• 14 Dicembre 2024

Ecomembrane, biogas di nuova generazione

 Ecomembrane, biogas di nuova generazione

Intervista al CEO di Ecomembrane Lorenzo Spedini

La continua crescita della popolazione mondiale richiede una sempre più grande produzione di carne e di altri prodotti animali, tutto ciò comporta una sfida significativa: lo smaltimento e lo stoccaggio dei rifiuti – tra cui letame, urina e altri materiali organici – possono avere effetti nocivi sull’ambiente e sulla salute umana se non vengono smaltiti correttamente e una gestione sostenibile degli scarti è essenziale per garantire la redditività a lungo termine dell’allevamento e la protezione dell’ambiente.

Per gli scarti della zootecnia ci sono due possibilità: lo stoccaggio temporaneo in appositi contenitori per lo smaltimento o per il trasporto a impianti di trattamento, oppure quello permanente in particolari siti di discarica o in vasche di deposito, che richiedono però una adeguata gestione per evitare perdite e contaminazioni del terreno. Lo stoccaggio dei rifiuti organici non soltanto contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra, ma diventa un’alternativa sostenibile ed ecologica ai tradizionali combustibili fossili in particolare nel processo di digestione anaerobica per la produzione di biogas.

Oggi, in molte città del mondo si trovano eleganti e moderni gasometri sferici, che rappresentano un modo più efficiente ed ecologico di immagazzinare il gas. Sono costruiti con materiali e tecniche ingegneristiche all’avanguardia, che ne garantiscono la sicurezza e la durata, sono inoltre dotati di sofisticati sistemi di monitoraggio che consentono alle aziende del gas di tenere sotto controllo la quantità stoccata e distribuita in qualsiasi momento.

È qui che entrano in gioco le membrane in PVC prodotte da ECOMEMBRANE (sito web), soluzione eccellente per le coperture dei gasometri grazie alla loro durata, economicità e versatilità – realizzate in materiale flessibile di alta qualità, resistente ai raggi UV, agli agenti atmosferici e alle temperature estreme – sono inoltre facili da installare e richiedono una manutenzione minima.
ECOMEMBRANE è l’azienda italiana tra le più internazionalizzate al mondo nel proprio settore, con una presenza a livello commerciale in tutti i continenti e in circa 40 Paesi, con uffici e unità produttive in Italia e Usa, guidata da Lorenzo Spedini.

Italia Economy - Ecomembrane, biogas di nuova generazione
Lorenzo Spedini – CEO di Ecomembrane

“ECOMEMBRANE nasce nel 1970 con mio padre, fondatore di un’azienda che saldava i teli in PVC per l’agricoltura – racconta il CEO Lorenzo Spedini -. Nel 1982 veniamo contattati dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) perché la nostra azienda era già attiva nella ricerca di nuove tecnologie per mitigare lo smaltimento degli scarti di liquami. Il primo gasometro è stato poi realizzato nel 1982 in una versione prototipo perché sponsorizzato da università ed enti pubblici: prese così corpo l’idea di realizzare grandi coperture fatte di una membrana sottile per contenere il biogas”.

L’azienda è cresciuta lavorando inizialmente per il mercato italiano: nel 2003, la Società vince la prima gara di fornitura del gasometro più grande d’Italia da 3000m3 a Pinerolo (TO). A partire dal 2008, quando molte realtà non erano ancora entrate nel mercato, ECOMEMBRANE ha avviato l’esportazione dei propri gasometri nel mondo, grazie ai primi accordi con importatori per Polonia, Turchia, USA e UK. L’internazionalizzazione ha contribuito alla crescita commerciale e alla stabilità di fatturato per l’ulteriore evoluzione aziendale, che si è ancor più consolidata nel 2011 con l’apertura della branch negli Stati Uniti: nasce così Ecomembrane USA.

Agli albori dell’industrializzazione, i gasometri rappresentavano una parte essenziale di molte città: erano dei grandi serbatoi metallici che servivano per immagazzinare e distribuire il gas utilizzato per l’illuminazione, il riscaldamento e altri processi industriali, alcuni di essi li ritroviamo ancora oggi come architettura industriale: “Oggi i nostri gasometri sono molto meno costosi – spiega l’ingegnere Spedini – sono rapidi nelle installazioni, si adattano a tutte le condizioni applicative e si possono esportare in tutto il mondo per la loro flessibilità a essere trasportati con container ed essere posti dove si produce il biogas”.

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Quanto è importante la sostenibilità nella vostra azienda?

La sostenibilità ambientale, economica ed energetica rappresenta il principio cardine di ECOMEMBRANE un triplo valore se pensiamo alla raccolta differenziata, soprattutto con l’umido che viene gettato in discarica e produce gas con il rischio di esplosioni e quindi con esigenze di manutenzioni; per tale motivo e per l’occupazione sempre più crescente di suolo ci si è resi conto che i rifiuti umidi stoccati potevano essere trattati nella città e poi smaltiti in modo naturale.

ECOMEMBRANE è un progetto di nicchia che si rivolge al costruttore di impianti di stoccaggio oppure all’azienda multiutility. “All’inizio avevamo il grande allevatore, il birrificio, la latteria, aziende che trasformano i derivati animali – prosegue Spedini – oggi invece investono in questi impianti anche le aziende come la Snam perché focalizzate nella produzione di energia sempre più green. La richiesta in continua crescita di queste tecnologie è conseguenza di una maggiore consapevolezza della sostenibilità ambientale, che è partita dalla collettività e non da strumentalizzazioni politiche”.

Oggi ECOMEMBRANE è leader in Italia nella produzione di gasometri e di ogni componente dei prodotti, necessari per la combustione del biogas e la generazione di energia elettrica: “Abbiamo numerosi brevetti all’attivo nel settore, progettiamo, produciamo, commercializziamo e installiamo componenti per impianti di produzione di biogas e biometano e di sistemi per lo stoccaggio di biogas, metano, CO2 e idrogeno, gas innovativo importantissimo per stoccare l’energia verde prodotta da impianti fotovoltaici o eolici e trasformarla in energia elettrica.

E la formazione, che ruolo ha?

Investiamo molto nella formazione e questo ci differenzia sia nel territorio nazionale che estero. Perché ci rendiamo conto che la nostra tecnologia è un prodotto particolare e abbiamo bisogno di formare risorse che crescano all’interno della nostra azienda. Il nostro business attrae molte figure per il suo appeal che si muove sul trend della sostenibilità, al fine di abbattere lo scarto ambientale che la nostra collettività produce; lo conferma l’Europa che ha deciso di investire 37 miliardi di euro per incentivare l’uso di queste nuove tecnologie che possono garantire la produzione di nuove fonti di energia rinnovabili.

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Paola Carella

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