Italy Family Hotels, vacanze in famiglia
Il segmento delle vacanze in famiglia si conferma vincente e dai numeri rilevanti in Italia. Ne parliamo con Marina Pasquini, presidente del Consorzio Italy Family Hotels
A dirlo sono i dati dell’indagine Turismo Family in Italia, realizzata da SdVmarketing per Italy Family Hotels, consorzio che riunisce 135 strutture family-friendly in alcune delle destinazioni più belle d’Italia. La ricerca, condotta solo lo scorso febbraio, ha tracciato abitudini, esigenze e desideri attuali della famiglia italiana in vacanza.
L’83,7 per cento degli intervistati non intende cambiare destinazione da una vacanza all’altra e il 95,6 per cento non pensa di soggiornare in una struttura differente rispetto a quella della vacanza precedente. Sul soggiorno, risposte multiple tracciano un quadro dove l’87,6 per cento dice di amare la vacanza in hotel, seguita dalla soluzione dell’appartamento/residence (34,2 per cento). Solo il 14,7 per cento, 12,5 per cento e 11,8 per cento, invece, opterebbe rispettivamente per campeggio, agriturismo e B&B o villaggio turistico.
Ecco come Marina Pasquini, presidente del Consorzio Italy Family Hotels commenta il fenomeno e annuncia previsioni per la stagione con qualche accenno anche al prossimo anno.
Quali dati si confermano in crescita negli ultimi 2 anni sul segmento family?
«Sicuramente confermano il trend, negli ultimi 2 anni, le richieste generate per gli hotel dal nostro portale: sono cresciute del 25/30 per cento. Ed è aumentato nelle stesse proporzioni il numero delle famiglie che hanno visitato il nostro sito e che si sono affidate a noi per cercare una struttura “veramente family” per le loro vacanze con i bambini».
Anche lato strutture c’è qualche segnale?
«Sicuramente. Cresce, infatti, anche il numero degli hotel che decidono di specializzarsi: negli ultimi due anni Italy Family Hotels è passato da 105 a 139 hotel associati. È un settore apparentemente “semplice”, ma che in realtà semplice non è. Le famiglie sono sempre più esigenti e soddisfare i loro bisogni e desideri richiede un grande impegno, un continuo aggiornamento e una dedizione costante».
Su che tipo di ospitalità si sta riformulando l’accoglienza della famiglia e con quali differenze rispetto al passato?
«Il covid ha rivoluzionato un po’ tutto il settore, durante e post pandemia abbiamo dovuto “reinventarci”, il modo di fare accoglienza è cambiato, come è cambiato il modo di “essere ospiti”.
Sicuramente sono aumentate l’apprezzamento per le attività all’aria aperta e la richiesta di un’animazione per tutta la famiglia, non solo per i bambini».
Su quali aspetti l’ospitalità italiana risulta vincente e su quali meno?
«L’accoglienza è indubbiamente il punto forte dell’ospitalità italiana, ma lo è anche il nostro territorio – mare, montagna, ma anche arte, cultura, enogastronomi. Le famiglie sono cambiate, non cercano solo mare, montagna e relax, sono avventurose, vogliono “vivere” la vacanza, fare esperienza, esplorare cose nuove con i loro bambini e la nostra bella Italia è in grado di offre davvero tanto!».
Quali mercati sono in crescita e quali diminuiscono nell’ultimo anno?
«Se escludiamo il mercato Italia che dal 2019 è praticamente sempre in crescita, possiamo dire che dal 2021 ad oggi (dopo il covid) i mercati “in ripresa” sono principalmente quelli di prossimità. Le richieste e il traffico su Italy Family Hotels proveniente dal mercato tedesco (Germania, Austria e Svizzera) è cresciuto del 30 per cento, il mercato inglese di poco meno.
Da gennaio, il nostro sito è anche in lingua francese e anche questo mercato si sta iniziando a “muovere”. Quest’anno abbiamo deciso di fare delle campagne test su diversi Paesi con l’obiettivo di individuare i mercati sui quale investire in maniera “importante” dal 2024».
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