e-commerce, stanno guadagnando spazio anche marketplace alternativi europei, come Zalando, Cdiscount, Otto e altre piattaforme specializzate. Cresce inoltre la presenza online dei piccoli e medi rivenditori, che approfittano di strumenti digitali e canali social per promuovere le proprie offerte.
Le ombre: inflazione, sconti reali e sostenibilità
Non mancano però le criticità. L’inflazione ha reso i consumatori più selettivi, mentre diverse indagini hanno evidenziato che una parte degli sconti pubblicizzati non erano particolarmente vantaggiosi rispetto ai prezzi di listino precedenti. Questo alimenta un certo scetticismo verso l’effettiva convenienza del Black Friday.
Crescono intanto le voci critiche sul piano ambientale e sociale. Anche nel 2025, molte campagne alternative come il #GreenFriday hanno invitato i consumatori a riflettere sul proprio impatto ambientale e a privilegiare marchi etici o sostenibili.
Il Black Friday 2025 ha mostrato segnali positivi per il commercio, in particolare per il ritorno dei consumi nei negozi fisici e per una crescita più equilibrata rispetto agli anni passati. Mentre l’e-commerce resta un pilastro del retail moderno, si assiste a una maturazione del consumatore europeo, sempre più informato, selettivo e attento alla sostenibilità.
I dati completi saranno disponibili nelle prossime settimane, ma una cosa è certa: il Black Friday resta un barometro utile per capire l’umore dei mercati e l’evoluzione dei comportamenti di acquisto, in vista del periodo natalizio.




