Consumi fashion e inclusività

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Consumi fashion e inclusività – Scenari e previsioni 2023-24

Luci e ombre su fashion e inclusività

Nel webinar dell’11 Luglio, Sita Ricerca ha presentato i principali risultati della nuova ricerca sul tema ‘Moda e inclusività in Italia’.  Il mondo del Fashion, infatti, già da tempo si è dimostrato particolarmente sensibile e si è fatto portavoce di questo tema complesso e sfaccettato.

Il 47% degli italiani considera il fashion il settore che, tra tutti, più sta cercando di attuare politiche inclusive grazie a comunicazioni che mostrano modelli e modelle con differenti fisicità, etnie e orientamenti sessuali. Questo sforzo è teso a far sentire tutti liberi di vestirsi come preferiscono, senza imposizioni culturali.

Dall’altra parte, però, un buon 30% ritiene che l’inclusività nella moda sia solo una strategia di comunicazione (“facciata”) e che non abbia ancora abbastanza ricadute concrete nella realtà dei prodotti, dei negozi, dei prezzi e del processo di produzione.

Oltre il 50% non ricorda i marchi che comunicano inclusività. “Non me ne ricordo uno in particolare, adesso che ci penso ce ne vorrebbero di più di marchi inclusivi”, afferma una giovane donna intervistata da Sita Ricerca.

C’è ancora molto da fare secondo tutti gli intervistati: “siamo agli inizi in Italia rispetto ad altri paesi europei”.

L’interesse verso le tematiche dell’inclusività è comunque alto e c’è un’apertura di credito da parte del 60% della popolazione verso le aziende che stanno investendo in questa direzione.

Il prodotto è assolutamente al centro delle attese dei consumatori in termini di inclusività. La moda si occupa ancora troppo poco di vestibilità e taglie che possano andare incontro a tutte le differenze fisiche.  Problema sollecitato, a sorpresa, anche dai più giovani che non chiedono solo capi adatti al target curvy ma anche a chi ha taglie molto piccole, a chi è molto alto o molto magro.

Controverso invece il gradimento delle linee unisex, portate avanti dai designer: è solo una nicchia che oggi le apprezza realmente.

Infine, a causa del prezzo elevato, i prodotti di alta gamma, e non solo questi, sono considerati poco inclusivi.

Il fashion segna un +12% nel primo trimestre del 2023

Il 2023, secondo il Fashion Consumer Panel di Sita Ricerca (sito web), Osservatorio continuativo sui consumi fashion attivo da oltre 30 anni, si è aperto con un forte rialzo del mercato Abbigliamento, Accessori e Calzature. Questa crescita, che ha interessato tutto il primo trimestre 2023, ha portato a registrare una crescita complessiva rispetto al 2022 del 12%.

Successivamente le condizioni climatiche poco favorevoli hanno influito molto negativamente ritardando l’avvio della vendita delle collezioni P/E e generando nei due mesi successivi una pesante inversione di tendenza, particolarmente significativa nel mese di maggio.

L’inizio anno è stato particolarmente brillante per l’Outerwear Adulto e più difficile per il Bambino nel suo complesso che però, come risaputo, sconta il pesante calo delle nascite che, anno dopo anno, si riverbera in modo crescente sulle diverse fasce di età.

Fra le varie tipologie di prodotto i numeri migliori arrivano dalle categorie destinate all’uso per il tempo libero e per il lavoro, un segno di ritorno finalmente a una normalità pre-covid.

Il canale online si consolida al 17% di quota a valore, ben 5 punti al di sopra dei valori pre-pandemia e, salvo altri eventi strutturali, questo sembra essere un valore di assestamento.

Secondo l’Osservatorio Fashion Sentiment, la propensione all’acquisto degli italiani nei confronti dell’abbigliamento abbandona definitivamente le titubanze dell’autunno scorso. Il consolidamento della percezione di un miglioramento della situazione economica del Paese e della propria in particolare genera infatti aspettative positive.

Ecco così spiegato il sensibile miglioramento del sentiment verso l’abbigliamento riportatosi in linea con i valori della primavera scorsa.

C’è grande attesa per la P/E: l’83% dei consumatori ha intenzione di effettuare acquisti indicando calzature, abbigliamento leggero e mare come priorità di spesa.

L’attenzione verso offerte e promozioni si consolida su valori superiori al passato ma questo è un modus operandi trasversale a tutti i settori di spesa, tipico di un

consumatore maturo, attento alle spese e all’allocazione efficiente delle proprie risorse.

Infine, passata l’emergenza sanitaria, il tema della sostenibilità torna in cima all’agenda dei pensieri dei consumatori insieme ad una maggiore voglia di capi adatti a tutte le stagioni.

Le video interviste realizzate da Sita Ricerca sono visibili sui canali Pambianco: https://vimeo.com/pambianconews/sitaricerca-modainclusivita

 

 

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