Disegnare il futuro 2023, tappa Piemonte
Si è svolta mercoledì 22 novembre in Piemonte la terza tappa di Disegnare il Futuro, roadshow ideato da Italia Economy, che mira a mettere in luce il futuro dell’innovazione attraverso riflessioni e testimonianze di imprese, istituzioni, start up
Disegnare il futuro vuol dire innovare, fare rete, puntare sulla formazione. Sono questi gli strumenti per affrontare le grandi sfide dell’innovazione in Piemonte emerse al Forum Innovazione di Italia Economy, che ha richiamato mercoledì 22 novembre al Talent Garden Fondazione Agnelli di Torino istituzioni, associazioni e imprenditori di piccole e grandi realtà.
Il forum è stato aperto da Giuliano Bianucci, direttore responsabile di Italia Economy, che ha posto l’attenzione fin da subito sulla logica con la quale si desidera sviluppare il progetto di Italia Economy e sullo scopo di questo roadshow: far convivere mondi che abitualmente si parlano poco, quindi la Pubblica Amministrazione e le istituzioni da una parte e le aziende e il privato sociale dall’altra. «Le strategie di sviluppo devono essere progettate per disegnare il futuro», ha dichiarato Bianucci, moderatore del panel istituzionale e del panel dedicato alle case history. In questo percorso, come ha sottolineato: «È quantomai fondamentale fare sistema», coinvolgendo settore pubblico e privato, e prestando grande attenzione alla formazione e ai giovani.
Ad aprire il primo panel è stato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che virtualmente ha portato i propri saluti e ha sottolineato come: «Parlare di futuro è sempre stato importante, ma oggi è diventato strategico, fondamentale». Programmare è importante e il Pnrr aiuta a farlo. La Regione Piemonte vanta università importanti che affiancano lo sviluppo tecnologico e della scienza: «Il Piemonte era un tempo ai margini della nostra Italia, incastonato tra le Alpi e gli Appennini. Oggi, invece, diventa il cuore dell’Europa».
Nel mondo delle imprese, sempre più abituate a reagire che a programmare, come ha sottolineato Stefano Luccisano, ceo di Macoev, è importante fare sistema, mettendo al centro l’essere umano. La deep tech company Polaris Engineering, che accompagna le imprese nell’introduzione di soluzioni di innovazione tecnologica, chiede alle persone di essere protagoniste all’interno dell’azienda perseguendo uno dei pilastri della compagnia che è la formazione, secondo Alessandro Cenerini, CFO e co-founder.
Alla Osai, che opera nel settore dell’automazione dei processi industriali, la formazione «è interna – spiega la presidente Mirella Ferrero –. Ogni nostro dipendente ha un percorso di crescita, ma solo la formazione interna in un’azienda tecnologicamente avanzata come la nostra, consente di aspirare a posti di controllo. Le persone sono per noi fondamentali: negli anni del Covid non abbiamo attivato neppure un’ora di cassa integrazione, dando ai nostri dipendenti quella stabilità che ha permesso loro di continuare a lavorare pur restando chiusi in casa».
Nel progettare la fabbrica del futuro, aggiunge Matteo Rossi Sebaste, amministratore delegato Golosità del 1885, l’azienda dolciaria specializzata nella produzione di torrone e tartufi dolci, «non dobbiamo dimenticare il personale del futuro».
Aiutare lo sviluppo di una società «è come crescere i figli», commenta Roberto Marsella, vincitore Premio Business Angel dell’Anno 2023 con oltre 46 investimenti negli ultimi 10 anni, 12 exit e 3 società quotate: «I padri devono dare il buon esempio, accompagnare i figli e poi diventare superflui».
Quello che è necessario per Andrea Notari, presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Piemonte, «è passare da una cultura dell’orientamento stile “masterchef” a “mastertech”, puntando sulla tecnologia, sull’innovazione e sulle materie STEM. In una Regione altamente industrializzata, ma profondamente differenziata come è il Piemonte non riusciamo a crescere perché manca il personale formato».
Esempi virtuosi sono rappresentati dal Politecnico di Torino e dal Talent Garden Fondazione Agnelli. «Tecnosofia – dichiara Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino –, il titolo del mio ultimo libro, significa mettere insieme tecnologia e umanesimo per elaborare nuove soluzioni a problemi complessi che l’umanità si trova a dover affrontare. Per questo abbiamo deciso di “riformare” la formazione dei nostri ingegneri introducendo corsi di etica, sociologia, economia e diritto, oltre a corsi in cui si fa lavoro di gruppo».
Anche il Talent Garden Fondazione Agnelli punta sulla community. «Il mondo del lavoro è cambiato – afferma Barbara Graffino, ceo Talent Garden –. Abbiamo cercato di creare degli spazi di coworking e siamo diventati una community che coopera e collabora. Grazie al tema dell’education siamo diventati una scuola di formazione con competenze tecniche immediatamente spendibili nel mondo del lavoro».
In un mondo del lavoro che cambia, mutano anche gli investimenti e i settori. «Gli imprenditori di oggi – conferma Giancarlo Rocchietti, presidente Club degli Investitori – sono diversi dal passato e si trovano ad affrontare sfide pazzesche. Torino è la seconda città per investimenti in Italia, ma dal mondo dell’automotive siamo passati alle nuove tecnologie e oggi il 50 per cento degli investimenti nelle start up torinesi è nel settore delle biotecnologie».
Nicola Benvenuti, presidente gruppo Facility Unione Industriali Torino parla di un repentino cambio di paradigma in tutti i settori e, soprattutto, nella facility: «Le aziende del settore sono diventate molto più strutturate, integrando professionisti come ingegneri, architetti ed esperti nella gestione di controllo. Questo cambiamento è dovuto al fatto che le attività svolte sono diventate ad alto valore aggiunto, non limitandosi più solo alle pulizie, ma coinvolgendo una vasta gamma di attività che richiedono competenze avanzate».
Racconta Alberto Marazzato, General Manager del gruppo dal nome omonimo che propone soluzioni per l’ambiente dal 1952: «Gestiamo rifiuti da sempre, ma oggi la sfida è cambiata e l’obiettivo non è smaltire, ma trasformare lo scarto in qualcosa da valorizzare».
Un altro settore fertile in trasformazione è quello spaziale dove operano Astrospace, la start up innovativa nel settore editoriale fondata da Stefano Piccin, e DigiSky che ha lanciato la sfida della Urban Air Mobility sviluppando l’aerotaxi e il cui ceo e founder è Paolo Pari.
Ma fare innovazione vuole anche dire fare rete con casi esemplari di collaborazione, come quelli raccontati da Barbara Ruffino, professoressa associata Diati Politecnico di Torino o l’esempio di IBM. «L’approccio che seguiamo in IBM Garage – spiega Daniela Scaramuccia, responsabile servizi di consulenza per il settore pubblico e sanità IBM Italia – è quello di lavorare in un ecosistema aperto che vede la partecipazione di università, centri di ricerca, istituzioni e aziende e che consenta anche alle piccole e medie imprese, spina dorsale del nostro Paese, di accedere alle tecnologie per affrontare le grandi sfide e superare le barriere alla trasformazione».
Aggiunge Gerardo Gatto, presidente CVSnet Piemonte: «Disegnare il futuro vuol dire innovare, ma a questo si deve abbinare l’innovazione sociale, mettendo insieme terzo settore, mondo delle imprese e tutti gli attori presenti nel mondo dell’economia».
Si chiude così la terza tappa del roadshow di Italia Economy. Tappa che ha saputo offrire interessanti spunti di riflessioni su un tema caldo come quello dell’innovazione. Fondamentale, oggi, è fare rete tra imprese, istituzioni, scuola e università per tracciare le linee di un futuro sostenibile, tecnologico, inclusivo, in cui l’uomo si trova al centro del dibattito.
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Foto JBS Agency