• 30 Novembre 2024

Biova Project torna in crowdfunding

 Biova Project torna in crowdfunding

Biova da pane recuperato

Biova Project, la startup che combatte lo spreco alimentare torna in crowdfunding per immaginare il cibo del futuro e raccoglie 400mila euro in 5 giorni

«Ogni anno in Europa 931 milioni di tonnellate di cibo vengono gettate. 158,27 milioni di tonnellate derivano da pane, pasticceria e cibi secchi. Noi ridiamo vita agli alimenti inutilizzati trasformando gli scarti in nuove materie prime con cui creare birre, snack e altro»

Franco Dipietro, Ceo di BIOVA Project

Biova Project, la startup innovativa che lotta contro lo spreco alimentare, ha appena avviato una campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd per finanziare i propri progetti a favore di una maggiore sostenibilità della filiera alimentare. L’obiettivo minimo di raccolta di 400 mila euro sarà utilizzato per espandere la propria capacità di recuperare invenduti, tramite la creazione di unità denominate Surplus Treatment Unit, veri e propri centri di stoccaggio e trasformazione dei surplus alimentari in nuove materie prime.

«Questo aumento di capitale servirà anche a finanziare un’importante campagna di marketing per ampliare ulteriormente la notorietà del brand e, contemporaneamente, ampliare la nostra rete di vendita e il team interno. Lo scopo è essere sempre più capillari e presenti sul mercato». Ha spiegato Franco Dipietro, Founder e Ceo della startup.

La mission di BIOVA Project

Nata nel 2019 a Torino, Biova Project è diventata in breve tempo la più nota startup italiana di economia circolare legata al food & beverage. Fondata da Franco Dipietro ed Emanuela Barbano, la startup  è passata da concept a prodotto sugli scaffali della Gdo in pochi mesi, cominciando a generare revenue già dal primo anno di vita.

Il modello di business di Biova Project si basa sul recupero e trasformazione di invenduti e sottoprodotti della filiera agroalimentare italiana in prodotti dal nuovo valore aggiunto, valorizzando quello che per altri è uno scarto in una nuova risorsa. La startup, infatti, prende accordi con player della grande distribuzione e produzione per recuperare, stoccare e trasformare cibo invenduto, o non più commercializzabile per motivi estetici, in nuovi prodotti dall’alto valore aggiunto.

La maggior parte delle volte il prodotto finito viene rivenduto tramite gli stessi canali del fornitore di surplus. Un modello che ha portato i prodotti Biova Project ad esser venduti in centinaia di punti vendita sul territorio italiano, presso clienti come COOP Nord Ovest, Carrefour, Eataly, Ikea Italia, Capatoast, Getir, Cortilia, Riso Gallo, Pasta Berruto, Consorzio Prosciutto di Parma e tanti altri.

La campagna di crowdfunding

«Biova Project è cresciuta molto negli ultimi anni e sono contento di vedere che stiamo raggiungendo sempre più persone con i nostri prodotti. Per noi è fondamentale continuare a dare il nostro contributo alla lotta contro lo spreco alimentare, creando altri prodotti di successo, come lo sono le nostre birre e i nostri snack. Ogni anno in Europa 931 milioni di tonnellate di cibo vengono sprecate. 158,27 milioni di tonnellate derivano da pane, pasticceria e cibi secchi. Con i capitali raccolti potremo pensare e sviluppare nuovi prodotti capaci di trasformare invenduti in qualcosa di nuovo, buono e divertente.

Potremo allargare la nostra squadra e far sentire ancora di più la nostra voce. La campagna di crowdfunding su Mamacrowd rappresenta un’occasione importante per sostenere un’azienda che sta cambiando, un sorso alla volta, il modo in cui oggi guardiamo i sottoprodotti e gli invenduti della filiera agroalimentare». Queste le parole di Dipietro.

Le birre e gli snack di Biova Project

Biova Project è ad oggi sinonimo della più completa e verticale gamma di “birre contro lo spreco”: birre fatte risparmiando fino al 30% di materie prime vergini a favore di sottoprodotti e invenduti della filiera agroalimentare. La gamma di birre Biova Project, infatti, è creata a partire da pane invenduto, sfridi di pasta e rotture di riso recuperate da importanti player del mercato italiano.

Nel 2022 la startup ha anche lanciato Ri-Snack, uno snack salato fatto a partire del sottoprodotto della birrificazione, il malto d’orzo esausto, già utilizzato nella creazione della loro gamma di birre, e riutilizzato una seconda volta per creare uno spuntino croccante e dal gusto irresistibile.

Oggi Biova Project è una realtà nota e presente su tutti i canali, sia online che in horeca, con migliaia di follower sui propri social e una grande voglia di crescere.

Per informazioni sulla campagna di crowdfunding: https://mamacrowd.com/it/project/biova-project

italia economy - Biova Project torna in crowdfunding

Informazioni su Biova Project

Biova Project nasce per dare una seconda vita ai surplus alimentari che, per un motivo o per l’altro, rischiano di diventare scarto. Da 150Kg di pane invenduto, ad esempio, vengono prodotti 2.500 litri di birra artigianale, risparmiando il 30% di materie prime vergini. Nata nel 2019, in pochi anni ha immesso con successo sul mercato una gamma di birre nate per contrastare lo spreco alimentare, estratte da pane invenduto, sfridi di pasta e rotture di riso.

Biova inoltre ha appena lanciato il primo snack da economia circolare, riutilizzando le trebbie, cioè quello che rimane come sottoprodotto della birrificazione, per creare Ri-Snack. Grazie a una logica di market di successo, spesso i prodotti Biova Project sono distribuiti negli stessi canali dei soggetti che hanno fornito l’invenduto.

Ad oggi si possono trovare sugli scaffali di COOP Nord Ovest (300 pdv) e Carrefour (100 pdv), su Cortilia e presso tantissimi altri distributori. Grazie a partnership di successo sono servite catene come Capatoast (40 ristoranti) e tutta Ikea Italia (22 ristoranti e bar). I prodotti stanno avendo molto successo anche nell’hotellerie di lusso, in catene come Melia, Mandarin Oriental ed Nh. Il primo quadrimestre ha registrato una crescita del 300% rispetto all’andamento del 2022, anno in cui l’azienda ha fatturato 200.000 euro.

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Franco Dipietro

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