• 24 Aprile 2025

Sostenibilità, la strategia di IKEA

 Sostenibilità, la strategia di IKEA

Laura Tondi

Sostenibilità, circolarità e impatto sociale: ecco l’ambiziosa strategia 2030 di IKEA Italia illustrata da Laura Tondi, Sustainability Manager del brand

Da sempre la sostenibilità è parte del DNA stesso di IKEA, il brand svedese che ormai da molti anni ha consolidato anche nel nostro Paese la propria posizione di leader dell’arredamento e dell’oggettistica per la casa. Abbiamo intervistato sul tema Laura Tondi, Sustainability Manager IKEA Italia.

«L’ambizione di IKEA – afferma – è quella di migliorare la vita quotidiana della maggioranza delle persone e questo include le generazioni future, i nostri figli. Il nostro impegno, perciò, non può prescindere dal bilanciare crescita economica, impatto sociale e protezione e rigenerazione dell’ambiente». È in quest’ottica che nasce la strategia globale del brand denominata People & Planet Positive, che mette in campo diverse azioni per rendere IKEA un business circolare e creare un impatto positivo sulle persone e sul pianeta entro il 2030.

«Ogni giorno abbiamo il privilegio di incontrare milioni di persone, sentiamo perciò la grande responsabilità di impegnarci per  migliorare la nostra azienda e promuovere un cambiamento su vasta scala, attraverso la realizzazione di prodotti con  materiali rinnovabili e riciclati e materie prime selezionate in modo responsabile per le persone e l’ambiente, ma anche cercando di continuare a ispirare i nostri clienti e più in generale le comunità in cui operiamo ad adottare stili di vita più sostenibili, a partire dalla propria casa».

I tre capisaldi: sostenibilità, circolarità e impatto sociale

IKEA intende fare la propria parte per “contrastare il cambiamento climatico, il consumo non sostenibile e l’ineguaglianza”. In che modo, nello specifico? «La nostra strategia – spiega Tondi – è incentrata su tre aree principali di interesse: la prima è una vita sana e sostenibile, per ispirare e aiutare le persone a vivere una vita quotidiana migliore rispettando i limiti delle risorse del pianeta; la seconda riguarda la circolarità e l’impatto positivo sul clima, attraverso la rigenerazione delle risorse e preservando al tempo stesso la crescita del business IKEA; la terza,  invece, mira a generare  un impatto sociale positivo per tutte le persone coinvolte nella nostra catena del valore, promuovendo  l’inclusività e l’uguaglianza, offrendo e sostenendo  un sistema di lavoro dignitoso».

Obiettivi senza dubbio ambiziosi per la multinazionale: «Abbiamo fatto molta strada – prosegue la Sustainability Manager – ma molta ne resta da fare. Quello che conta davvero per noi è dimostrare che un business sostenibile è anche profittevole, oltre a essere l’unica via che permetterà di garantire alle prossime generazioni un futuro migliore, dove prosperare rispettando quella che è la casa di tutti noi, il pianeta. Per questo lavoriamo ogni giorno non solo per offrire prodotti accessibili e sostenibili, ma anche soluzioni che aiutino le persone a adottare comportamenti più virtuosi. Perché per realizzare un vero impatto positivo è necessario l’impegno di tutti».

Il valore della circolarità

In questo contesto assume grande importanza il concetto di economia circolare. «Per un’azienda come la nostra – illustra Tondi – che opera su vasta scala, è fondamentale agire sull’intera catena del valore: il nostro percorso verso la circolarità parte negli anni novanta, con l’introduzione dei pacchi piatti per ottimizzare l’efficienza dei trasporti e ridurre i costi dei consumi energetici e prosegue fino a oggi  con investimenti in energia rinnovabile e una continua attenzione all’uso virtuoso delle risorse nelle fasi di sviluppo dei prodotti e approvvigionamento dei materiali».

IKEA punta a realizzare entro il 2030 tutti i propri prodotti con materiali rinnovabili o riciclati, progettandoli sin dall’inizio per essere riutilizzabili, riparabili o riciclabili: a oggi, nel mondo, circa 9mila prodotti su 12mila rispondono a questa caratteristica.

«Ma non ci limitiamo al design dei nostri prodotti – prosegue la Sustainability Manager –, studiamo anche iniziative che favoriscano la circolarità, in cui coinvolgiamo in prima persona i nostri clienti, come il servizio Riporta & Rivendi, attivo già da anni nei nostri negozi, con cui riacquistiamo mobili usati IKEA a cui diamo una seconda vita. Abbiamo poi deciso di dedicare un’intera area dei nostri store in tutta Italia al tema della circolarità, che abbiamo proprio ribattezzato Angolo della circolarità. Qui i nostri visitatori possono trovare prodotti di seconda mano a prezzi ancora più accessibili, ricevere consigli e suggerimenti per imparare a trasformare o riparare i loro mobili».

La rivoluzione della logistica

I consumatori non interagiscono con IKEA solo nei punti vendita fisici, ma anche attraverso il canale online: «Per questo – spiega Tondi – abbiamo deciso di implementare un piano legato alla logistica dell’ultimo miglio che ci consentirà entro il 2025 di effettuare tutte le consegne a casa dei clienti in modalità zero emissioni».

Un primo test è stato avviato a Roma e Milano, seguito nei mesi successivi dall’implementazione delle piazze di Villesse, Padova, Brescia, Torino, Genova, Bologna, Parma, Pisa, Firenze, Napoli, Salerno e Bari, con l’introduzione di una flotta di circa 180 furgoni elettrici che consentiranno di fare un primo grande passo per il raggiungimento dell’obiettivo.

 

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Irene Canziani

Giornalista

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