• 3 Luglio 2024

Azimut Direct: la finanza che accelera la crescita

 Azimut Direct: la finanza che accelera la crescita

Alessandro Merlini, Coo di Azimut Direct

Azimut Direct, società finanziaria innovativa, supporta le Pmi con minibond, direct lending e private equity, promuovendo crescita e sostenibilità

In un quadro economico incerto come quello attuale, dove le imprese sono impegnate a trovare il giusto equilibrio tra costi e ricavi, si inserisce Azimut Direct. Società del gruppo Azimut, specializzata in minibond, direct lending e private equity, supporta l’economia reale accompagnando in particolare le Pmi nel mondo degli investitori, ponendole in relazione con il mercato dei capitali.

Azimut Direct si distingue per l’uso di tecnologie all’avanguardia, per i rapidi tempi di risposta e per strumenti di finanza complementare. La relazione umana con gli imprenditori è un altro tratto distintivo della società.

I numeri confermano il ruolo di rilievo che Azimut Direct ha acquisito all’interno del mercato finanziario del nostro Paese: dal primo luglio 2021 ha raggiunto il miliardo di finanziamenti erogati alle imprese e chiuso circa 230 operazioni.  Azimut Direct è sinonimo di innovazione.

Di questo, di nuove tecnologie e di sostenibilità abbiamo parlato direttamente con Alessandro Merlini, Coo di Azimut Direct.

Qual è la mission di Azimut Direct?

«La nostra mission è quella di far sì che le imprese, in particolare la piccola e media impresa italiana, abbiano e vedano in Azimut un partner, un soggetto che si affianca ai canali bancari tradizionali, nel supporto alla loro crescita.

Noi siamo focalizzati principalmente sulla finanza a lungo termine (debito o equity). Se diamo uno sguardo al mercato attuale delle banche vediamo chiaramente come si stiano sempre più consolidando. Secondo uno studio che abbiamo condotto, quelli che, a fine anni Novanta, erano 73 istituti bancari, oggi sono diventati tre.

In questo contesto, l’impresa può trovare in Azimut un interlocutore non tanto alternativo, quanto complementare a quello tradizionale. In accordo con quanto previsto dagli accordi di Basilea, le banche sono più incentivate a concedere finanziamenti a breve termine o solo ad aziende estremamente solide che, quindi, non assorbono il capitale della banca.

Noi, invece, ci inseriamo sul mercato dedicandoci al supporto della media impresa italiana che ha bisogno di finanza per i propri progetti di crescita».

Quelle piccole e medie imprese che rappresentano una quota di maggioranza nel tessuto imprenditoriale italiano.

«Assolutamente sì. Lavoriamo molto con le Pmi e siamo anche attivi nelle operazioni di acquisizione. Supportiamo le società che vogliono, ad esempio, acquisire un concorrente, dando loro la finanza necessaria per effettuare l’operazione. Contestualmente assistiamo quelle aziende che intendono vendere parte della proprietà».

ITALIA ECONOMY - Azimut Direct: la finanza che accelera la crescita

Entrando nel dettaglio, come effettua tali operazioni? Che tipologia di prodotti tratta Azimut Direct?

«I nostri sono prodotti di lungo termine e si dividono in: strumenti di debito, quindi prestiti che vengono dati alle imprese per investimenti, acquisizioni o per supportare delle commesse; ed equity, ovvero ingressi nel capitale.

Per realizzare tali operazioni, Azimut si serve degli oltre 60 fondi che possiede, dedicati all’economia reale.

 In alternativa, sfrutta una logica di piattaforma aperta. Per fare un esempio pratico, se un’impresa è alla ricerca di 20 milioni per costruire un impianto, noi possiamo supportarla direttamente con un nostro fondo, magari con 7 milioni, e la restante parte la recuperiamo sul mercato da soggetti terzi, come altri fondi di private debt o altri soggetti.

Abbiamo un centinaio di partner, challenger banks o fondi di private equity e private debt con cui collaboriamo, inoltre disponiamo di un team dedicato a seguire i rapporti con questi fondi, proprio per dare alle imprese la sensazione di non avere solo l’interlocutore Azimut, ma di poter accedere grazie e tramite Azimut Direct a tutto il mercato».

La tecnologia svolge un ruolo di rilievo in Azimut Direct.

«La tecnologia è ciò che ci consente di rispondere e offrire al cliente tre pilastri fondamentali. In primis, la velocità: ci impegniamo affinché i nostri tempi siano più rapidi rispetto a quelli del canale tradizionale.

L’imprenditore oggi è abituato ad attendere mesi per avere una risposta. Azimut Direct è creata per fare l’opposto. Diamo risposte in 24 ore sulla fattibilità di procedere o meno, sulla possibilità di incontrare l’azienda e, quindi, capire se c’è l’opportunità di effettuare un’operazione.

A seguire riusciamo a dare sostegno finanziario in tempi molto rapidi: da quando abbiamo acquisito la documentazione, in cinque settimane riusciamo a erogare i finanziamenti. La velocità è ciò di cui oggi hanno bisogno gli imprenditori: se c’è la possibilità di un investimento, chiedono di realizzarlo in tempi rapidi.

Il secondo pilastro, che sembra in contrasto con il precedente, ma in realtà è del tutto complementare, è l’attenzione ai clienti, che spesso viene negata alle imprese. Riteniamo che la componente umana per affiancare l’imprenditore in un’operazione strategica di lungo corso sia fondamentale e noi siamo in grado di garantirla grazie a una rete di 2mila consulenti distribuiti sul territorio.

In questo modo ci assicuriamo che ogni impresa sia presidiata dal punto di vista della relazione. Il terzo pilastro, reso sempre possibile dal supporto delle tecnologie, è il senso di mercato: l’imprenditore quando si interfaccia con Azimut Direct non sta parlando solo con il fondo di Azimut, ma si relaziona con un sistema di piattaforma aperta.

Come detto poc’anzi, se ha una necessità finanziaria, noi cerchiamo in primis di aiutarlo direttamente, laddove Azimut abbia le risorse proprie o dei fondi in target per quell’operazione. Qualora non li abbia, la logica di piattaforma aperta ci consente di rivolgerci ad altri soggetti del mercato o ad altri fondi».

ITALIA ECONOMY - Azimut Direct: la finanza che accelera la crescita

 Sempre in tema innovazione, Azimut Direct ha sviluppato una app in house. Di cosa si tratta e quali vantaggi offre?

«L’app che abbiamo sviluppato è stata pensata e progettata su misura per la nostra rete di consulenti finanziari e per chiunque operi con le imprese. Consente, inserendo soltanto una partita Iva, di ottenere tutti i dati finanziari di un’azienda, riclassificati con opportuni KPI o financial.

È anche possibile vedere la struttura societaria ed eventuali rapporti pregressi in essere. Inoltre, grazie a una serie di algoritmi proprietari è possibile capire se l’azienda può essere in target per una nuova operazione di indebitamento, finalizzata ad esempio ad agevolarne la crescita.

Queste semplici, ma preziose operazioni possono essere svolte in autonomia dal singolo consulente finanziario, in soli 60 secondi, ovunque si trovi. In passato avrebbe invece dovuto chiamare la sede e attendere qualche giorno per avere tutta la reportistica.

Grazie a questa innovativa applicazione siamo oggi in grado di comprimere un processo fondamentale per il nostro business, rendendolo disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Ovviamente ciò non comporta l’azzeramento della relazione: dopo l’analisi dell’impresa, una volta individuata una possibilità, si organizza un incontro fisico.

Per dare qualche numero, tramite questo processo i nostri commerciali hanno già incontrato 2mila imprese. Gli imprenditori vivono questi incontri come momenti importanti, soprattutto se sanno che arriviamo da Milano appositamente per loro.

Non sono abituati a ricevere questo tipo di attenzioni dal canale tradizionale. La tecnologia ci offre un importante supporto anche nell’ambito delle analisi di credito.

A tal proposito, grazie ad alcuni tool che abbiamo sviluppato insieme a ModeFinance, società di rating di Trieste autorizzata ESMA, siamo in grado di effettuare il calcolo e l’analisi della centrale rischi di Banca d’Italia, per i non addetti ai lavori, un documento corposo di moltissime pagine.

Grazie a un lettore ottico del pdf con software OCR possiamo estrarre tutti i dati presenti, trasferirli nella veste grafica più opportuna ed effettuare calcoli specifici. Tutto questo in pochi secondi. Vent’anni fa un analista avrebbe impiegato mezza giornata per effettuare le stesse attività.

È indubbio che le tecnologie più innovative come l’intelligenza artificiale offrono un importante supporto alle attività di molti lavoratori, ma anche in questo caso l’esperienza umana nel saper leggere e interpretare i dati resta indispensabile».

 In tema di sostenibilità, come si distingue Azimut Direct?

«Stiamo per lanciare un fondo articolo 8, ovvero che risponde ad alcuni requisiti Esg. Il FEI (Fondo Europeo degli Investimenti) e CDP (Cassa Depositi e Prestiti) sono anchor investors di questo progetto, che hanno sponsorizzato l’iniziativa.

Dovremmo arrivare al primo closing, già dal secondo quarter di quest’anno. Questo fondo potrà raccogliere fino a mezzo miliardo e investirà in aziende che hanno caratteristiche in linea con la normativa Esg e hanno, quindi, a cuore la parte ambientale, di governance e social.

Ci saranno anche dei meccanismi per premiare le aziende che nel corso della durata del piano saranno in grado di raggiungere nuovi obiettivi Esg. Un’azienda che ad esempio migliorerà la propria performance di emissioni di CO2 avrà diritto a degli incentivi».

Cosa significa disegnare il futuro per Azimut Direct?

«Significa riprendere il modello tradizionale, renderlo più efficiente e veloce grazie all’uso delle nuove tecnologie, per riuscire ad abbreviare sempre di più i tempi di risposta e consentire alle imprese italiane di crescere tanto velocemente, quanto le imprese del contesto europeo. Tutto questo senza mai trascurare la relazione umana».

Beatrice Elerdini

Giornalista, SEO Copywriter, Autrice tv e web e consulente di comunicazione

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