M&A: vantaggi di fusioni e acquisizioni
Insieme ad Azimut Direct scopriamo cosa si intende con M&A e quali sono i vantaggi delle operazioni di fusione e di acquisizione
I cosiddetti Mergers & Acquisitions, noti anche con l’acronimo M&A, sono operazioni strategiche, che afferiscono all’ambito equity, mirate a modificare la struttura di due o più aziende attraverso fusioni o acquisizioni. Dei “matrimoni aziendali”, che comportano la convergenza di imprese – sia pubbliche che private – che scelgono di integrarsi o unirsi sotto un’unica identità, con l’obiettivo di espandersi sul mercato e di diventare più solide.
L’obiettivo principale dei M&A, infatti, è massimizzare il valore aziendale tramite l’espansione in nuovi mercati, il consolidamento della quota di mercato e/o l’ampliamento geografico. Attraverso queste operazioni, le aziende mirano a raggiungere una crescita più rapida e diversificata e a sviluppare nuove capacità strategiche che altrimenti richiederebbero tempi più lunghi.
Scenario M&A globale e nazionale
Secondo recenti dati KPMG, nel 2023, il mercato globale dei M&A ha registrato un calo significativo, con un valore totale sotto i 3mila miliardi di dollari e in diminuzione del 26 per cento. Tuttavia, il numero di operazioni ha raggiunto le 46.200 transazioni, segnando il secondo miglior risultato storico.
In Italia, nel 2023 il mercato M&A ha subito un ridimensionamento notevole in termini di valore, con una perdita del 56 per cento e un totale di 38 miliardi di euro, dovuta soprattutto all’assenza di grandi operazioni. I volumi, invece, hanno tenuto, con 1.272 operazioni completate, eguagliando il record dell’anno precedente e dimostrando la resilienza del mercato italiano.
Nel 2024, l’Italia ha iniziato con una crescita in termini di volume delle operazioni, raggiungendo livelli record per il decennio. Con un possibile allentamento della politica monetaria e un calo dell’inflazione, ci sono aspettative di un’ulteriore espansione delle attività M&A nella seconda metà dell’anno.
Fusione vs acquisizione
Sebbene fusione e acquisizione siano spesso usati come sinonimi, queste operazioni presentano differenze chiave:
- nella fusione, due aziende decidono di unirsi per formare una nuova società, più grande e solida, con l’obiettivo di consolidare la loro posizione sul mercato e accrescere le proprie capacità competitive.
- In un’acquisizione, invece, una società prende il controllo di un’altra, acquistandone interamente o parzialmente la proprietà. Questo comporta spesso l’incorporazione dell’azienda acquisita nella struttura della nuova proprietà, portandola a perdere la propria indipendenza operativa per diventare parte integrante dell’impresa acquirente.
Com’è facile evincere, quindi, la distinzione più rilevante risiede nell’equilibrio di potere: mentre la fusione tende a suggerire un rapporto paritario tra le due entità, l’acquisizione prevede una posizione subordinata per l’azienda acquisita.
Vantaggi e rischi delle operazioni M&A
I M&A offrono numerosi vantaggi strategici per le aziende. Ad esempio, possono contribuire ad aumentare rapidamente il valore aziendale e accelerare la crescita, ad avvalersi di nuove tecnologie innovative o ad accedere a una base clienti ampliata, ma anche a espandere il proprio capitale umano, avendo a disposizione maggiori competenze e talenti specializzati. Un altro vantaggio è anche migliorare la competitività e ridurre i costi, così come avere una soluzione per affrontare questioni legate alla successione aziendale.
Come ogni operazione finanziaria, però, anche i rischi possono essere significativi. Dal punto di vista economico, un’errata valutazione degli asset aziendali può portare a sopravvalutare il valore di beni e infrastrutture.
Un rischio importante nelle operazioni di M&A, in particolare nelle acquisizioni, riguarda l’accettazione del cambiamento degli equilibri di potere: gli imprenditori dell’azienda acquisita perdono progressivamente il controllo sulla propria impresa, cedendo la guida strategica e decisionale alla società acquirente – e questo non deve ingenerare conflitti o tensioni.
Anche l’integrazione delle culture aziendali, soprattutto nelle fusioni, rappresenta un rischio rilevante: differenze culturali tra le società coinvolte possono generare resistenze tra i dipendenti e ostacolare la coesione all’interno della nuova entità.
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