Una delegazione della Dubai Chamber of Commerce and Industry incontra a Milano il 7 e l’8 settembre aziende italiane interessate al mercato degli Emirati Arabi Uniti
Sulla scia di quanto annunciato dal Ministro dell’Economia degli Emirati Arabi, Abdulla bin Touq Al Marri, durante Investopia Europe, tenutasi a Milano lo scorso maggio, uno degli obiettivi della delegazione è promuovere l’Emirato di Dubai quale polo manifatturiero, grazie anche alle numerose agevolazioni messe in atto dal Governo locale e da accordi bilaterali e dazi inferiori, che favoriscono l’interscambio con mercati del Golfo, asiatici e africani molto promettenti per le aziende italiane.
Tutti gli incontri sono stati organizzati da EFG Consulting, società che affianca le aziende italiane nel processo di internazionalizzazione verso gli Emirati Arabi Uniti e referente unico per l’Italia della Dubai Chamber of Commerce and Industry.
“International Partner Network” è una piattaforma dedicata alla condivisione di idee e proposte, al fine di creare opportunità di cooperazione tra Dubai e 50 selezionati mercati nel mondo, con la promozione di iniziative strategiche con le quali aprire nuovi canali di internazionalizzazione per Dubai, consolidando il suo ruolo nell’arena globale del commercio. Con Giovanni Bozzetti, presidente di EFG Consulting, vogliamo conoscere le decisioni strategiche per l’economia italiana.
Che asset del made in Italy interessa Dubai Chamber of Commerce and Industry?
«Oltre ai prodotti afferenti alle famose tre F del made in Italy (Fashion, Food, Furniture) senza dimenticare l’automotive, tutti prodotti tradizionalmente molto amati dai consumatori del Medio Oriente e degli Emirati Arabi Uniti, è molto forte l’interesse nei confronti di tutto ciò che ha un forte valore aggiunto in termini di tecnologia ed innovazione, applicabile a diversi ambiti produttivi, che spaziano dall’agritech, all’healthcare fino ad arrivare all’economia circolare.
Questo si rispecchia anche nella scelta di aziende che la delegazione della Dubai Chamber of Commerce visiterà a Milano: Sapio e Biorep per l’innovazione in ambito medicale ed healthcare, Eni Rewind e Gruppo Greenthesis per quanto concerne le più innovative pratiche di economia circolare, il Gruppo Fontana quale realtà produttiva d’eccellenza nel settore meccanico.
Incontreranno inoltre Altagamma e Confindustria Cisambiente. Da ultimo, per soddisfare il focus sull’ambito dell’hospitality (uno dei settori trainanti dell’economia di Dubai) visiteranno Casa Baglioni, parte dell’omonimo gruppo alberghiero, oltre ad un’eccellenza nostrana nell’ambito della formazione che è l’Università Commerciale Luigi Bocconi. Infine, come anticipato dal Ministro dell’Economia Abdulla bin Touq Al Marri nel corso delle visite a Milano, gli Emirati e Dubai guardano alla Regione Lombardia come modello nell’ambito dei cluster produttivi. A questo fine, la delegazione incontrerà l’Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi».

Come è previsto un coinvolgimento di partnership strategiche con le aziende italiane?
«Uno degli obiettivi della Camera di Commercio ed Industria di Dubai è quello di promuovere il proprio Emirato quale destinazione produttiva – o quanto meno per alcune fasi di produzione – per soddisfare i mercati del Medio Oriente, Africa e Paesi del Sud Est Asiatico.
A questo fine, sono in fase di definizione una serie di politiche di attrazione che prevedono per esempio prezzi bloccati per le utilities, semplicità nell’ottenimento delle licenze e altro. Alternativamente, viene posto l’accento sulla creazione di partnership commerciali, che portino alla costituzione di hub logistici, che permettano di sfruttare sia la felice posizione di Dubai quale porta di ingressi per i mercati MENASA, sia i numerosi accordi doganali che gli Emirati hanno in vigore con oltre 50 Paesi».
Il ruolo del digitale e dell’innovazione?
«Il tema del digitale e dell’innovazione non sono tra i focus di questa specifica missione, ma ricoprono un punto focale negli interessi degli Emirati Arabi Uniti, dell’Emirato di Dubai e di conseguenza della Camera di Commercio di Dubai. Per esempio, già nel 2018, la Camera di Commercio ha lanciato il Dubai Innovation Index, primo studio di questo tipo che confronta il livello di innovazione a Dubai con quello delle città globali sia a livello macroeconomico che microeconomico. Questa iniziativa è in linea con la visione della leadership di Dubai di rendere l’emirato una delle città più innovative al mondo.
L’indice mira a cogliere i diversi aspetti dell’innovazione e a fornire gli strumenti che possono aiutare i decisori a migliorare le politiche per promuovere la crescita economica sostenibile, il miglioramento della produttività e la crescita dell’occupazione».
In che modo sarà valorizzata la biodiversità a beneficio dell’Italia, paese ricco di agricoltura?
«Dubai ha un forte focus sul tema della biodiversità e soprattutto sul tema dell’agricoltura, in particolar modo a seguito della pandemia, che ha reso ancora più pressante la tematica della food security. Sono particolarmente ricercate e benvenute tutte le tecnologie al servizio dell’agricoltura, specialmente quelle dedicate al risparmio nel consumo dell’acqua, alle colture in zone con temperature estreme e a tutto ciò che è connesso alla coltivazione in serra o alle colture idroponiche».