• 2 Luglio 2024

Fondimpresa, la formazione per uno sviluppo sostenibile

 Fondimpresa, la formazione per uno sviluppo sostenibile

Annamaria Trovò – Vicepresidente di Fondimpresa

Fondimpresa, la vicepresidente Trovò: “La transizione digitale e quella ambientale sono sfide complesse ma inevitabili”

Fondimpresa è il primo fondo interprofessionale per la formazione continua, nato per iniziativa di Cgil, Cisl, Uil e Confindustria. Fondimpresa (sito web) promuove e finanzia la formazione professionale per le aziende italiane. A raccontarci le esigenze delle imprese in fatto di formazione è la vicepresidente di Fondimpresa Annamaria Trovò.

Dottoressa Trovò, di cosa si occupa Fondimpresa?

«Fondimpresa è il primo fondo interprofessionale per la formazione continua. Per numero di aziende e lavoratori iscritti rappresenta, infatti, lo strumento principale che promuove e finanzia la formazione aziendale e l’aggiornamento professionale in Italia.

Le aziende, aderendo a Fondimpresa, liberamente e senza alcun aggravio di costi, autorizzano l’INPS a trasferire lo 0,30% dei contributi versati per ogni lavoratore dipendente al fine di investire queste risorse nella formazione, con lo scopo di accrescere sia la competitività e l’innovazione delle imprese sia l’occupabilità e la qualificazione e riqualificazione professionale dei lavoratori, colmando così le competenze richieste dal mercato del lavoro e l’annoso e strutturale fenomeno dello skill mismatch».

Avete da poco pubblicato il vostro primo bilancio di sostenibilità. Cosa emerge dal documento?

«Fondimpresa ha deciso di avviare un percorso di sostenibilità sociale, ambientale ed economica di lungo periodo, che sarà sempre più integrata nel core business attuale. Il processo di valutazione vuole misurare gli impatti reali che la formazione continua produce sul Paese.

Attraverso il Bilancio di Sostenibilità, l’organizzazione si impegna a essere un attore chiave nel processo di cambiamento, promuovendo la collaborazione tra enti governativi, aziende private e società civile. Viene messa in risalto la struttura di governance dell’ente, caratterizzata da trasparenza e gestione strategica.

Questo approccio garantisce un impegno costante verso la responsabilità sociale e ambientale, nonché l’adozione di strategie inclusive ed equilibrate. Un dato rilevante è la crescita impressionante con 667.609 lavoratori che hanno partecipato ai corsi nel 2022, rispetto ai 611.115 del 2021 e ai 463.494 del 2020.

Un ampio 90% dei partecipanti aveva un contratto a tempo indeterminato. Inoltre, anche per la lotta all’ageismo i dati riportano che la maggioranza dei partecipanti si trova nella fascia d’età tra i 35 e i 49 anni, seguita da un consistente gruppo di over 50».

Vi occupate di formazione professionale. Che importanza hanno i criteri ESG in questo ambito?

«Fondimpresa ha intrapreso un percorso significativo che integra sempre di più questi valori nel nucleo stesso della propria missione contribuendo in modo sostanziale agli obiettivi di sviluppo sostenibile e ad Agenda 2030. Affrontare la transizione digitale e ambientale in un contesto di bassa natalità e alto indebitamento pubblico è una sfida complessa ma inevitabile per il Sistema Paese e il nostro sistema industriale.

Per garantire che le generazioni attuali e future abbiano accesso a programmi di formazione di alta qualità e sviluppino competenze digitali ed ambientali, Fondimpresa monitora nel tempo l’efficacia della propria azione e delle attività formative finanziate».

Quali sono le principali esigenze delle imprese italiane nell’ambito della formazione?

«Dall’analisi sul focus delle ore formative argomenti come Gestione aziendale, Tecniche di produzione, Informatica e Abilità personali hanno dominato il panorama formativo, riflettendo l’adattabilità alle esigenze del mercato lavorativo.

Inoltre, il grande investimento formativo sostenuto da Fondimpresa sulle competenze correlate con tecnologie digitali e transizione energetica con l’obiettivo di stimolare la crescita economica e creare nuova occupazione è stato molto apprezzato dalle aziende e dai lavoratori.

 Non desideriamo essere solo un catalizzatore dello sviluppo, ma vogliamo essere protagonisti attivi nella promozione di uno sviluppo sostenibile attraverso il finanziamento della formazione per lavoratori e imprese. Questo ci permette di migliorare le competenze dei lavoratori nel tempo, mantenendo la loro rilevanza nel mercato del lavoro e rendendo le imprese più competitive.

La resilienza delle imprese italiane e l’adattabilità dei lavoratori sono vantaggi significativi in un mondo in rapida evoluzione».

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Annarita Cacciamani

Social brand journalist, racconta l'Italia e la sua gente

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