• 27 Novembre 2024

Gruppo Marazzato: green ambassador dei rifiuti

 Gruppo Marazzato: green ambassador dei rifiuti

Alberto Marazzato Foto di Monica Taglietti

Marazzato Soluzioni Ambientali investe in sostenibilità e progetti sociali, espandendo le iniziative locali e formando un team dedicato

A un anno dall’essere diventata Società Benefit, Marazzato Soluzioni Ambientali è pronta ad affrontare le sfide della sostenibilità ambientale e sociale, con lo sguardo rivolto al futuro.

Futuro da costruire soprattutto con le persone, ecco perché oltre al costante impegno in ricerca e sviluppo, per trovare soluzioni sempre più efficienti nel dare nuova vita ai rifiuti, il Gruppo ha avviato un’importante campagna di reclutamento.

«Un anno particolarmente intenso», lo ha definito Alberto Marazzato, presidente della Fondazione Marazzato e amministratore delegato del Gruppo, e proprio da lì cominciamo.

Quali sono stati i principali cambiamenti e benefici nell’essere una Società Benefit?

«Essere una Società Benefit ci ha permesso di attuare azioni mirate in modo strutturale, piuttosto che solo occasionali o su richiesta. Questo cambiamento ha dato una nuova impostazione alla sostenibilità aziendale e ci ha portato a formare un team interno, trasversale, dedicato alla sostenibilità sociale e ambientale».

Come è composto il team di sostenibilità e quale è il suo ruolo in azienda?

«Il team è operativo da circa un anno ed è composto principalmente da giovani provenienti da diversi dipartimenti dell’azienda.

La loro formazione diversificata e l’approccio multidisciplinare consentono una visione completa delle tematiche di sostenibilità aziendale. Inoltre, questo è un modo per dare loro maggiore visibilità e maggiori responsabilità: li chiamiamo “green ambassador”e hanno il compito di coordinare i progetti e fare da esempio per tutti i collaboratori».

A quali progetti avete lavorato in quest’anno?

«Ci siamo concentrati principalmente sui territori in cui operiamo. A Vercelli, il nostro quartier generale, abbiamoavviato il progetto Sostenibilità in Rete, in collaborazione con enti locali come il Comune di Vercelli, la Provincia, ARPA, ASM Vercelli SpA e Egato2 con Gruppo Iren e C.O.VE. VA.R.

Questo progetto include visite a impianti, laboratori e spettacoli teatrali, oltre alla distribuzione di gadget sostenibili come borracce e chiavette USB in materiale riciclato. Ci siamo rivolti a tutte le fasce d’età, dalle scuole elementari fino agli istituti superiori, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sul tema della sostenibilità».

ITALIA ECONOMY - Gruppo Marazzato: green ambassador dei rifiutiAvete esteso queste iniziative ad altri territori oltre a Vercelli?

«Sì, abbiamo iniziato a espandere queste attività anche nelle aree di Novara e Casale Monferrato, che riteniamo di grande interesse strategico. L’obiettivo è sviluppare progetti di sostenibilità in modo strutturato anche in questi nuovi territori».

Sempre nel 2023 è nata la Fondazione Marazzato, che ruolo svolge?

«La Fondazione Marazzato è uno strumento fondamentale per promuovere la cultura industriale e sensibilizzare sulle tematiche ambientali. Organizza eventi per valorizzare la nostra collezione di mezzi storici di trasporto pesante, raccontando storie di grandi imprenditori italiani come Mattei, Olivetti, Pirelli, Lavazza, Campari. Inoltre, ogni anno apriamo le porte della Fondazione a Stroppiana per mostrare la collezione e quest’anno abbiamo organizzato una serata a tema benefico con Fondazione Umberto Veronesi, raccogliendo fondi per la ricerca sul cancro».

Quali sono gli obiettivi in tema sostenibilità?

«Lato benessere dei dipendenti, vogliamo estendere il nostro piano di welfare aziendale al 100 per cento della popolazione aziendale, entro il 2025.

 Inoltre, sul fronte governance, abbiamo rinnovato il CdA della capogruppo Marazzato Soluzioni Ambientali, portandolo da 3 a 5 membri, di cui, per la prima volta, due sono indipendenti: Anna Chiara Invernizzi e Teresa Agovino. Si tratta di due figure in grado di portare competenze avanzate in ambito finanziario, societario e della sostenibilità ambientale e sociale».

Come misurate i risultati raggiunti?

«Quest’anno abbiamo evoluto i nostri strumenti di misurazione, alla fiera Ecomondo di Rimini abbiamo presentato il nostro bilancio di sostenibilità, che ora non è solo uno strumento di reportistica, ma anche di pianificazione.

Questo ci consente di monitorare e pianificare le nostre performance in ambito ambientale, sociale e di governance. Tutto questo ci è valso anche alcuni riconoscimenti importanti, che sono motivo di soddisfazione, ma soprattutto indicano che siamo sulla giusta strada.

Abbiamo ricevuto, per la quinta volta consecutiva, il premio Best Managed Companies di Deloitte, nonché il premio Industria Felix de Il Sole 24 Ore; inoltre, abbiamo un terzo riconoscimento in arrivo, il Sustainability Award, che premia le aziende che si sono distinte in ambito ESG».

Come state affrontando le sfide attuali in ambito di ricerca e sviluppo?

«Ci concentriamo su progetti che mirano a dare una seconda vita ai rifiuti, trasformandoli in risorse per altri cicli produttivi. Stiamo lavorando da qualche anno su un brevetto per il trattamento dei fanghi da dragaggio delle dighe, sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Torino.

Si tratta del primo brevetto aziendale e dunque è motivo di orgoglio e speriamo di poterlo valorizzare realizzando al più presto impianti operativi.

Inoltre, stiamo affrontando la sfida dei PFAS, inquinanti emergenti presenti in molti prodotti quotidiani e difficili da eliminare. Su questo fronte, collaboriamo con diverse università, da quella di Padova al Politecnico di Torino, passando per l’Università del Piemonte Orientale, con l’obiettivo di sviluppare tecnologie innovative che permettano di identificarli ed eliminarli.

Sempre in ambito ricerca e sviluppo, a Ecomondo abbiamo presentato la quarta edizione del portale Wastudy, l’osservatorio sul mondo dei rifiuti industriali che abbiamo creato in collaborazione con Cerved».

Quali sono le vostre priorità per il futuro?

«Per continuare a crescere, abbiamo bisogno di persone. Per questo abbiamo avviato un’importante campagna di reclutamento, con un ambizioso piano di inserimento di nuove risorse in azienda. Cerchiamo personale operativo, dal tecnico bonifiche al tecnico che si occupa di servizi ambientali tramite automezzi e attrezzature specifiche.

Ma anche ingegneri per seguire la gestione e la progettazione di impianti di gestione dei rifiuti e non ultimo personale commerciale, con competenze specifiche su normative e tecnologie ambientali».

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Luca Indemini

Giornalista specializzato in tecnologia e innovazione

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