• 6 Dicembre 2023

Italia, crescono gli investimenti delle imprese

 Italia, crescono gli investimenti delle imprese

Italia, crescono gli investimenti delle imprese

Lo ha detto Andrea Brasili, European Investment Bank, intervenendo martedì 7 novembre al convegno annuale dell’Associazione europea per il diritto bancario e finanziario, promosso dalla Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nella sede milanese di Banca d’Italia

«Il completamento della Banking Union e della Capital Market Union è essenziale» se si vogliono compiere in Europa ulteriori passi in avanti sul fronte dell’«innovazione», della «digitalizzazione» e della «transizione ecologica».

Lo ha detto Andrea Brasili, della European Investment Bank (Eib), intervenendo martedì 7 novembre in qualità di keynote speech al convegno annuale dell’Associazione europea per il diritto bancario e finanziario (Aedbf), promosso dalla Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nella sede milanese di Banca d’Italia.

Secondo l’economista dell’Eib, arrivano segnali positivi in riferimento alle scelte di investimento delle imprese europee, in ambito digitale e sostenibile. A fronte «di uno scenario congiunturale complesso, caratterizzato da multiple shocks (l’ultimo dei quali sui prezzi), tassi di interesse in salita, surveys in marcato calo», gli investimenti «fino al primo semestre del 2023 hanno tenuto», tanto che «la quota di imprese che investe e di quelle che intende farlo è tornata a livelli pre-2020», soprattutto in Italia. Brasili ha citato al riguardo l’indagine annuale Eibis (Eib Investment Survey), che, giunta all’ottava edizione, analizza le attitudini e gli ostacoli a investire per 13mila imprese nei 27 Paesi dell’Unione europea.

Nel convegno Aedbf si è parlato di “Come cambia l’attività degli intermediari finanziari?”, alla luce della digitalizzazione e dell’emergenza climatica. Questioni quanto mai rilevanti per chi opera in un settore, quello bancario, che deve fare i conti con una grande trasformazione tecnologica che sta modificando non solo la domanda di credito ma anche l’offerta, come ha rilevato Giorgio Gobbi, direttore della sede di Milano della Banca d’Italia.

Spinte trasformative tali da risultare addirittura più veloci degli stessi strumenti giuridici che regolano gli enti finanziari.

«Accanto alle istituzioni codificate dalla normativa, ne esistono altre che apparentemente non sono regolamentate da alcuna specifica norma e che pure inequivocabilmente svolgono un’attività finanziaria in competizione con le altre», ha fatto notare Elena Beccalli, preside della Facoltà di Scienze bancarie, finanziare e assicurative dell’Università Cattolica e presidente di Aedbf Italia, ricordando come l’Associazione dedica, attraverso dibattiti e convegni, particolare attenzione agli aspetti della regolamentazione del settore finanziario.

All’evento ha preso parte in collegamento dagli Stati Uniti, anche Nicola Cetorelli, Federal Reserve Bank of New York, che, dalla prospettiva americana, ha proposto un approfondimento sul rapporto tra banche e intermediari non bancari nell’erogazione dei servizi finanziari.

 

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Redazione

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