Cab Log, la logistica è green
Cab Log, operatore logistico, investe in una flotta ecologica e magazzini sostenibili, riducendo le emissioni con veicoli Euro 6, combustibili alternativi ed energia pulita. Ne abbiamo parlato con Massimo Berti, direttore generale di Cab Log
Tra le sette industrie più inquinanti al mondo troviamo quella dei trasporti, che contribuisce per un quinto alle emissioni totali di CO2 nell’atmosfera.
Per ridurre l’impatto ambientale, Cab Log – operatore logistico con quarant’anni di attività alle spalle – ha lanciato da qualche anno un piano di investimenti per rendere la sua flotta ecologica e i suoi magazzini ecosostenibili e per valorizzare il proprio personale attraverso un programma innovativo di formazione. Vediamolo con il direttore generale Massimo Berti.
Massimo Berti, il vostro è un impegno concreto verso una visione di business etico e sostenibile. Quali sono le aree della logistica che hanno il maggiore impatto ambientale e come state lavorando per mitigarle?
«Il tema dell’impatto ambientale è molto ampio e nella logistica si affronta su più fronti. Essendo nati come azienda di trasporti, il primo ambito su cui interveniamo è proprio la flotta. Abbiamo un programma di aggiornamento continuo del nostro parco mezzi, che fin dall’inizio è stato orientato verso l’adozione delle tecnologie più avanzate per ridurre le emissioni.
Attualmente, la nostra flotta è composta quasi interamente da veicoli Euro 6, con una parte di Euro 5, e stiamo introducendo veicoli alimentati con combustibili alternativi come il diesel ecologico e l’Hvo. Stiamo sperimentando anche l’utilizzo di mezzi a gas, sebbene questa transizione abbia rallentato a causa dei recenti aumenti dei prezzi del gas.
Parallelamente, stiamo testando soluzioni elettriche. Abbiamo in funzione un trattore elettrico che copre tratte medie di 200-250 km, utilizzato per collegare il Veneto a Milano. Anche se questo progetto sta fornendo buone indicazioni, l’uso massivo dell’elettrico nel trasporto su lunghe distanze è ancora lontano. Siamo invece più ottimisti per quanto riguarda la distribuzione urbana, dove parte della nostra flotta è costituita da furgoni elettrici per le consegne dell’ultimo miglio.
Monitoriamo costantemen te l’impatto ambientale attraverso il calcolo delle emissioni di CO2, in collaborazione con i nostri clienti, molti dei quali multinazionali con propri protocolli di sostenibilità. Oltre ai mezzi, ci impegniamo anche nell’uso di materiali riciclati e rigenerati per le attività di manutenzione, come nel caso degli pneumatici, entrando così in una catena virtuosa di sostenibilità».
La sostenibilità non riguarda solo il trasporto, ma anche le operazioni di magazzino. Che tipo di soluzioni sostenibili avete adottato?
«Il 35 per cento del nostro fatturato proviene dalle attività di magazzino. Abbiamo impianti per un totale di circa 450mila metri quadrati, tra quelli gestiti direttamente e quelli presso i clienti.
Un esempio di sostenibilità è il nostro magazzino a Verona, certificato LEED Gold, dotato di impianti fotovoltaici, che in alcuni periodi dell’anno lo rendono quasi a impatto zero. Tutti i nostri magazzini sono equipaggiati con luci Led a basso consumo e sistemi per il risparmio idrico, come sensori e interruttori meccanici, per ridurre al minimo gli sprechi.
Anche la struttura degli edifici è progettata per ridurre il consumo energetico, con un alto isolamento termico per minimizzare l’uso di riscaldamento e condizionamento.
Abbiamo adottato sistemi di raccolta differenziata e utilizziamo imballaggi riciclabili, preferendo materiali eco-compatibili. Dal punto di vista operativo, i nostri carrelli elevatori sono tutti alimentati a batterie al litio, eliminando le emissioni nocive e migliorando la qualità ambientale nei magazzini. Questo, insieme alla gestione delle aree verdi circostanti, contribuisce a migliorare l’impatto visivo e ambientale delle nostre strutture».
La logistica è un settore in rapida evoluzione, soprattutto per quanto riguarda la digitalizzazione e l’uso di tecnologie avanzate. Quali innovazioni tecnologiche avete implementato o state pianificando di introdurre per migliorare l’efficienza operativa?
«Negli ultimi dieci anni, la logistica ha fatto grandi passi avanti nella digitalizzazione, migliorando le prestazioni e la qualità del servizio. Come Cab Log, siamo sempre stati attenti all’integrazione di tecnologie innovative, soprattut to per la sicurezza dei nostri autisti. Tutti i nostri mezzi sono dotati di sistemi di georeferenziazione GPS e i nostri autisti usano dispositivi digitali per comunicare eventuali problemi durante il viaggio.
Abbiamo anche una partnership con ORAIGO, una start up che ha sviluppato un sistema di prevenzione dei colpi di sonno basato sulla rilevazione delle onde cerebrali, che fornisce avvisi in caso di sonnolenza, migliorando la sicurezza stradale.
Nei magazzini, utilizziamo sistemi di geolocalizzazione per ottimizzare i percorsi dei carrelli e ridurre i consumi energetici. Inoltre, tutti i nostri carrelli sono dotati di un sistema anticollisione che rallenta e ferma automaticamente i mezzi in caso di pericolo. Stiamo anche sperimentando l’uso dell’intelligenza artificiale per la pianificazione delle rotte e l’ottimizzazione dei trasporti».
Secondo l’ISPI – Italian Institute for International Political Studies, a livello europeo mancano circa 400mila camionisti. In un’ottica di sostenibilità sociale, oltre che ambientale, Cab Log ha deciso di lanciare la propria Academy con l’obiettivo di offrire corsi di formazione avanzati per autisti, attuali e futuri. Come sta andando?
«L’Academy di Cab Log è una risposta diretta alla carenza di autisti, che in Italia conta più di 20mila posti vacanti. Formiamo autisti partendo da zero, fornendo loro tutta la formazione necessaria per ottenere la licenza di guida, che in Italia richiede un percorso lungo e costoso. Molti dei nostri futuri autisti provengono dall’estero e dopo aver completato il percorso formativo, vengono inseriti direttamente nella nostra flotta.
Oltre alla nostra flotta diretta di circa 350 mezzi, abbiamo creato due consorzi di piccoli imprenditori del settore trasporti, che vengono supportati da Cab Log in tutti gli aspetti gestionali, inclusi la fiscalità e la sicurezza. Questo modello consente di coprire fino al 75 per cento delle nostre attività con flotta diretta. Per il restante 25 per cento, utilizziamo terze parti certificate. L’attenzione al personale è al centro della nostra strategia di sostenibilità sociale.
Gestiamo direttamente la maggior parte delle risorse umane per garantire legalità e trasparenza, evitando pratiche scorrette diffuse nel settore logistico. Puntiamo a costruire un ambiente di lavoro etico, con particolare attenzione ai diritti dei lavoratori e alle relazioni sindacali. Ritengo che questi tre temi – il sociale, il green e la tecnologia – siano assolutamente rilevanti, a cui si aggiunge il tema della filiera. La connessione tra i vari anelli della supply chain oggi è debole.
Spesso paragono la catena a una serie di anelli: dovrebbe essere d’acciaio, ma l’anello della logistica è di plastica. E una catena di plastica è fragile. Quindi, è chiaro che anche gli altri anelli della filiera dovrebbero collaborare di più.
Noi, come parte del settore logistico e partner attivi di Assologistica, stiamo cercando di promuovere questa collaborazione, anche attraverso il dialogo con Confindustria e i grandi retailer, ma è ancora molto difficile ottenere una collaborazione fattiva».