Degg, trasformare idee in innovazione

Ettore De Liberato, Ceo e Founder di DEGG
L’innovazione non è solo una parola di tendenza, ma un processo che crea valore. Con Ettore De Liberato, Ceo e Founder di DEGG, scopriamo come tecnologia, strategia e creatività possano guidare il cambiamento
In un mondo in cui l’innovazione è spesso un concetto abusato, DEGG punta sulla concretezza: trasformare problemi complessi in soluzioni semplici e scalabili. Fondata da Ettore De Liberato, l’azienda è un vero incubatore di idee, talenti e opportunità, dove strategia, dati e tecnologia si fondono per accelerare la trasformazione digitale. In questa intervista, il Ceo di DEGG ci racconta come guidare il cambiamento, costruire una cultura aziendale che favorisca la creatività e quali sono le chiavi per un’innovazione davvero efficace.
Oggi si parla molto di innovazione, ma spesso viene usata in modo superficiale. Per DEGG, cosa significa davvero innovare?
«L’innovazione non è solo una parola di tendenza, ma un processo concreto che deve generare valore. Per noi di DEGG, innovare significa trasformare problemi complessi in soluzioni semplici ed efficaci, migliorando il modo in cui le aziende operano e competono. Lo facciamo attraverso un approccio multidisciplinare che combina strategia, tecnologia e creatività. L’innovazione, per essere reale, deve essere applicabile e misurabile: se non porta benefici tangibili, è solo un esercizio teorico».
DEGG si definisce un “incubatore di idee, di talenti e di opportunità”. Come trasformate un’intuizione in un’innovazione concreta e di successo?
«Partiamo sempre da un’esigenza reale. Le idee da sole non bastano: devono risolvere un problema o rispondere a un bisogno concreto. In DEGG abbiamo creato un ecosistema in cui le intuizioni vengono testate rapidamente, affinate e trasformate in soluzioni scalabili. Questo avviene attraverso il nostro metodo digital evolution®, che integra tecnologia, dati e strategia di business per accelerare il passaggio dall’idea alla realtà. Inoltre, lavoriamo a stretto contatto con i nostri clienti, perché l’innovazione non avviene in isolamento, ma attraverso il confronto continuo con il mercato».
La vostra missione è quella di guidare aziende e professionisti attraverso la trasformazione digitale. In che modo lo fate?
«Il nostro approccio alla trasformazione digitale è pragmatico e orientato ai risultati. Non crediamo nelle soluzioni standardizzate, ma nell’integrazione delle migliori tecnologie con le strategie di business. Lo facciamo attraverso delle nostre business unit: Strategy, che aiuta le aziende a strutturare strategie di marketing/vendita data-driven e di operation, che garantisce implementazione, assistenza e miglioramento continuo; Software Factory, che sviluppa soluzioni digitali su misura per migliorare efficienza e competitività. Crediamo che la tecnologia sia un abilitatore, non un fine: il nostro obiettivo è sempre far evolvere i processi aziendali per renderli più efficienti e sostenibili».
Cosa significa essere Ceo di un’azienda innovativa oggi? Qual è l’abilità più importante per guidare il cambiamento?
«Essere Ceo oggi significa essere un facilitatore del cambiamento. Il mio ruolo non è solo quello di definire una visione strategica, ma di creare un ambiente in cui le persone possano sperimentare, crescere e contribuire attivamente all’innovazione. L’abilità più importante? La capacità di adattarsi e imparare continuamente. Il contesto cambia rapidamente e chi guida un’azienda innovativa deve essere in grado di anticipare i trend, ma anche di correggere la rotta quando necessario».
Come si costruisce una cultura aziendale che favorisca la creatività e l’innovazione senza perdere il focus sugli obiettivi di business?
«L’innovazione non nasce dal nulla: serve un contesto che la favorisca. In DEGG abbiamo strutturato la nostra cultura aziendale su tre pilastri: autonomia e responsabilità, in quanto le persone devono sentirsi libere di proporre idee, ma anche responsabili nel portarle avanti; collaborazione interdisciplinare, perché l’innovazione spesso nasce dall’incrocio tra competenze diverse, infatti creiamo team misti per affrontare le sfide da più angolazioni; metriche chiare, poiché l’innovazione non deve essere fine a sé stessa, tutto quello che facciamo deve avere un impatto misurabile sul business. In sintesi, la creatività è fondamentale, ma senza un metodo e un focus sugli obiettivi di business, rimane solo un esercizio teorico».
Se potesse dare un consiglio a chi vuole innovare nel proprio settore, quale sarebbe?
«Non innamorarti dell’idea, ma del problema che stai cercando di risolvere. L’innovazione non nasce dalla tecnologia, ma dall’attenzione ai bisogni reali. Trova una sfida concreta, testala rapidamente e non avere paura di fallire: ogni errore è un’opportunità per migliorare. Inoltre, circondati di persone che mettono in discussione le tue convinzioni: il confronto è il miglior catalizzatore dell’innovazione».