Il Decreto Energia prevedere una serie di interventi, vediamo insieme le opportunità per le aziende e le nuove misure
Il governo ha ottenuto al Senato la fiducia posta sul Decreto Energia: il Decreto Legge 131/2023, convertito in legge (L. n. 169/2023) prevede una serie di interventi per la sicurezza energetica, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e altre disposizioni relative alla ricostruzione dei territori alluvionati.
Il provvedimento contiene disposizioni per il passaggio di 9 milioni di utenti energia al mercato libero e le misure di protezione dei 4,5 milioni di famiglie “vulnerabili”, che potranno ancora accedere alla fornitura di energia elettrica a prezzi calmierati.
Per tutte le altre famiglie sono state previste misure atte ad assicurare la massima informazione e le migliori condizioni economiche.
Il decreto punta, inoltre, a sviluppare le fonti di energia rinnovabile, accelerando gli investimenti nell’autoproduzione di energia da parte delle imprese “energivore”, ossia a forte consumo di energia elettrica. Esse potranno ottenere un contributo a fondo perduto in parziale compensazione dei costi energetici sostenuti, in modo da poter fronteggiare il rialzo dei prezzi dell’energia.
Inoltre, il decreto rafforza la sicurezza degli approvvigionamenti di gas e concede incentivi alle regioni che ospitano impianti di produzione di energia rinnovabile. Misure anche per il decommissioning e la gestione dei rifiuti radioattivi.
Il provvedimento stanzia contributi a favore dei territori della Toscana colpiti dalle alluvioni, con il fine di garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali e il recupero della capacità produttiva del territorio oltre che sostegni a favore delle famiglie meno abbienti.
Fra le altre misure la nomina del presidente della Regione Sicilia Renato Schifani quale Commissario straordinario per la gestione dei rifiuti dell’isola con una dotazione di 800 milioni per gli investimenti.
Previste anche disposizioni in tema di nucleare, con la proroga dei termini per presentare ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e per chiedere al ministero dell’Ambiente ed a Sogin di riconsiderare l’area per verificarne l’idoneità.
È poi stabilito che la Sogesid Spa, società in house delle amministrazioni centrali dello Stato, garantisca il supporto necessario alla tempestiva realizzazione degli interventi pubblici per la piena attuazione della transizione ecologica e del PNRR.
Le misure per le imprese contro il rialzo dei prezzi dell’energia
Da inizio anno 2024 sono partiti gli incentivi per il settore elettrico e del gas a favore delle imprese, Tuttavia, non si potrà più accedere a queste forme di aiuto con il meccanismo dei crediti d’imposta, ma attraverso un regime un po’ più articolato, come previsto dall’art. 3 del Decreto Energia.
In pratica, sono previste percentuali di contributo variabili in funzione delle annualità, a partire dal 2024 e fino al 2028.
Si tratta di contributi alle imprese a forte consumo energetico al fine di compensare i rincari. Infatti, dal 1 gennaio 2024 vengono riconosciute alle imprese a forte consumo energetico forme di “sconto sulla spesa degli oneri generali di sistema elettrico” per il finanziamento di fonti energetiche rinnovabili. In pratica, queste imprese possono accedere alle agevolazioni contro il caro energia.
Inoltre, è stata soppressa l’imposta da 10 euro/kW installato per i nuovi impianti rinnovabili di potenza superiore a 20 kW. In pratica, è saltata una possibile nuova tassa sulle rinnovabili (art. 4, comma II).
Le nuove misure pensate per le imprese
Le imprese beneficiarie potranno usufruire delle seguenti misure:
- Diverse condizioni di accesso all’elenco delle imprese energivore, e quindi alle agevolazioni, comportando l’esclusione dalle stesse di centinaia imprese dall’anno 2024 e fino al 31 dicembre 2023, con l’inclusione dal 2024 di quelle altre invece precedentemente escluse;
- Entità differenti degli incentivi prevedendo tre scaglioni in base al codice NACE;
- Un sistema di incentivazione a installare impianti a fonti rinnovabili rivolto a quasi quattromila aziende a forte consumo di energia elettrica (del settore chimico, vetro e tessile), le quali potranno vedersi anticipare dal Gestore dei servizi energetici gli effetti della realizzazione degli impianti, con l’impegno di restituire quanto ricevuto nel corso di venti anni;
- Acquisto del gas a un prezzo vantaggioso da imprese che lo estrarranno sul territorio nazionale, grazie alla coltivazione di nuove concessioni agevolando le aziende gasivore (come quelle del settore della siderurgia, della carta e del vetro), venendo altresì rilasciati nuovi titoli per la coltivazione di idrocarburi, a fronte dell’impegno di cedere quantitativi di gas al GSE il quale lo fornirà in via prioritaria alle imprese gasivore.
Non potranno invece accedere a queste agevolazioni le imprese “[…] in stato di difficoltà” secondo la comunicazione della Commissione europea 2014/C 249/01, recante “Orientamenti sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese non finanziarie in difficoltà” (art. 3, comma 3 – L. 169/2023).
I requisiti per l’accesso alle agevolazioni
I requisiti stabiliti dalla normativa sono:
Essere operanti nei settori ad alto rischio o a rischio di rilocalizzazione, ossia sulla base dell’intensità energetica e di quella relativa agli scambi commerciali utilizzati dalla Commissione europea;
- Essere già beneficiarie (negli anni 2022, 2023) di agevolazioni similari;
- Aver consumato energia elettrica non inferiore a 1 GWh nell’anno precedente alla presentazione dell’istanza di concessione delle agevolazioni.
In particolare, tali imprese devono rientrare in almeno una delle seguenti condizioni, richieste dall’art. 3:
- Operare in uno dei settori ad alto rischio di rilocalizzazionerientrando in questo ambito lavorazione di carne, volatili, prodotti come, cacao, cioccolata, caramelle, piatti pronti, alimenti per animali, latticini;
- Operare in uno dei settori a mero rischio di rilocalizzazionerientrando in questo ambito le imprese estrattive (gas naturale, minerali, sale, pietre ornamentali, ecc.), le attività agricole e alimentari (produzione lavorazione di frutta, zucchero, malto, olio, ecc.), quelle di fabbricazione e lavorazione di pelli e tessuti (tappeti, tessuti, abbigliamento in pelle, ecc.), lavorazione del legno, fabbricazione e produzione di carta, cartone, prodotti chimici e farmaceutici, in plastica, in gomma, in vetro ecc, sempre sulla base del citato all’allegato 1 di cui alla comunicazione della Commissione europea 2022/C 80/01;
- Anche senza aver operato in nessuno dei settori ai punti precedenti elencati, hanno comunque beneficiato, nel 2022 ovvero nel corso dell’anno 2023, di una riduzione delle tariffe “a copertura degli oneri generali di sistema per imprese energivore”.
Restano sempre escluse dalle forme di agevolazioni in parola, le imprese che si trovano in stato di “difficoltà”.
Regime dei contributi, come accedere alle agevolazioni
Possono accedere al regime delle agevolazioni/contributi le seguenti tipologie di imprese:
- Imprese operanti in uno dei settori ad alto rischio sopra in parte elencati (lettera a), nella misura del “minor valore tra il 15% della componente degli oneri generali afferenti al sistema elettrico destinata al sostegno delle fonti rinnovabili di energia e lo 0,5% del valore aggiunto lordo dell’impresa” da considerarsi al lordo al costo dei fattori, ovvero ai prezzi di mercato al netto di eventuali imposte indirette;
- Imprese operanti in uno dei settori a rischio sopra in parte elencati (lettera b), nella misura del “minor valore tra il 25% della componente degli oneri generali afferenti al sistema elettrico destinata al sostegno delle fonti rinnovabili di energia e l’1% del valore dell’impresa”.
Con riferimento alle imprese che non rientrano nelle due ipotesi precedenti (lettera c), ulteriori scaglioni sono previsti sempre in relazione alla misura del minor valore e in base all’annualità:
- Triennio 2024-2026: tra il 35% della componente degli oneri generali afferenti al sistema elettrico destinata al sostegno delle fonti rinnovabili di energia e l’1,5% del valore dell’impresa.
- 2027: tra il 55% della componente degli oneri generali afferenti al sistema elettrico destinata al sostegno delle fonti rinnovabili di energia e il 2,5% del valore aggiunto lordo dell’impresa.
- 2028: tra l’80% della componente degli oneri generali afferenti al sistema elettrico destinata al sostegno delle fonti rinnovabili di energia e il 3,5% del valore aggiunto lordo dell’impresa.
I passaggi preventivi per accedere alle agevolazioni
Le imprese beneficiarie sono invitate a:
- Effettuare unadiagnosi energetica ovvero una procedura sistematica (volta a una conoscenza adeguata del profilo di consumo energetico; a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici; a riferire in merito ai risultati);
- Attuare le raccomandazioni della diagnosi energetica, qualora il tempo di ammortamento degli investimenti a tal fine necessari non superi i tre anni e il costo non ecceda l’importo dell’agevolazione percepita;
- Ridurre l’impronta di carbonio del consumo di energia elettrica fino a coprire almeno il 30 % del proprio fabbisogno da fonti che non emettono carbonio;
- Investire una quota pari almeno al 50% dell’importo dell’agevolazione in progetti che comportano riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra al fine di “determinare un livello di riduzioni al di sotto del parametro di riferimento utilizzato per l’assegnazione gratuita nel sistema di scambio di quote di emissione dell’Ue (regolamento (Ue) 2021/447 del 12 marzo 2021”.
Altre importanti novità
Il decreto energia non prevede solo agevolazioni a favore delle imprese a forte consumo di energia elettrica, ma anche alcune novità strutturali. Per prima cosa, la fine della proroga del mercato tutelato di luce e gas. Come è noto, la data di fine del mercato tutelato dell’energia elettrica è stata spostata al primo luglio, tre mesi più in là rispetto alla scadenza del 1° aprile.
A partire da luglio 2024, agli utenti del mercato tutelato che non avranno ancora scelto un fornitore del mercato libero rientreranno nel Servizio cd “a tutele graduali”, vale a dire predisposto da Arera per accompagnare il passaggio al mercato libero dell’energia elettrica dopo la rimozione della tutela di prezzo e assicurare il tempo necessario agli utenti per esser informati.
Viene inoltre stabilito un fondo da 350 milioni all’anno fino al 2032 stanziato per Regioni e Province Autonome, onde misure di compensazione e riequilibrio ambientale a fronte dell’installazione in aree idonee di impianti fotovoltaici. Infine, è stato stabilito il rilascio di concessioni per l’estrazione di idrocarburi, a fronte dell’impegno di cedere quantitativi di gas al Gse, che lo fornirà prioritariamente alle imprese.