• 5 Luglio 2024

Green Jobs, professioni e competenze

 Green Jobs, professioni e competenze

Green Economy

Green Jobs sono le nuove professioni richieste oggi dal mercato del lavoro, legate alla sostenibilità, al benessere e alla tutela del pianeta

Green Jobs, realtà lavorative che di fatto iniziano a interessare i neolaureati e, in generale, si stanno imponendo nel mondo del lavoro. Energy Manager, Responsabile marketing sostenibile, Esperto di energia sostenibile, Responsabile acquisti sostenibili, Designer materiali riciclabili sono solo alcune delle nuove opportunità professionali.

Quando sono nati i Green Jobs

I nuovi lavori verdi, o appunto Green Jobs, iniziano a comparire nel mercato del lavoro verso il 2006, esattamente con la nascita della Green Economy, in particolare nel momento in cui veniva presentato al mondo il Rapporto Stern e la valutazione che i cambiamenti climatici potevano avere sul PIL mondiale.

Dal rapporto decisamente negativo all’esigenza di introdurre nel mercato nuove competenze volte a preservare l’ambiente, in questi ultimi anni formazione e lavoro si sono interrogati su nuove soluzioni necessarie.

Nascono così gli specialisti in Green Economy, lavoratori che dal Marketing all’agricoltura si occupano di metodi di lavoro sostenibili in particolare nei settori quali energia, industrie chimiche, costruzioni, industrie automobilistiche, industrie della gomma, trasporto, logistica, turismo, sanità, istruzione, servizi di supporto alle imprese (analisi ANPAL 2021 sulle competenze green).

Figure professionali Green: le più richieste

Energy Manager, Mobility Manager, Manager della Sostenibilità, Ingegnere dei Materiali Green, Green Marketing Manager, Giurista Ambientale, Ingegnere energetico: sono solo alcuni dei Green Jobs più richiesti in questo periodo storico in Europa.

Dall’ottimizzazione dell’impiego delle energie agli specialisti in riduzione di mobilità sostenibile, da esperti in materiali a basso impatto ambientale a esperti in diritto ambientale.

Liceo della Transizione Ecologica

E se il mercato del lavoro chiama la scuola risponde: dal 2022 ha preso il via la sperimentazione del Liceo della Transizione Ecologica e digitale, un programma in quattro anni che vede sostenibilità e innovazione i temi centrali della sua offerta didattica.

Una scuola, maturità Scientifica delle Scienze Applicate, più aperta alle richieste del territorio che prevede workshop settimanali, summer camp, tirocini, soggiorni all’estero, e una maggiore attenzione alle materie STEM – Science, Technology, Engineering, Mathematics. Una formazione diversa che prevede per gli stessi insegnanti corsi di formazione continui realizzati per rispondere questa nuova sfida del presente.

Università Green Economy

Dal liceo all’università: negli ultimi anni le università italiane si stanno adeguando alle richieste del mercato rispondendo prontamente attraverso diversi corsi magistrali in Scienze dell’Economia, curriculum Green Economy e Sostenibilità, corsi innovativi progettati per approfondire diverse conoscenze in ambito economico, aziendale, giuridico e matematico-statistico, con una attenzione particolare alle tematiche del “green” e della sostenibilità.

Ai classici corsi sulla Green Economy si affiancano anche corsi più specifici come Design sostenibile, Sviluppo sostenibile, sistemi agricoli innovativi, Biotecnologie.

Corso di formazione Green Jobs 2023-2024

Dall’Università ai corsi post-Laurea sul Green Jobs 2023-2024 gratuiti. Evidentemente le figure altamente specializzate sono ambite, tanto da chiedere un coinvolgimento ulteriore agli Atenei di Bergamo e Brescia e dell’Università Cattolica che hanno presentato recentemente il corso di formazione “Green Jobs 2023-2024: gestire i rifiuti nell’economia circolare” promosso dal CONAI.

Una occasione unica per sviluppare le competenze sempre più richieste dalle aziende impegnate nella gestione e riciclo dei rifiuti. Il corso, che il direttore generale di CONAI Valter Facciotto presenta come un’iniziativa nata per rispondere al bisogno di figure professionali nel settore della gestione dei rifiuti e fornire solide conoscenze interdisciplinari per lavorare in questo settore, propone 25 moduli didattici, si terrà in modalità e-learning, in diretta da remoto e si rivolge a laureati di Lombardia e Veneto under35.

Ne abbiamo parlato con Valter Facciotto, direttore generale CONAI.

Quali saranno le competenze specifiche che i partecipanti al corso andranno ad approfondire?

«Il corso offrirà una panoramica completa su tutto ciò che è necessario sapere per lavorare nel settore dell’economia circolare e soprattutto della gestione e del riciclo dei rifiuti, con focus sugli imballaggi. Si tratta essenzialmente di una formazione su tre livelli. Quello tecnico, legato alle competenze e alle nozioni pratiche e concrete del lavoro di chi, ogni giorno, gestisce i flussi di rifiuti, dal ritiro della raccolta differenziata alla gestione negli impianti fino al riciclo per produrre nuova materia.

Quello giuridico, perché i professionisti del settore devono conoscere bene anche i percorsi autorizzativi e i controlli necessari all’esercizio di qualsiasi attività legata alla gestione e al riciclo dei rifiuti, in modo particolare negli impianti. E quello economico, connesso al rapporto costi-benefici del riciclo e ai modelli di business circolari adottabili dalle imprese. Le docenze saranno tenute da più di quindici esperti di ambiente e diritto livello nazionale, da professori degli atenei di Bergamo e Brescia, e dell’Alta Scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica. Non mancheranno testimonianze di natura tecnica provenienti dal sistema consortile e dalle aziende che rappresentano le best practice del territorio nel riciclo e nel trattamento dei rifiuti».

Per quali ruoli potranno concorre una volta terminato il corso?

«Potranno lavorare essenzialmente in qualsiasi settore dell’economia circolare, sulla base del loro percorso di studi universitario. Ogni laureato, infatti, ha un background che lo indirizza spontaneamente verso un’attività o un’altra. Le possibilità in ogni caso sono parecchie. Riunendo conoscenze di tipo giuridico, economico e tecnico, il percorso formativo consente di acquisire una base di conoscenze funzionali a un mondo del lavoro in evoluzione costante, dove la multidisciplinarietà delle competenze rappresenta un valore aggiunto per affrontare un tema articolato come quello della sostenibilità.

Le competenze green riguardano tanto le professioni tecniche e ad elevata specializzazione quanto quelle più connesse ai servizi: parliamo di ingegneri ambientali, ma anche di professioni trasversali a più settori come, per esempio, il manager delle risorse, lo specialista dell’informazione certificata, il giurista ambientale, l’addetto commerciale per la promozione di nuovi materiali sostenibili e il responsabile degli acquisti green».

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Anna Fogarolo

Copywriter, scrittrice, esperta comunicazione digitale

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