CIC – Consorzio Italiano Compostatori

Raccolta differenziata di qualità per un riciclo efficiente. Ne parliamo con Massimo Centemero, direttore del CIC, Consorzio Italiano Compostatori
In Italia sono presenti 357 impianti di trattamento biologico, che nel 2022 hanno gestito circa 8,3 milioni di tonnellate di rifiuti a matrice organica. Di questi, 283 impianti sono dedicati al compostaggio e 74 alla digestione anaerobica integrata con il compostaggio. Questi ultimi gestiscono oltre il 65 per cento della frazione umida complessivamente avviata a riciclo.
Direttore, quali attività sta portando avanti il Consorzio per sensibilizzare sulla corretta raccolta del rifiuto organico?
«Il CIC è impegnato in numerose iniziative volte a diffondere una raccolta differenziata di qualità che permetta la massimizzazione dell’efficienza di riciclo dei rifiuti organici negli impianti di trattamento biologico.
A tal fine, oltre a monitorare costantemente la qualità della frazione organica in ingresso agli impianti di compostaggio – o agli impianti integrati di digestione anaerobica e compostaggio – ha ideato progetti finalizzati all’aumento della qualità dei rifiuti prodotti e sviluppato partnership con numerose associazioni nazionali ed internazionali, nonché campagne di comunicazione mirate alla sensibilizzazione dei cittadini».

Quali sono gli obiettivi in tema di economia circolare che vi siete posti?
«Oggi il CIC persegue il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea nell’ambito del pacchetto sull’economia circolare. Il perseguimento del miglioramento della qualità del rifiuto organico raccolto in modo differenziato è centrale in questo senso, dal momento che solo un ingrediente di elevata qualità (per esempio un umido con poche impurità fisiche) può garantire un sistema efficiente, sostenibile e in grado di generare prodotti di qualità.
Purtroppo, la qualità dei rifiuti raccolti sta diminuendo per diverse ragioni, non ultima il ricorso ancora elevato di sacchetti non compostabili per conferire i rifiuti al sistema di raccolta, nonostante un divieto ultradecennale».
Quali vantaggi comporta l’utilizzo di compost?«Il compost, fertilizzante organico ottenuto dal trattamento dei rifiuti organici raccolti separatamente, è un ottimo prodotto adatto ai più svariati impieghi agronomici, dal florovivaismo fino alle colture praticate in pieno campo.
La maggior parte del compost (parliamo dell’80 per cento circa) è utilizzato in aziende agricole per ripristinare la fertilità ordinaria dei suoli, apportando sostanza organica ed elementi nutritivi in sostituzione dei fertilizzanti chimici. Dal punto di vista agronomico, l’impiego di compost in agricoltura è comparabile all’utilizzo di letame in quanto in grado di diminuire la fornitura di concimi di sintesi e assicurare, grazie all’apporto di sostanza organica, una serie di benefici ulteriore, come il mantenimento di una elevata capacità di ritenzione idrica, di attività biologica e di biodiversità.
Altri settori di impiego sono l’orticoltura e il florovivaismo».
Perché, invece, conviene utilizzare biogas?
«Il biogas, una miscela di gas costituita prevalentemente da metano e anidride carbonica ottenuta dalla digestione anaerobica delle biomasse, è una vera e propria alternativa rispetto ai combustibili normalmente ottenuti dalle fonti fossili tradizionali (carbone, petrolio). Si tratta quindi di un combustibile rinnovabile. Proprio dalla raffinazione del biogas si ottiene il biometano, un biocarburante avanzato con qualità del tutto simili (se non superiori) a quelle del gas naturale che può essere immesso in rete ed utilizzato per il riscaldamento, la cottura dei cibi e l’autotrazione.
Attualmente, secondo dati forniti dal Centro Studi CIC, l’Italia ha prodotto nel 2023 circa 220 milioni di metri cubi di biometano a partire da 7,25 milioni di tonnellate di rifiuti organici raccolta. Verosimilmente, secondo il CIC, i quantitativi raggiungibili nel medio termine sono al ribasso, ovvero potrebbero raggiungere i 350 milioni di metri cubi/anno. Ciò è perfettamente in accordo con l’approccio “green e circolare” su cui l’Europa sta improntando le proprie politiche di sviluppo sostenibile».
Per approfondimenti visita il sito del Consorzio Italiano Compostatori
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