181travel promuove il turismo esperienziale

181Travel – Marco Deiosso
Turismo esperienziale: 181travel promuove le ricchezze del territorio
Il turismo esperienziale è una coinvolgente modalità di vacanza con la quale possiamo conoscere destinazioni, luoghi, territori, vivendo emozioni mediante le testimonianze storiche e artistiche proprio delle località. A questa idea crede Marco Deiosso, giovane imprenditore sardo, il quale nel 2020, a soli 27 anni, sceglie di andare controcorrente rispetto al mercato tradizionale del turismo. Con determinazione e convinzione fonda 181travel (sito web), un modello di business decisamente innovativo nel settore economico
Si sente forte l’esigenza di superare l’idea di turismo industriale e di massa, proponendo quella nuova modalità di viaggio pensata per vivere a 360° l’identità della propria destinazione a stretto contatto con il territorio, attraverso attività ed esperienze realizzate in collaborazione con le realtà locali, in particolare nel sud Italia, culla di culture, tradizioni culinarie, ricchezze naturali e storia. A Marco Deiosso, Ceo e founder di 181travel, chiediamo qual è l’importanza del turismo esperienziale e quante sono le possibilità di uno sviluppo territoriale.
Qual è il potenziale economico del turismo esperienziale?
«Il turismo esperienziale registra un incremento costante che è arrivato a coinvolgere il 70 per cento dell’utenza. Stando ai dati di Euromonitor riferiti al 2022, sono sempre di più gli italiani a prediligere vacanze con esperienze locali e sostenibili.
Nel 2022 il 70 per cento dei turisti ha arricchito le proprie giornate di vacanza con escursioni, avventure in barca vela, in bicicletta e attività̀ sportive, come trekking e visite a siti naturalistici, comprese le arrampicate e le combinazioni di tour in città d’arte ed esperienze outdoor. Sono aumentate anche le ricerche di formule di viaggio incentrate sul benessere, inteso come rigenerazione del corpo e della mente, che va oltre al classico relax in spiaggia.
Oltre ciò, nella ricerca di Federturismo si rileva che in Italia, sugli oltre 255 milioni di arrivi turistici stimati per il 2022, si sono registrate oltre 352 milioni di esperienze. La durata del viaggio è passata da 4,4 notti del 2019 a 5,1 per il 2022. Sono stati proprio il soggiorno medio e il numero di esperienze che hanno portato ad un incremento (anche al netto dell’inflazione) sui valori pre-pandemia. In particolare, la spesa per musei, mostre, eventi, escursioni e altre attività è cresciuta del 15 per cento (da 194 euro a 224 euro tra il 2019 e il 2022)».
Quanto incidono territorio e cultura del luogo?
«Ci avviamo verso una nuova era che sottolinea come oggi, la scelta di un viaggio o di un’esperienza, sia caratterizzata da una evidente volontà di approfondire la conoscenza del territorio e la cultura intrinseca che la caratterizza. Infatti, le ricerche si basano su specifiche esigenze dell’utente.
Si spazia dall’outdoor, al food&wine (inteso anche come cultura enogastronomica e delle tradizioni locali) con sempre maggiore interesse per le cooking class, la produzione del formaggio, la pasta fatta ancora a mano e via discorrendo, oltre alla ricerca di oasi di benessere immerse nella natura, di tour archeologici e alla scoperta dei suggestivi borghi ancora poco battuti. Questa modalità permette di conoscere e sperimentare i sapori, i profumi, le tradizioni e la cultura della destinazione.
La destinazione diventa parte integrante dell’offerta, con lo scopo di far vivere un’esperienza agli ospiti durante tutta la permanenza, dove ogni elemento deve essere totalmente inserito nel territorio e nelle caratteristiche proprie. In 181travel c’è un’accurata ricerca e confezionamento del prodotto, che si basa sulla profonda conoscenza del territorio e della destinazione, per costruire così un’esperienza tailor made per ogni luogo e per ogni target servito.
Il concetto “live like a local” è una formula che ormai da anni viene promossa e pubblicizzata per avvicinare il viaggiatore alla scoperta delle realtà locali più autentiche e genuine. Il nostro slogan “evolving the travel Hospitality in travel Experience” parte proprio da questa concezione, ovvero trasformare l’ospite da semplice spettatore a vero protagonista della propria vacanza».
Come proporre il turismo esperienziale per aree geografiche italiane?
«Noi operiamo prevalentemente nel sud Italia, in particolar modo su Sardegna e Calabria, destinazioni che offrono enormi ricchezze in termini di patrimoni culturali, storici, di tradizione, arte, cultura ed enogastronomia.
Il viaggiatore non immagina quanta ricchezza ci sia in alcune aree ancora sconosciute o poco valorizzate o poco pubblicizzate. Il nostro intento è esattamente questo: cercare di avvicinare il viaggiatore alla scoperta delle realtà locali più autentiche e per riuscire in questo scopo c’è bisogno di “facilitatori”, degli ambassador della destinazione, che siano in grado di coinvolgere l’ospite e di fargli vivere un’esperienza che lo trasformi e gli permetta di capire la cultura e il modo di vivere della gente del posto.
Noi possiamo concretizzare questa necessità attraverso il nostro modello, che si avvale della presenza dei Tour Expert: risorse che vengono selezionate e preparate per promuovere in maniera autentica e genuina le ricchezze del territorio e successivamente inserite all’interno delle nostre strutture partner. Qui, vengono proposte esperienze studiate ad hoc per area geografica, per target di clientela, per periodo e poi, come naturale conseguenza, vengono vendute le esperienze, le attività e i tour intercettando l’ospite nel momento esatto della propensione all’acquisto».
Perché può influenzare positivamente la vacanza rispetto al turismo classico?
«Il viaggio deve diventare un’occasione speciale, lo strumento per vivere un’esperienza nuova e totalizzante, per certi versi esistenziale. Camminare per giorni nella natura o da un borgo all’altro, o una passeggiata a cavallo, sono attività che aiutano a riprendere il proprio spazio e riflettere su quanto facilmente si utilizzino mezzi in parte superflui nella quotidianità.
Così come dilettarsi a preparare la pasta fresca con le proprie mani o assistere al processo della lavorazione del formaggio, sono attività rilassanti che riconducono al bisogno di riappropriarsi del proprio tempo. Il “turismo lento”, ad esempio, è un modo di viaggiare sempre più diffuso, che funge da antidoto alla frenesia della quotidianità, accompagna il viaggiatore alla scoperta di luoghi nascosti, culture diverse e prodotti locali, nel pieno rispetto di ritmi sostenibili e compatibili, in modo da cogliere ogni più piccolo particolare, ponendo, in questo modo, una forte enfasi sulla sostenibilità e sul rispetto dell’ambiente.
Trend che ormai è ricercato dal 70 per cento degli italiani. Questa per noi è una filosofia che si concretizza con l’impegno di garantire che ogni esperienza, tour, o attività, siano fonte di emozioni autentiche a stretto contatto col territorio e fornitori locali. In un’ottica sempre più sostenibile ed ecocompatibile, cercando di fare rete con i piccoli produttori locali e cercando di lasciare un ricordo memorabile e di valore duraturo. La proposta è sempre autentica, valorizza le peculiarità di ogni località grazie alla collaborazione con gli operatori del territorio, nell’ottica di creare un sistema virtuoso e circolare che superi il vecchio concetto industriale del turismo. Non basta cambiare la denominazione, va cambiato l’approccio e la modalità di distribuzione».
Che futuro si ipotizza per il turismo esperienziale?
«Come dicevamo ci avviamo in una nuova era concettuale per il turismo. Il cammino è segnato. Va sottolineato come oggi la scelta di un viaggio o di un’esperienza sia caratterizzata da un’estrema verticalità, una peculiarità per ogni target di riferimento.
È importante creare la specifica proposta adatta alle esigenze dell’utente: dall’outdoor inteso come vacanza attiva, al food&wine inteso anche come esplorazione della cultura enogastronomica e delle tradizioni locali, passando per le danze tipiche, i percorsi naturalistici, il wellbeing, lo yoga, i cammini spirituali e i tour archeologici. Trattasi di una nuova filosofia che non punta alla quantità quanto alla qualità del viaggio.
Rappresenta una tendenza in continua crescita ed evoluzione, in cui il turismo esperienziale si posiziona come concetto imprescindibile nell’ispirazione della vacanza. 181travel è nata con questa specifica intenzione e mantiene la sua essenza principale nel creare attività ed esperienze basate sull’identità locale, l’autenticità e il legame con i territori dove opera».
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