“Filiere del futuro”: un quadro sulle rinnovabili in Italia
Il Rapporto di Symbola che fa luce sulla geografia produttiva delle rinnovabili in Italia
L’Europa sta accelerando nella sua corsa alle rinnovabili e il nostro piano per la Transizione Ecologica prevede che entro il 2030, la generazione di energia elettrica in Italia dovrà essere ricavata al 72% da fonti rinnovabili. L’obiettivo è quello di arrivare al 95-100% nel 2050. Tuttavia secondo gli ultimi dati di Terna (la società che gestisce la rete elettrica nazionale) le fonti di energia alternativa hanno coperto a febbraio solo il 27,5% della domanda elettrica totale. E se le produzioni da fonte idrica e fotovoltaica sono rimaste stabili, sono risultate in calo quella termica, eolica e geotermica.
“Filiere del Futuro” offre un quadro completo del settore energie rinnovabili. Il Rapporto è stato realizzato da Fondazione Symbola e Italian Exhibition Group, in collaborazione con le principali associazioni di categoria del comparto. Lo studio evidenzia una realtà dinamica di imprese distribuite nel nostro Paese e impegnate su tutte le attività proprie di questo settore. Presentato la prima volta nell’ambito della K.ey 2023 svoltosi lo scorso marzo, i dati raccolti offrono una panoramica esaustiva sulle imprese impegnate nella transizione verde, realtà che mediamente sono composte da circa 13,4 unità. Dal fotovoltaico all’eolico, dall’idroelettrico, al solare termico, dal geotermico alle bioenergie, si possono facilmente conoscere peculiarità, soluzioni e tecnologie proposte.
Il rapporto Filiere del Futuro si rivela un ottimo strumento di conoscenza che offre anche una visione di insieme. Complessivamente Symbola rende noto quanto questo settore è in crescita visto che deve rispondere all’ aumento di domanda di energia da parte delle imprese, istituzioni, strutture, comunità energetiche.
E se sono 21.378 imprese attive o potenzialmente attive nella filiera delle rinnovabili, il rapporto evidenzia che quasi un terzo ha la propria sede legale in Lombardia e Lazio.
La Lombardia è la regione dove si registra il numero più alto di imprese con 3.778 imprese e 17,7% di quota percentuale. Il Lazio con 2.446 e una quota del 10,5% si piazza al secondo posto mentre al terzo gradino del podio, sale il Veneto (1.995, 9,3%), regione seguita dalla Campania (1.733, 8,1%) e quindi a brevissima distanza dall’Emilia–Romagna (1.703, 8,0%). Dal punto di vista dei settori, la maggior parte delle attività riguardano installazione e manutenzione degli impianti soprattutto nella Regione Lazio mentre per la Lombardia spicca un peso maggiore rispetto alla media per le attività di Consulenza, collaudo, monitoraggio. Lo studio scende poi a fornire una analisi più locale. Roma è prima posizione (1.735 imprese, 8,1% del totale nazionale), con attività che riguardano l’installazione e a seguire troviamo Milano (1.510, 7,1%), Napoli (833, 3,9%), Torino (659, 3,1%) e Brescia (542, 2,5%). Per quanto concerne il settore manifatturiero sempre di filiera (prodotti, componenti, strumenti e macchinari) Milano ha 116 imprese (4,8% del totale nazionale), a Brescia ne ha 108 (4,5%), e tre sono le provincie Venete ovvero Vicenza con 101, (4,2%), Padova con 84, (3,5%) e Treviso con 79, (3,3%). Questi sono dati che evidenziano la densità di attività concentrate nel Nord e in Veneto.
Quanto alle capitali delle rinnovabili impegnate nelle attività di produzione di Energia e gas la concentrazione sul territorio si fa più elevata rispetto le altre attività. In testa alla classifica si colloca Milano (209 imprese, ben 13,5% del totale nazionale), seguita da Roma (142, 9,2%), Bolzano (87, 5,6%), Trento (66, 4,3%) e Torino (47, 3,0%). Per le attività relative al commercio, in cima c’è Milano con 212 seguita da Roma che ne ha solo dieci di meno, Napoli con 130, Torino con 92 e Catania con 82.
Un lavoro importante, questo di mappatura della conoscenza, che può contribuire non solo a capire meglio come si muove il nostro paese e come sta transitando nella transizione, ma sicuramente può aiutare a compiere scelte e a orientare nuovi investimenti. In generale, sempre secondo le analisi Symbola, l’economia delle energie rinnovabili è molto vivace e dinamica a livello globale. Gli investimenti nelle rinnovabili hanno toccato il valore record di 495 miliardi di dollari, e nel prossimo quinquennio si prevede che verrà installata una potenza rinnovabile pari a quella degli ultimi venti.
Anche il Vecchio Continente ha fatto segnare un nuovo record: nel 2022 la capacità installata nel fotovoltaico è balzata del 47% rispetto ai dodici mesi precedenti, arrivando a quota 41,4 GW. Molto c’è da fare e per questo le analisi che offrono la mappatura della conoscenza, rendendola disponibile e condivisibile, sono strumenti sempre più importanti e necessari a orientare.
Il rapporto si può scaricare su www.symbola.net
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