Diana Bracco: «Ricerca e Sviluppo priorità strategiche»
Il Gruppo Bracco è una multinazionale della salute leader mondiale nella diagnostica per immagini con un fatturato consolidato di oltre 1,7 miliardi di euro, oltre 3.700 dipendenti e un patrimonio di oltre 2.000 brevetti. Fondata nel 1927 da Elio Bracco l’azienda farmaceutica ogni anno investe in ricerca & sviluppo oltre il 10% del fatturato di riferimento nell’imaging diagnostico. Abbiamo intervistato Diana Bracco, presidente e amministratore delegato del Gruppo Bracco
Quale è stata la vostra migliore innovazione nel 2022?
Anche quest’anno Bracco ha dimostrato di saper innovare, ottenendo l’approvazione regolatoria negli USA per il Gadopiclenolo, mezzo di contrasto di nuova generazione per l’Imaging a Risonanza Magnetica (MRI) sviluppato con un approccio di opening innovation. Questo conferma non solo il nostro impegno nella ricerca ma anche la capacità di esecuzione dei nostri programmi tesi a plasmare il futuro della prevenzione e della diagnostica per immagini di precisione. Bisogna tener conto, infatti, che l’innovazione nel nostro settore ha tempi di sviluppo particolarmente lunghi.
Cosa prevedete per il 2023?
Fare previsioni di questi tempi è davvero difficile. L’elevato tasso inflazionistico, le tensioni sui prezzi delle materie prime e l’acuirsi degli aumenti dei costi delle commodities hanno effetti pesanti sui bilanci aziendali. Le imprese italiane stanno comunque facendo la loro parte e saranno pronte a cogliere la crescita prevista nel secondo semestre. La nostra strategia per i prossimi anni punta su cinque programmi fondamentali: rafforzare il business della radiologia, adottare misure di ottimizzazione e razionalizzazione dei processi produttivi, espandere le nostre piattaforme di crescita (imaging molecolare, CEUS/microbolle, medical devices), eccellere nei mercati emergenti e accelerare la trasformazione digitale.
Quanto è importante per voi l’innovazione?
Ricerca e Sviluppo per noi sono da sempre priorità strategiche. Complessivamente, gli investimenti che abbiamo destinato nell’ultimo anno alla ricerca sono stati di 161,5 milioni di euro, pari a circa il 10 % dei Ricavi. Puntare sull’innovazione, anche in momenti difficili come quello attuale, caratterizzato dagli effetti combinati di pandemia e guerra in Ucraina, rimane il modo migliore per favorire la crescita futura dell’azienda.